È un mondo lontano nel tempo, più degli anni che sono passati, quello che ci racconta l’autore Andrea Primatesta, protagonista del secondo appuntamento della rassegna “Libri in cammino” organizzata nell’ambito del progetto "Parco Letterario Nino Chiovini: promuovere la lettura tra natura e parola" sostenuto dalla Fondazione Cariplo tramite il bando "Per il libro e la Lettura".
Prima in Valle Strona e poi per più di vent’anni parroco di Calasca, Don Andrea è nato a Premosello e ha vissuto tra le 26 baite di famiglia, lavorando come alpigiano fino a 24 anni. Della stessa stirpe del Paulìn Primatesta di Colloro, ultimo alpigiano a “caricare” l’Alpe Serena citato anche da Teresio Valsesia in “Val Grande, ultimo paradiso”, Andrea Primatesta racconta in modo schietto e sincero della vita dell’alpeggio.
In una nuova edizione ampliata di “La Val Grande di ieri”, scopriamo un tesoro di aneddoti che ci riportano a un mondo duro e concreto ma allo stesso tempo affascinante, per lo stretto legame che aveva con la natura e per le straordinarie capacità di donne e uomini che vivevano le montagne.
“Non c’erano tante cose di adesso - racconta Andrea Primatesta intervistato al telefono – “non avevamo nemmeno il tavolo per mangiare: la scodella con la zuppa era di legno e si riusciva così a tenerla in mano perché non ci si scottava!”
“Un fiammifero bastava per una stagione, la brace veniva coperta con la cenere e al mattino, tolta la cenere, si ravvivava il fuoco che così non si spegneva mai! Il fuoco nei maggenghi era in mezzo alla stanza per stare tutti intorno a scaldarsi, la canna fumaria non esisteva, un po' il fumo usciva in mezzo alle piode ma si stava seduti in basso per non respirarlo”.
Per Don Andrea il lavoro dell’alpigiano nel secolo scorso, sebbene considerato dalla società di minor valore rispetto a quello in fabbrica, era un mestiere ecclettico, fatto da persone che dovevano saper fare tutto per sopravvivere.
Continua Don Andrea: “Olio, vino, grappa, formaggio…e poi ancora aggiustare le teleferiche, falciare, gestire il bosco, andare a caccia, rifare il tetto, curare il bestiame…Non si chiamava nessuno per fare i lavori che servivano, bisognava saperli fare tutti. E si viveva a contatto con la natura, bevendo acqua dai ruscelli, in mezzo al fieno…e nessuno soffriva di allergie!”
L’appuntamento per rivivere “La Val Grande di ieri” è domenica 12 giugno a Colloro alle ore 09:30 per l’escursione accompagnati dalle Guide Ufficiali del Parco. Al rientro, presso il circolo, ci sarà l’autore Andrea Primatesta ad accogliere i viandanti di "Libri in cammino" con ulteriori racconti e aneddoti.
L’escursione è gratuita, la prenotazione obbligatoria alla pagina http://www.parcovalgrande.it/librincammino.php