"Due anni prima, - prosegue la nota della Associazione Nazionale Alpini sezione Intra - proprio negli stessi giorni, gli Alpini delle nostre Valli, uniti nel Battaglione INTRA, combatterono sui monti albanesi la battaglia di DOBREJ. Mantenere viva la memoria del sacrificio di tutti i soldati, su ogni fronte e in ogni tempo caduti per l’ITALIA è un dovere civile e la Sezione INTRA, con i valorosi superstiti di quelle tragiche ma gloriose giornate, invita tutti - e soprattutto i giovani “che sono il nostro domani, la nostra speranza” - a ricordare quegli umili eroi ed il loro sacrificio nel nome della Patria, all’insegna di Valori che non conoscono il passare del tempo e che devono essere onorati, difesi e diffusi anche in tempi moderni. E che assumono particolare importanza alla luce del difficilissimo momento storico che stiamo affrontando: il nostro «Per non dimenticare» può diventare un messaggio di speranza e una strada da seguire per costruire davvero un mondo migliore."
La cerimonia si svolgerà DOMENICA 27 GENNAIO 2019 con la partecipazione del Coro Mottarossa e della Fanfara Sezionale e con il seguente programma:
ore 9.00 - Ammassamento presso il piazzale antistante la Chiesa di Maria Ausiliatrice (San Luigi) in corso Cairoli 43 a Verbania Intra
ore 9.30 - Santa Messa solenne
ore 10.30 - Corteo alla Caserma Simonetta
Alzabandiera e Onore ai Caduti; Saluto del Comandante della Guardia di Finanza Colonnello Giuseppe Di Tullio; Saluto del Presidente Sezionale Gian Piero Maggioni; Allocuzione del Vice Presidente ANA Mauro Buttigliero.
Nikolajewka e Dobrej 2019: per non dimenticare
"Il 26 gennaio del 1943 gli Alpini combatterono sul fronte russo quella che è passata alla storia come la battaglia di NIKOLAJEWKA: gelo, freddo, condizioni proibitive affrontate da ragazzi armati di coraggio e dell’ideale di Patria da difendere, decisi a sfondare l’accerchiamento dell’esercito nemico per cercare una via di salvezza".
21 commenti Aggiungi il tuo
Scusate, aborrendo ogni forma di violenza e di guerra, capisco i caduti, i giovani e le famiglie che hanno perso i loro cari, ma leggere GLORIOSE GIORNATE mi lascia perplesso, non eravamo forse noi gli invasori? Vorrei far notare inoltre che il regime del tempo in cui sono avvenute queste tristi vicende, regime che magari alcuni pensano ancora di definire glorioso, è lo stesso che ha mandato tanti giovani in guerra e ha promulgato le leggi razziali con tutte le terribili conseguenze che sappiamo e che ricordiamo proprio nella giornata della memoria.
1Alpini su l fronte orientale 1943
Anonimo
26 Gennaio 2019 - 11:20
ragazzi armati di coraggio e dell’ideale di Patria da difendere...con tutto i l rispetto, stavano cercando d'invadere l'URSS con i nazifascisti...quale Patria da difendere?
Chiunque combatte se la patria glie lo chiede fa il suo dovere. Qui non si parla di idee politiche ma di ragazzi che hanno dato la vita per l'Italia. Che poi siano andati per ordine di Mussolini o Hitler a combattere Stalin facciamo a gara a chi fosse il peggiore (Stalin). Ma questo non conta. Onore agli alpini e poche balle demagogiche. Prego.
Io non ho riferito balle demagogiche ma la pura verità storica, Quindi i soldati nazisti che hanno sterminato 6 milioni di Ebrei perché la patria glielo chiedeva hanno fatto il loro dovere…
Ciao Giovanni
I soldati non hanno sterminato gli ebrei ma lo hanno fatto le ss. E quelli non erano soldati ma pazzi invasati. I veri soldati combattevano e basta. Fossero stati sovietici o tedeschi americani o in questo caso italiani. La colpa delle guerre è di chi le ha volute a livello politico. Fossimo stati alpini in tempo di guerra saremmo andati al fronte anche noi. Le guerre le puoi anche aborrire ma senza esercito e senza forze armate uno stato non esiste e saremmo preda di lupi come un gregge di agnelli. Quindi metti da parte il tuo pacifismo da fiori nei cannoni perché al giorno d'oggi non è il caso...a meno che, come cantava de Andrè, tu non abbia un cannone nel cortile.
I soldati non hanno sterminato gli ebrei ma lo hanno fatto le ss. E quelli non erano soldati ma pazzi invasati. I veri soldati combattevano e basta. Fossero stati sovietici o tedeschi americani o in questo caso italiani. La colpa delle guerre è di chi le ha volute a livello politico. Fossimo stati alpini in tempo di guerra saremmo andati al fronte anche noi. Le guerre le puoi anche aborrire ma senza esercito e senza forze armate uno stato non esiste e saremmo preda di lupi come un gregge di agnelli. Quindi metti da parte il tuo pacifismo da fiori nei cannoni perché al giorno d'oggi non è il caso...a meno che, come cantava de Andrè, tu non abbia un cannone nel cortile.
