Miguel Benasayag riprende la celebre diagnosi formulata con L’epoca delle passioni tristi. La approfondisce, la radicalizza, ma ne fa anche un osservatorio da cui guardare al futuro con speranze inedite. Benasayag descrive un paesaggio sociale devastato dal neoliberismo, dominato dall’individualismo sfrenato, dal mito della prestazione illimitata, dalla competizione senza quartiere.
Tutto questo, ci spiega, si traduce in un profondo dolore individuale e in una radicale impotenza collettiva. Siamo vittime di questo malessere, e allo stesso tempo non ce ne rendiamo conto. Se l’individualismo ci divide, Benasayag ci spiega come fare di quella separazione ciò che ci rende prossimi e necessari gli uni agli altri. E l’epoca delle passioni tristi si rivela come il tempo della creazione condivisa.
Miguel Benasayag (1953), filosofo e psicanalista di origine argentina, rifugiatosi in Francia dopo l’esperienza della guerriglia guevarista, è autore di molti libri, tra i quali, tradotti in italiano: Il mito dell’individuo (2002), Resistere è creare (con Florence Aubenas, 2004), La salute ad ogni costo. Medicina e biopotere (2010). Con Feltrinelli ha pubblicato L’epoca delle passioni tristi (con Gérard Schmit; 2004), Contro il niente. Abc dell’impegno (2005), Elogio del conflitto (con Angélique del Rey; 2008) e Oltre le passioni tristi. Dalla solitudine contemporanea alla creazione condivisa (2015).
Angélique del Rey è professoressa di filosofia. Ha scritto diversi libri criticando il concetto di insegnamento basato sulla mera valutazione della competenza. Per Feltrinelli, Elogio del conflitto (con Miguel Benasayag; 2008). Ha colaborato anche a Oltre le passioni tristi. Dalla solitudine contemporanea alla creazione condivisa (con Miguel Benasayag; 2016).
"Oltre le passioni tristi"
La Società Filosofica Italiana sez VCO, propone martedì 8 ottobre alle ore 21.00, presso la Biblioteca Civica del Comune di Baveno, Letture filosofiche: Oltre le passioni tristi. Dalla solitudine contemporanea alla creazione condivisa. Di Miguel Benasayag, Angélique del Rey
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1Una via che temono
cliptrocenxregopteromaguriwurtyzus
8 Ottobre 2019 - 22:31
"Siamo vittime di questo malessere, e allo stesso tempo non ce ne rendiamo conto"
Invece a me pare che molti se ne rendano conto; naturalmente ove regna quasi sovrano il verbo unico - in primis nelle tv - ciò, quando proprio risulta impossibile da non affrontare almeno di striscio, non può essere indagato con un minimo di criticità, la via è tracciata e chi avanza dubbi e tenta analisi viene spesso ridicolizzato.
"...un paesaggio sociale devastato dal neoliberismo, dominato dall’individualismo sfrenato, dal mito della prestazione illimitata, dalla competizione senza quartiere."
L'anelito all'amore è una via non diametralmente opposta ma inafferrabilmente diversa, per questo avviene il tentativo di immiserirlo ad esempio con stucchevoli film d'amore pieni di vuoto, o imputridendolo, degenerandolo nella pornografia, l'importante è che non si dia spazio per viverlo pienamente, avanti quindi a volontà con altre distrazioni alienanti, il tempo deve essere precluso alla riflessione, impera dunque il dio incarnato nel lavoro che viene ad ogni piè sospinto osannato, naturalmente come fine a se stesso, il piacere di farlo non deve esistere, il denaro conseguente diviene optional (tutte le macchine al potere gli uomini a pane ed acqua, cit. Battiato),
Coloro che sono sulla via del distacco dal sistema vigente sono i pericolosi, non i rivoluzionari (ammesso e non concesso ne esistano ancora), non quelli che si oppongono ma quelli che avvertono in sè almeno dei primi piccoli scoppiettii, e li accolgono e li scrutano con stupore perché aprono a nuove comprensioni, per cui mi unisco a Neffa e con lui dico: i tuoi occhi non scorderò fin che avrò da vivere
https://www.youtube.com/watch?v=DI8G-KW1EFc
Invece a me pare che molti se ne rendano conto; naturalmente ove regna quasi sovrano il verbo unico - in primis nelle tv - ciò, quando proprio risulta impossibile da non affrontare almeno di striscio, non può essere indagato con un minimo di criticità, la via è tracciata e chi avanza dubbi e tenta analisi viene spesso ridicolizzato.
"...un paesaggio sociale devastato dal neoliberismo, dominato dall’individualismo sfrenato, dal mito della prestazione illimitata, dalla competizione senza quartiere."
