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Unione Industriale VCO: giovani e aziende

Riceviamo e pubblichiamo, una lettera aperta del Presidente di Unione Industriale del VCO, Michele Setaro, riguardante le difficoltà di trovare giovani adeguatamente preparati alle necesità delle aziende.

Verbania
Unione Industriale VCO: giovani e aziende
La difficoltà nel reperire giovani neodiplomati con adeguata formazione rappresenta una problematica sempre più attuale, discussa e analizzata.

È recente l’allarme lanciato da Confindustria sulla mancanza, che si rivela sempre più cronica, di quei profili professionali che hanno rappresentato storicamente l’ossatura della forza lavoro delle attività produttive dell’industria italiana. Sono troppi gli specialisti introvabili a causa della differenza tra le competenze richieste dalle imprese e quelle possedute dai giovani diplomati.

Qualche dato significativo: nel 2020, nel settore dell’elettronica e dell’elettrotecnica, il 54% dei profili cercati
dalle aziende è rimasto scoperto; nel comparto amministrativo, marketing e finanza i profili rimasti vacanti sono stati il 52% del totale; nel mondo chimico e delle biotecnologie la percentuale è stata del 43% sulle richieste complessive.

L’industria nel 2020 ha assunto per il 63% diplomati degli istituti tecnici (in totale 750 mila), il 21% da istituti professionali (260 mila assunti), e per il 16% del totale dai licei (188 mila assunzioni). Ancora pochi, o comunque insufficienti.

Anche il VCO vive questa situazione, che scontenta sia le aziende che i giovani. La forte vocazione manifatturiera del nostro territorio meriterebbe che il matching tra domanda delle aziende e offerta della scuola si compisse senza troppe difficoltà. Purtroppo, non è più così. Sono finiti i tempi in cui la quota di diplomati negli istituti professionali era proporzionale all’incidenza dell’industria.

Vero è che gli istituti tecnici, sicuramente dotati di laboratori, attrezzature, e software di livello, potrebbero essere più attenti nel recepimento delle reali necessità aziendali. Anche i giovani, dal canto loro, potrebbero fare la loro parte, dimostrando maggiore interesse verso un tipo di formazione, quella tecnica e professionale, che faciliterebbe la ricerca di un posto di lavoro vicino
a casa all’indomani del diploma.

Le scuole tecniche e professionali non sono soltanto sinonimo di lavoro manuale, poco collegato al mondo digitale tanto amato dai ragazzi. I percorsi tecnici e professionali, infatti, offrono ampi sbocchi nell’industria 4.0 con opportunità di lavoro certe, ben remunerate, sul nostro territorio.

Unione Industriale del VCO pensa di poter e dover offrire il proprio contributo in tal senso, ponendosi come anello di congiunzione tra queste realtà. Il Gruppo Giovani Imprenditori, per esempio, si sta già adoperando per rendere più fluidi e sinergici i rapporti tra l’Ufficio Scolastico Territoriale del Ministero dell’Istruzione e gli istituti tecnici del VCO, per favorire l’instaurarsi di un
dialogo continuativo e costruttivo.

Parallelamente, ritenendo fondamentale che le aziende evidenzino al meglio le competenze tecniche e professionali ricercate, così da potenziare la sinergia con la formazione scolastica, l’Unione ha avviato tra le sue imprese associate una prima indagine mirata a individuare le figure di cui risultino carenti, attraverso un apposito questionario di rilevazione, di cui verranno accuratamente valutati gli esiti, che costituiranno la base per la realizzazione delle successive azioni da intraprendere.

Il Presidente
Michele Setaro



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