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Minore su Bando Periferie

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Stefania Minore, Consigliere Comunale a Verbania, riguardante il Bando Periferie.

Verbania
Minore su Bando Periferie
Il Sindaco Marchionini continua a chiedere aiuto, ma il suo appello ai parlamentari del territorio è del tutto inopportuno, poiché i soldi sono stati bloccati da una sentenza della Corte Costituzionale, la n.74 del 2018 che ha dichiarato illegittime alcune assegnazioni. Dopo la sentenza il governo ha recepito le indicazioni della Consulta e il Parlamento, compreso il PD, ha votato un emendamento per sbloccare altri fondi per gli enti locali.

Spiace constatare il doppio gioco messo in atto dal Pd, che il giorno dopo aver votato due emendamenti che hanno portato al blocco degli stanziamenti e sboccato altri, parta con una guerra santa contro una decisione che il giorno prima ha condiviso.

Avevamo più volte invitato il Sindaco ad essere prudente e a non spendere denaro ancor prima di averlo ottenuto. Il Movicentro è un’opera di competenza provinciale, se la Provincia del VCO non ha i soldi bisognerà che partecipino tutti i comuni da Cannobio ad Omegna e sarà opportuno che il Sindaco Marchionini si dia subito da fare, visto che la gara per il secondo lotto si è conclusa e pende sulla testa dei verbanesi una penale di oltre duecentomila euro da corrispondere alla ditta vincitrice.



1 commento  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di Con Silvia per Verbania 1Mistificazione della realtà
Con Silvia per Verbania
16 Settembre 2018 - 04:24
 
Vediamo come stanno le cose in realtà.
Non corrisponde al vero che la sentenza della Corte costituzionale n. 74 del 2018 dichiari incostituzionale l'intero impianto del bando periferie ma solo il citato art. 1 comma 140, bocciatura che viene sanata dallo stesso emendamento approvato dal Senato, laddove permetta di raggiungere l’intesa con le Regioni anche dopo l’emanazione dei decreti. Ed ecco spiegato perche l'emendamento è stato votato compattamente, PD compreso: i Senatori dovevano votare a favore per recuperare l’incostituzionalità. Su questa parte dell’emendamento vi è stata evidentemente superficialità ed errore da parte dei senatori del Pd. Un errore che è stato anche causato dalle modalità di stesura dell’emendamento che sanava, nella prima parte, sentenze della Corte costituzionale sugli avanzi di amministrazione dei Comuni e sul bando delle periferie. Ma l’emendamento non si ferma al comma 140 ma interviene anche sul 141, non toccato dalla sentenza della Corte Costituzionale: con questo emendamento tutti i progetti finanziati dopo i primi 24 approvati vengono congelati sino al 2020. In questo caso si tratta di una scelta politica della maggioranza di Governo che ritiene di dover rivedere tutti quei progetti approvati e finanziati. In realtà la verifica servirà per recuperare risorse finanziarie per progetti ed interventi diversi da quelli approvati dal precedente governo. Questa è la parte dove la maggioranza di governo racconta cose diverse dalla realtà. Non vi è nessuna sentenza della Corte Costituzionale da sanare.
Vanno invece in questa direzione le dichiarazioni di alcuni esponenti giallo-verdi che cercano di camuffare con un atto dovuto (sentenza della Corte Costituzionale) una scelta politica. Infatti non si vede la ragione per la quale i primi 24 progetti del bando delle periferie vengono sanati con intese con le Regione successive al decreto e non si usa la stessa modalità per gli altri 94 progetti.
Infine, non corrisponde al vero che l'emendamento rappresenti una svolta epocale liberando finalmente le necessarie risorse per superare il blocco degli avanzi di amministrazione dei i comuni virtuosi inserito nella legge di bilancio del 2017: infatti è stato definito incostituzionale dalla Corte costituzionale con sentenza n. 108/2018. Non è quindi un atto stabilito dal Governo giallo-verde. Inotre, non è sempre detto che i comuni che si vedranno sbloccati gli avanzi corrispondano ai comuni penalizzati dall'emenamento, anzi. Risulta infatti che i penalizzati siamo mediamente i comuni piccoli e grandi, gli stessi che a causa di problemi di dissesto non potranno accedere allo sblocco degli avanzi di bilancio, mentre i virtuosi sono quelli di medie dimensioni che si sono visti confermati i finanziamenti. 
Oltre il danno la beffa! 
Ne deduciamo come due siano gli obiettivi di questo governo, entrambi squisitamente politici: racimolare soldi per tener fede a qualcuna delle tante mirabolanti promesse elettorali (tra le molte, oltre alle ben note reddito di cittadinanza e flex tax, incredibilmente investire nei territori e nelle periferie e, udite udite, togliere le accise ai carburanti) e procrastinare i finanziamenti ai 96 comuni oggi non meritevoli a dopo le elezioni Europee e, soprattutto, a quelle amministrative, per potersi così appropriare di un merito non suo spacciandolo come propria iniziativa a favore di territori, città metropolitane e comuni e poter così asserire di aver tenuto fede a questa promessa elettorale. 
Scaltri, e felici di esserlo!



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