Per dare l'opportunità ai cittadini di potersi correttamente informare senza alcuna mediazione ideologica, stiamo per pubblicare sul nostro blog "https://comitatosalutevco.wordpress.com/" in formato "pdf" i testi integrali e originali sia dello studio di fattibilità prodotto nel 2000 da CRESA (Centro di Ricerca per l'Economia e l'Organizzazione della Sanità) che quello confezionato da ARESS nel 2001, l'Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari del Piemonte.
Non vi sono altri documenti al riguardo, perché il progetto del nuovo nosocomio di Ornavasso è nel solco di quanto consigliato nel 2000 da CRESA, mentre quello nuovo "annunciato" in Ossola Il 26 ottobre 2019 dalla nuova Amministrazione regionale si basa su quattro abborracciate "slides" e nessun documento per giustificare un investimento di centinaia di milioni di euro, manco si trattasse di acquistare una bicicletta.
In questi giorni però, un importante Consigliere regionale che per mesi ha promesso con faciloneria un nuovo ospedale in Ossola, se fosse stato eletto, dopo che gli hanno spiegato che così facile non è, cambia idea e ne mette addirittura in forse la realizzazione. Dieci anni di attesa per avere il nuovo ospedale sono troppi "dice" e allora, se non si facesse quello nuovo (?!), lui propone di ristrutturare l'Ospedale San Biagio.
Replica immediata del suo sodale in questa vicenda, il Sindaco di Domodossola, che "dichiara" che bastano solo 5 anni per avere un nuovo nosocomio. Sorprende questa semplificazione che proviene da chi, per il suo ruolo pubblico, dovrebbe sapere che questa è solo una speranza, perché non tiene conto dei vincolanti passaggi istituzionali e burocratici necessari per ottenere l'autorizzazione.
Perché due persone possono mettere a rischio il futuro sanitario dei 170.000 cittadini di questo territorio? Chi decide in Regione?
Non hanno nulla da dire i Sindaci dell'Ossola, che si sono fatti trascinare in questo pasticcio? Sono propri certi che "qualcosa" si farà in Ossola? Noi pensiamo che soccomberemo tutti per inedia.
Le delibere dell'Amministrazione regionale precedente sono tutt'ora valide e vanno onorate.
Ricordiamo, per chi lo avesse dimenticato, che si tratta di spendere una ragguardevole cifra dei nostri soldi e ci si aspetta che siano investiti a vantaggio di tutto il territorio e non per una parte sola di esso. A proposito di soldi, trasparenza vuole che ai cittadini vada spiegata questa insistenza nel coinvolgere il "Privato", che ormai si dà per certa. E' uno scandalo.
Quale necessità abbiamo di pagare con i nostri soldi un "Privato", perché faccia le stesse cose che già oggi fa la sanità pubblica?
Quale vantaggio ulteriore avrebbe il cittadino, se il Castelli fosse in parte "privatizzato" ?
L'esperienza insegna che è solo il "privato" che ne trae vantaggio; infatti al Castelli entrerebbe per gestire quelle attività sanitarie, pagate con i nostri soldi, che portano a lui profitto lasciando le più onerose e, quindi, il Pronto soccorso alla gestione "pubblica".
Come sempre, la polpa al "privato" e l'osso al "pubblico". E' giusto che sia così?
Spacciarla per una strategia vincente ci pare perlomeno azzardato; sembra piuttosto un capriccio con pericolose e permanenti conseguenze negative per la comunità provinciale.
Dopo i professionisti di CRESA, i mistificatori del piano ARESS copiato dal CRESA, siamo al "pressapochismo" di questa giunta regionale.
C'è veramente da indignarsi per quanto siamo caduti in basso.