Il Corpo della Sposa
( Flesh Out )
Regista: Michela Occhipinti
Genere: Drammatico
Anno: 2019
Paese: Italia
Durata: 94 min
Data di uscita: 04 maggio 2019
Distribuzione: Lucky Red
Il Corpo della Sposa è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Michela Occhipinti, con Verida Beitta Ahmed Deiche e Amal Saad Bouh Oumar. Uscita al cinema il 04 maggio 2019. Durata 94 minuti. Distribuito da Lucky Red.
TRAMA IL CORPO DELLA SPOSA:
Il Corpo della Sposa, il film diretto da Michela Occhipinti, è ambientato in un’inedita Mauritania, e racconta la storia di Verida (Verida Beitta Ahmed Deiche), una ragazza moderna che lavora in un salone di bellezza, frequenta i social network, si diverte con le amiche. Quando la famiglia sceglie per lei un futuro sposo, Verida, come molte sue coetanee, si vede costretta a prendere peso affrontando il “gavage”, per raggiungere l’ideale di bellezza e lo status sociale che la tradizione del suo Paese le impone. Mentre il matrimonio si avvicina a grandi passi, pasto dopo pasto, Verida mette in discussione tutto ciò che ha sempre dato per scontato: i suoi cari, il suo modo di vivere e non ultimo il suo stesso.
Metti una Sera al Cinema - Il corpo della sposa
Il Cinecircolo Socio Culturale Don Bosco, martedì 3 marzo 2020, per la rassegna "metti una sera al cinema", presso l'Auditorium de Il Chiostro ore 17:15, 19:30 e 21:45 propone la proiezione di "Il corpo della sposa".
3 commenti Aggiungi il tuo
1Non guardare la pagliuzza...
venghi
2 Marzo 2020 - 13:56
""Mentre il matrimonio si avvicina a grandi passi, pasto dopo pasto, Verida mette in discussione tutto ciò che ha sempre dato per scontato: i suoi cari, il suo modo di vivere e non ultimo il suo stesso.""
Ci sono imposizioni palesi e quelle che ormai non risultano più tali; le subdole sono quelle che hanno piallato i cervelli i quali credono di dimostrare grande lucidità trapiantando le analisi su altre culture.
Noi, qui, riteniamo di avere un pensiero autonomo, neanche per l'anticamera del cervello si sospetta che la quasi totalità di quel che generano le nostre sinapsi è frutto di automatismi indotti, da chi e cosa?
Appena ti poni queste domande gli anticorpi della cultura nella quale sei immerso si mettono in azione per screditarti; la buona notizia è che mi pare di notare una sempre maggiore velocità con la quale le persone autonomamente si stanno risvegliando, anche se lo shock che ciò comporta induce una parte di queste a delirare.
Detto con un esempio; il film Matrix se lo si prende come allegoria è interessante, se lo si assorbe senza filtri porta all'istupidimento, a deliri di vario genere, per cui forse è preferibile il precedente normale stato sonnambolico.
Ciò a mio avviso significa solo ed esclusivamente che la maggiore difficoltà dell'uomo è l'emancipazione della mente, dipendere da cose che altri già hanno apparecchiato per te è una perversa tentazione masochista e naturalmente conosciuta da chi manipola, cosa ben diversa è la via dell'amore. La prima porta all'obnubilazione, la seconda all'espansione. Qui meglio fermarsi.
La sposa di laggiù per quanto ho compreso si rende consapevole delle costrizioni, qui da noi sono invisibili per le diaboliche modalità con cui sono somministrate.
Michela Occhipinti e Cinecircolo Socio Culturale Don Bosco, andate e non peccate più ;-)
Ci sono imposizioni palesi e quelle che ormai non risultano più tali; le subdole sono quelle che hanno piallato i cervelli i quali credono di dimostrare grande lucidità trapiantando le analisi su altre culture.
Noi, qui, riteniamo di avere un pensiero autonomo, neanche per l'anticamera del cervello si sospetta che la quasi totalità di quel che generano le nostre sinapsi è frutto di automatismi indotti, da chi e cosa?
Appena ti poni queste domande gli anticorpi della cultura nella quale sei immerso si mettono in azione per screditarti; la buona notizia è che mi pare di notare una sempre maggiore velocità con la quale le persone autonomamente si stanno risvegliando, anche se lo shock che ciò comporta induce una parte di queste a delirare.
Detto con un esempio; il film Matrix se lo si prende come allegoria è interessante, se lo si assorbe senza filtri porta all'istupidimento, a deliri di vario genere, per cui forse è preferibile il precedente normale stato sonnambolico.
Ciò a mio avviso significa solo ed esclusivamente che la maggiore difficoltà dell'uomo è l'emancipazione della mente, dipendere da cose che altri già hanno apparecchiato per te è una perversa tentazione masochista e naturalmente conosciuta da chi manipola, cosa ben diversa è la via dell'amore. La prima porta all'obnubilazione, la seconda all'espansione. Qui meglio fermarsi.
La sposa di laggiù per quanto ho compreso si rende consapevole delle costrizioni, qui da noi sono invisibili per le diaboliche modalità con cui sono somministrate.
Michela Occhipinti e Cinecircolo Socio Culturale Don Bosco, andate e non peccate più ;-)
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