Il Festival con sede a Cavandone di Verbania, si presenta forte di cinque spettacoli proposti nell’area esterna di Casa Mondino (a fianco del tasso secolare) con la regia organizzativa dell’Associazione “Lampi sul teatro” che insieme al Comune di Verbania promuove la manifestazione (con il sostegno della Fondazione Comunitaria del VCO).
Le scelte artistiche hanno ricalcato la linea intrapresa nelle ultime edizioni, rivelando una sapiente amalgama tra sperimentazione e tradizione con una benefica pluralità di voci e di tendenze.
Si apre venerdì 26 sera con Beppe Rosso. Propone “Dei liquori fatti in casa” uno tra i più significativi suoi spettacoli per la regia di Gabriele Vacis. Solo sul palcoscenico, tra ampolle, fiaschi e bottiglie di vetro, Beppe Rosso dà vita a un paesino di campagna dove tutti sanno tutto di tutti e le giornate vanno avanti tra il lavoro in vigna, i bicchieri di vino e le partite a palla elastica, che in Langa non è solo un gioco, ma una religione.
Sabato 27 un’altra importante interprete del teatro narrativo, alle 21.00, sale in scena: Lorenza Zambon. L’ «attrice giardiniera», con “Storie selvatiche” intreccia tre storie d’amore, tre insolite passioni nate fra certe donne, certi uomini, certi luoghi potenti. Alle 22.15 seguirà una storia di donne, di territorio e di confine raccontata attraverso l’inconfondibile stile del teatro popolare. L’attrice e drammaturga varesina Francesca Brusa Pasqué propone il proprio ultimo lavoro: “Un bacio tra due terre”.
Domenica alle alle 17.00, per il pubblico di bambini e ragazzi “Luna e Gnac” di Bergamo propongono “Scarpette strette”. Il sipario sta per alzarsi sulla celebre opera Pierino e il lupo di Prokofiev, in una versione con i ruoli rovesciati. In scena un’attrice emozionatissima e un presentatore un po’ cialtrone. Ma poco prima dell’inizio capita un problema… l’orchestra non c’è! La conclusione della manifestazione è la sera con Federica Molteni, molto applaudita lo scorso anno, che porta “Pedala Gino, Gino e Adriana Bartali nel dopoguerra”. Il ritratto dell’Italia è narrato da Gino e da sua moglie Adriana. Due voci, maschile e femminile, per raccontare l’Italia del Dopoguerra.
L’ingresso a tutti gli spettacoli è gratuito, obbligatoria la prenotazione sul sito www.lampisulteatro.com