L'anelito all'amore è una via non diametralmente opposta ma inafferrabilmente diversa, per questo avviene il tentativo di immiserirlo ad esempio con stucchevoli film d'amore pieni di vuoto, o imputridendolo, degenerandolo nella pornografia, l'importante è che non si dia spazio per viverlo pienamente, avanti quindi a volontà con altre distrazioni alienanti, il tempo deve essere precluso alla riflessione, impera dunque il dio incarnato nel lavoro che viene ad ogni piè sospinto osannato, naturalmente come fine a se stesso, il piacere di farlo non deve esistere, il denaro conseguente diviene optional (tutte le macchine al potere gli uomini a pane ed acqua, cit. Battiato),
Coloro che sono sulla via del distacco dal sistema vigente sono i pericolosi, non i rivoluzionari (ammesso e non concesso ne esistano ancora), non quelli che si oppongono ma quelli che avvertono in sè almeno dei primi piccoli scoppiettii, e li accolgono e li scrutano con stupore perché aprono a nuove comprensioni, per cui mi unisco a Neffa e con lui dico: i tuoi occhi non scorderò fin che avrò da vivere
https://www.youtube.com/watch?v=DI8G-KW1EFc
Ciao cliptrocenxregopteromaguriwurtyzus
Ok, a parte le citazioni introspettive, con tanto di Battiato e Neffa, forse già solo il nick-name sarebbe bastato come commento, tanto per rendere l'idea.....
Re: Re: Una via che temono
cliptrocenxregopteromaguriwurtyzus
9 Ottobre 2019 - 17:09
Ciao SINISTRO
quindi avrei dovuto postare solo col mio leggiadro nome, astenendomi dal commento, ebbene, questo dilemma chiedo ufficialmente venga sottoposto ai filosofi che in quel di Baveno dibatteranno. Voglio un posto pure io nel mondo. Che la pace sia con voi.
quindi avrei dovuto postare solo col mio leggiadro nome, astenendomi dal commento, ebbene, questo dilemma chiedo ufficialmente venga sottoposto ai filosofi che in quel di Baveno dibatteranno. Voglio un posto pure io nel mondo. Che la pace sia con voi.
Altro esempio di cattivo maestro che ci viene ad insegnare i fondamenti del marxismo dopo avere provato a imporlo con le armi. E la solita contestazione dell'individualsimo con la sciocca illusione dell'egalitarismo. Insomma una rovina. Io non ho nessuna tristezza nell'essere individualista e credere nel merito e nella competizione. Proprio nessuna
Ciao robi
credo sia una contestazione dell'egoismo. Anch'io sono un individualista, ma di sicuro il nazi-fascismo non aveva nulla di diverso dal marxismo, anzi era ed è un male peggiore. Poi noi in Italia abbiamo avuto una dittatura di destra, e solo quella, per fortuna....
Ciao robi
beh, sempre meglio di un ex Cav. stagionato, che ora ha rispolverato il ritornello delle 4 sinistre.... Come i bambini col gioco dei 4 cantoni!
Fantastici,gli statali che credono nella competizione! 😂
Prossimamente su questi schermi: terroristi che credono nella pace,vegani che sostengono McDonald's... tutti comunque più credibili di quelli che "credono nella competizione" col posteriore al calduccio di un bel posto fisso,a spese nostre.
Ciao paolino
beh, anche nel settore privato ci sono i fannulloni, anche se non a spese nostre, almeno fino a quando non subentri un fallimento aziendale... Se il settore pubblico non è competitivo la colpa è da ricercare sopratutto in scelte politiche sbagliate.
Ciao paolino
Tu fatti gli affari tuoi che il posto me lo sono guadagnato senza chiedere a nessuno. Chiaro?
Ciao robi
ben detto, idem per me. A differenza di qualche sterile colloquio, noi abbiamo partecipato ad una procedura selettiva, cioè un concorso. Poi non capisco cosa c'entri la diversità di vedute politiche con quella della tipologia dei posti di lavoro. Spiacente, ma questo giro il nostro amico ex grillino ha preso uno scivolone in pieno stile Toninelli....
Ciao SINISTRO
Usti, addirittura! Pensa,superi UNA prova e poi sei a posto per la vita. Stipendio,ferie pagate, agevolazioni varie,mutua,assegni famigliari,non puoi essere licenziato nemmeno se preghi tu,e non ti ammazzi proprio.
Vieni a fare l'imprenditore,e tutte le belle cose che ti ho elencato...Puff! , spariscono tutte di colpo. E di prove dure,durissime,ne affronti non UNA nella vita,ma decine ogni mese. E la competizione ce l'hai ogni giorno con il mercato,per tutta la vita.
