Il rapporto costruito lo scorso anno con Franco Biloslavo, segretario della Comunità di Piemonte d'Istria, è proseguito proficuamente dopo quel 17 marzo e ci consente ora di fare un passo avanti nell'esposizione dei tanti, diversi e drammatici fatti avvenuti dopo l'8 settembre 1943 e fino al Memorandum di Londra del 1954.
E' intenzione chiara dei promotori quella di raccontare nel modo più ampio possibile quegli avvenimenti, al fine di cercare di ricostruire una storia più completa e più comprensibile delle sue tante fasi, spesso difficili da decifrare e, soprattutto, da incanalare in una sommatoria indistinta di date, di persone, di responsabilità.
Se è nota la partecipazione alla lotta partigiana in Jugoslavia di nostri reparti militari, che non hanno voluto consegnarsi ai tedeschi dopo la dichiarazione pubblica del maresciallo Badoglio, meno nota è la partecipazione di civili italiani residenti in Istria e Dalmazia.
Le persone invitate all'iniziativa del 23 febbraio saranno in grado di aiutarci a conoscere e a capire, nonché a riportarci alla realtà dell'oggi e dei nostri rapporti con quelle terre una volta italiane.
"I civili istriani. tra lotta di liberazione ed esodo"
Per il secondo anno consecutivo l'Associazione Casa della Resistenza e Verbania Documenti organizzano insieme la Giornata del ricordo; l'evento avrà luogo sabato 23 febbraio alle ore 16.00.
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per poter ricucire le ferite storiche bisogna, prima di ogni altra cosa, fare chiarezza. In ogni guerra ci sono sofferenze da ambo le parti. La questione orientale è stata sempre controversa: Tito fece trovare gli alleati di fronte al fatto compiuto (consueta tattica dei suoi nemici, respinti senza l'aiuto di eserciti esterni), arrivando per primo, per poi sedersi al tavolo dei vincitori. Quindi con lui era impossibile trattare, essendo noi stati sconfitti. Diversamente da ciò che accadde nei territori sud-tirolesi, dove trattare con l'Austria, anch'essa sconfitta, era molto meno difficile. Per ciò che concerne l'Istria, Dalmazia e Fiume, c'è stata prima un'occupazione fascista,con persecuzione delle ex minoranze slave, poi una controffensiva comunista, con conseguenti ritorsioni: naturali e tragiche conseguenze delle Dittature che, a prescindere dal colore, sono sempre tali.....
Iniziative lodevoli. Ma per me è chiaro. I comunisti titini hanno massacrato civili italiani e deportato centinaia di migliaia di persone per fare pulizia etnica. Questo è quanto.
Ciao robi
lo stesso fecero i nazifascisti, italiani e tedeschi, quando occuparono quelle terre, nei confronti delle minoranze slave. Se poi vogliamo disquisire sulle centinaia di vittime (slave) o migliaia (italiane), allora non ne usciamo più. Quando abbiamo occupato la Grecia, oppure l'Africa orientale, non ci siamo mica presentati con le valigie di lire, come in Albania?
lo stesso fecero i nazifascisti, italiani e tedeschi, quando occuparono quelle terre, nei confronti delle minoranze slave. Se poi vogliamo disquisire sulle centinaia di vittime (slave) o migliaia (italiane), allora non ne usciamo più. Quando abbiamo occupato la Grecia, oppure l'Africa orientale, non ci siamo mica presentati con le valigie di lire, come in Albania?
Ciao robi
lo stesso fecero i nazifascisti, italiani e tedeschi, quando occuparono quelle terre, nei confronti delle minoranze slave. Se poi vogliamo disquisire sul numero di vittime (centinaia tra gli slavi e migliaia tra gli italiani) allora non ne usciamo più. Quando abbiamo occupato la Grecia e l'Africa orientale, per esempio, non ci siamo mica presentati con le valigie piene di lire, come in Albania?
lo stesso fecero i nazifascisti, italiani e tedeschi, quando occuparono quelle terre, nei confronti delle minoranze slave. Se poi vogliamo disquisire sul numero di vittime (centinaia tra gli slavi e migliaia tra gli italiani) allora non ne usciamo più. Quando abbiamo occupato la Grecia e l'Africa orientale, per esempio, non ci siamo mica presentati con le valigie piene di lire, come in Albania?
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