Sono figlio di un alpino del glorioso Battaglione Intra; con quella formazione mio padre ha combattuto sul fronte greco-jugoslavo-albanese, fatto prigioniero dai tedeschi ( non si è arreso scappando con i Titini e non ha voluto passare nelle file dei tedeschi come loro alleato) e d ha passato quasi 2 anni in vari campi di concentramento tedeschi, per fortuna non in quelli di sterminio. Mi ha sempre raccontato delle atrocità subite dal battaglione ma anche delle cruente risposte date: purtroppo è la guerra ed in guerra bisogna sempre essere accorti a sparare per primo altrimenti sono gli altri che sparano a te e, se vuoi portare a casa la pelle, non devi farti scrupolo a premere il grilletto contro chiunque siano essi machi o femmine. E comunque onore agli alpini dell'Itra che in guerra non ci sono andati per scelta ma perchè chiamati alle armi dalla loro patria, concetto quello di patri che purtroppo sta scomparendo grazie a coloro che stoltamente stanno predicando che siamo tutti cittadini di un unico mondo senza distinzione di razza, religione, idee e modo di vivere.
Direi che il tema posto da Giovanni sia più che corretto, perché, in effetti, a NIKOLAJEWKA non c'era una patria da difendere ma una nazione da invadere!
Ciò non significa che non bisogna onorare e ricordare chi ha perso la vita in una guerra assurda, ma sarebbe bello che per le prossime ricorrenze, si evitasse questa enfasi retorica, ormai fuori luogo.
Ciò non significa che non bisogna onorare e ricordare chi ha perso la vita in una guerra assurda, ma sarebbe bello che per le prossime ricorrenze, si evitasse questa enfasi retorica, ormai fuori luogo.
Ciao "Cervello (poco)" in fuga
Chissà...sarebbe bello evitare l'enfasi su molte cose come i famosi partigiani liberatori ergo camice nere diventate rosse e imboscati. Tante cose sarebbero belle..
Chissà...sarebbe bello evitare l'enfasi su molte cose come i famosi partigiani liberatori ergo camice nere diventate rosse e imboscati. Tante cose sarebbero belle..
Ciao robi
erano tutti sullo stesso livello: non dimenticare che le dittature, con o senza proletariato, restano sempre tali..... Niente demagogia ma nemmeno inutile apologia, grazie.
erano tutti sullo stesso livello: non dimenticare che le dittature, con o senza proletariato, restano sempre tali..... Niente demagogia ma nemmeno inutile apologia, grazie.
Ciao robi
beh, dipende: la Svizzera, per esempio.... A parte che le Forze armate servono per difendersi, la vera causa è sempre il denaro, che è alla base di tutto, nel bene e nel male.
beh, dipende: la Svizzera, per esempio.... A parte che le Forze armate servono per difendersi, la vera causa è sempre il denaro, che è alla base di tutto, nel bene e nel male.
Grazie del tuo commento hai capito pienamente il mio pensiero, Rispondere a Roby penso sia inutile ma naturalmente rispetto tutte le opinioni.
Ciao lupusinfabula
quelli dell' Intra avevano le idee chiare, uomini d'altri tempi, e quindi avevano ben compreso da che parte stare. Ho letto un libro scritto da un loro capo, con illustrate, oltre a sacrifici e privazioni di ogni genere, anche le diversità di vedute rispetto a nazifascisti e comunisti/titini. Inoltre i partigiani di Tito avevano anche un problema interno, dovuto alle rappresaglie delle bande cetniche, fedeli alla monarchia jugoslava.
quelli dell' Intra avevano le idee chiare, uomini d'altri tempi, e quindi avevano ben compreso da che parte stare. Ho letto un libro scritto da un loro capo, con illustrate, oltre a sacrifici e privazioni di ogni genere, anche le diversità di vedute rispetto a nazifascisti e comunisti/titini. Inoltre i partigiani di Tito avevano anche un problema interno, dovuto alle rappresaglie delle bande cetniche, fedeli alla monarchia jugoslava.
Ciao robi
anche le leggi razziali in Italia sono state volute a livello politico, tradendo anche coloro che si erano battuti durante la Grande Guerra per il nostro Paese, e contribuendo poi all'epopea fascista, senza minimamente immaginare cosa sarebbe loro successo in seguito.....
anche le leggi razziali in Italia sono state volute a livello politico, tradendo anche coloro che si erano battuti durante la Grande Guerra per il nostro Paese, e contribuendo poi all'epopea fascista, senza minimamente immaginare cosa sarebbe loro successo in seguito.....
Io non discrimino ma ci tengo a sottolineare le diversità di razza, cultura, appartenenza geografica, di usi e costumi e di grado di civilizzazione e quant'altro.
Ciao lupusinfabula
infatti convivere, coesistere pacificamente non vuol dire annullare la patria. cosa che purtroppo rientra tra le conseguenze di una guerra.
Tutto quello che vuoi, , ma per convivere e coesistere pacificamente è indispensabile che ognuno stia a casa propria; dicevano i vecchi che la troppa confidenza fa perdere la riverenza (intesa come rispetto reciproco)
Ciao lupusinfabula
in effetti l'ANA si è lamentata di qualche giubba indossata con un bel po' di disinvoltura...... Allora nemmeno noi dovremmo andare a lavorare o cercare lavoro all'estero? Questo discorso mi ricorda ciò che dicono dall'altra parte dei nostri frontalieri, con le dovute proporzioni....
in effetti l'ANA si è lamentata di qualche giubba indossata con un bel po' di disinvoltura...... Allora nemmeno noi dovremmo andare a lavorare o cercare lavoro all'estero? Questo discorso mi ricorda ciò che dicono dall'altra parte dei nostri frontalieri, con le dovute proporzioni....
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