Abbiate almeno il buon gusto di non parlare di cose (..la competizione,pensa te!) che nemmeno immaginate,da bravi.
A Paolino brucia che ci siano persone che lavorano a posto fisso nel pubblico; ma se queste persone non ci fossero come verrebbe gestita la macchina pubblica? Nessuno vieta a nessuno di presentarsi ad un concorso e superarlo; e quanto a "...un bel posto a nostre spese!" è affermazione ridicola e piena di livore; ho lavorato 41 anni nel settore pubblico in dossando una divisa e nel contempo ho sempre pagato tutte le tasse e quant'altro ha imposto lo stato ai cittadini. Ergo per 41 anni son stato il datore di lavoro e pagatore di me stesso???? Dai Paolino, quello che dici tu è il cosiddetto "rischio d'impresa": se uno vuole può accettare la sfida che può anche portarlo ad introiti da favola; se uno non vuole si accontenta dello stipendio medio-basso, sempre fisso ma garantito. Entrambe sono scelte meritevoli di reciproco rispetto.
Ciao lupusinfabula
Figurati! Io gli imprenditori soprattutto piccoli li considero eroi. Chi lavora e fa il proprio dovere meriterebbe rispetto. Io ho lavorato nel privato e nel pubblico non chiedendo mai nulla. Se fossi raccomandato non mi farei 200 km al giorno di pendolariato. Ma di questo non me ne frega nulla parlare. Chissà il signorino che emette sentenze ad capocchiam se lavora e paga le tasse....ma anche di questo non me ne frega nulla!
Ciao paolino
a parte che le prove, nel mio caso, sono state ben 4 (3 scritte ed una orale), e sono un semplice impiegato, il nostro contratto è privatizzato. Se hai scelto di fare l'imprenditore, allora saprai bene che c'è un rischio, nessuno ti ha obbligato, Se poi ti stanno stretti i vincoli e le tutele contrattuali, che esistono anche nel settore privato (dipendenti), non credo che facendo il padre-padrone daresti il meglio di te.... E meno male che sei di sinistra!
Ciao lupusinfabula
semplicemente lui fa parte di quella categoria che vorrebbe il posto fisso a convenienza. Una volta al nord chi era imprenditore faceva la vita da pascià, ora invece che la pacchia è finita, vorrebbero il posto fisso.... Beh, che dire, a qualcuno piacerebbe forse vincere facile?
Ciao robi
credo che il nostro amico sia rimasto particolarmente colpito dalla teoria di Checco Zalone in Quo vado....
Ciao SINISTRO
Chi ha lavorato nel privato e poi va nel pubblico secondo me è molto avvantaggiato da un lato perché non ha la tendenza a perdere tempo e conosce le dinamiche lavorative. Chi comincia in comune e non ha avuto esperienze private fa molta meno fatica ad adeguarsi e forse si adagia. Io mi faccio il mazzo ora e me lo facevo prima. Poi chi mi conosce può dirlo. Chi parla solo per far prendere aria alla bocca no. Te lo ripeto. Il signore in questione magari si prende il reddito di cittadinanza....
Ciao robi
sul reddito di cittadinanza stendiamo un velo pietoso, in quanto già ci sono strumenti simili di sussistenza, come indennità di disoccupazione e reddito di inclusione. Chi poi è anche pendolare, beh, a mio parere anche il tempo di viaggio lo spende lavorando, un po' come gli studenti. Oppure ne approfitta per far riposare la mente e il corpo, considerato che, una volta a casa, deve anche provvedere alle questioni familiari. Conosco persone che mi hanno raccontato di ingiusti privilegi in alcuni settori privati che nel pubblico sarebbero inammissibili. 30 anni addietro al nord non si arruolava nessuno, perché si diceva che il privato incentivasse di più. Ora, invece, poiché siamo in periodo di vacche magre, la tendenza si è stranamente invertita. E ad ogni modo tutto ciò non giustifica il fango che la politica getta sul pubblico impiego. Sarebbe come dire che tutti coloro che non hanno un posto fisso siano tutti evasori.... Se il nostro amico Paolino è stato "formica" bene, altrimenti se è stato "cicala", di sicuro la colpa non è nostra!
I lavativi e i pelandroni si trovano sia nel pubblico che nel privato, molti parandosi dietri sigle sindacali. Per moltissimi invece, sia dipendenti pubblici che privati, entra in gioco anche la dignità personale e l'orgoglio di far vedere di cosa si è capaci.
Ciao SINISTRO
Sono d'accordo in toto. Nulla da aggiungere a parte i pendolari che fanno in sostanza una guerra di sopravvivenza contro scioperi, ritardi, suicidi e treni sporchi. Credimi. C'è poco da riposare.
Ciao lupusinfabula
Esatto. Orgoglio, preparazione e senso del dovere. In tutti i campi. Io sono il primo che critica i miei colleghi se non si impegnano. Ma non generalizzo mai. Siamo individui e non categorie. E se gli italiani pagano il mio stipendio io tento di guadagarmelo. Io comunque pago le tasse alla fonte e non faccio doppi lavori o nero. E con il mio stoppato le pensioni, il reddito di cittadinanza anche ai terroristi e con la fiscalità generale tutti i tipi di tasse. Non so di cosa debba rimproverarmi. E Vabbè. .
Ciao paolino
Ma davvero? Essendo partito da te il fuori tema, se tanto mi dà tanto, credo che sia proprio tu ad essere un tantino prevenuto! Passione triste la tua? Forse....
Io la penso così': il numero dei commenti, davvero alto, sta ad indicare la voglia di discussione, di confronto, a volte anche aspro, che anima gli abituali lettori di VBN. Poichè però gli argomenti proposti dalla redazione solitamente poco si prestano ad essere commentati e discussi, ecco che appena se ne presenta l'occasione si interviene anche allargandoci dal tema di partenza. e ciò è un bene perchè il discutere, il confrontarsi, soprattutto se si parte da posizioni estreme tra loro e del tutto opposte e divergenti, porta sempre ad una maggior maturazione di se stessi e degli altri, senza per questo dover per forza cambiare le proprie idee.
Ciao lupusinfabula
concordo in toto. Guardando qua e là nella rete, su altri siti, ci sono commenti, in o fuori tema, che danno vita a turpiloqui interminabili. Invece noi a confronto siamo avanti anni luce.
Ciao lupusinfabula
Concordo, purtroppo o per fortuna la nostra zona non offre grandi spunti per discussioni.
E,in più,noi 4/5 amiamo punzecchiarci parecchio e quindi partiamo da un tombino intasato per arrivare a parlare di tutto e il contrario di tutto!
Mi fa piacere la condivisione di Sinistro e Paolino; non concordo invece sul fatto che la nostra zona non offra spunti di discussione: basta dare un'occhiata ad altri siti di notizie locali per vedere quanti spunti di confronto e discussione ci sarebbero su molteplici tematiche.
Dal 17 ott scorso ad oggi senza nessun commento da parte di qualcuno! E' triste che cominci a scemare la passione per gli interventi! Io ci provo e la butto lì: è o non è una triste passione l'idea di grillo di togliere il voto agli anziani? Personalmente, visto che sono nell'età indicata da Grillo potrei magari accettare la sua proposta, ma ad una condizione: che si ponga anche un limite di età per candiarsi, essere eletti e qualora si raggiunga quell'eta ad elezione già avvenuta si sia obbligat ia dimettersi ed a tornare a casa. Se largo ai giovani deve essere lo sia a partire dall'alto, se non è un'ingiustizia.
Ciao lupusinfabula
forse perché si sta esaurendo la nostra vena creativa, oppure trattasi di lento declino del sito? Chissà, potrebbe anche essere che abbiamo di meglio (o peggio) da fare. Ad ogni modo, quando vedo uno come l'ex Cav., che quasi mi ispira tenerezza, allora una soglia di sbarramento min/max non guasterebbe....
Sono d'accordo con Sinistro ( ....è grave??) : tenerezza, è l'unico sentimento che può suscitare il Cav.. Mi ricorda molto mio padre quando ad 89 anni diceva e faceva cose che solo 10 anni prima mai avrebbe detto o fatt.o.Non penso invece che sia venuta meno la nostra vena creativa (.... e polemica, aggiungerei): semplicemente non ci è dato lo spunto. E a proposito di sbarramento min/max, l'idea di Grillo di togliere il voto agli anziani fa il paio con quella di chi vorrebbe dare il voto ai 16enni. Votano? Ebbene se hanno la maturità per accedere al voto l'avranno anche per essere condotti in galera quando sbagliano senza scusanti per la minore età e senza passare dai riformatori e la Garaventa ( o carceri minorili che dir si voglia, insomma " i barabitt" per chi è delle nostre parti).O no?
Ciao lupusinfabula
oramai siamo abituati alle esternazioni del comico genovese. Ricordo quando, qualche anno addietro, proponeva di inserire il latte materno nel paniere Istat....
Ciao lupusinfabula
riguardo l'abbassamento dell'età, è un vezzo italico copiare gli Usa, quasi sempre male. Ricordo quando il compianto deputato di AN Donato Lamorte propose di abbassare a 16 anni l'età per conseguire la patente di guida.
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