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Incontro sul futuro del Maggia: la scuola resterà a Stresa?

Giovedì 30 agosto la Palazzina Liberty di Stresa era gremita per l'incontro pubblico-conferenza stampa intitolato “Progetto Comune per Il Maggia, Stresa non può perdere il suo istituto Alberghiero” indetto dai Consiglieri Comunali di Stresa Marcella Severino, Alessandro Bertolino e Stefania Sala del Gruppo Progetto Comune.

Stresa
Incontro sul futuro del Maggia: la scuola resterà a Stresa?
Oggetto della serata: il futuro dell'Istituto Maggia di Stresa, che ha bisogno di una nuova sede in grado di ospitare gli studenti in sicurezza. Molte le ipotesiventilate negli ultimi tempi, tra le quali lo spostamento della scuola a Baveno, che significherebbe portare via il Maggia dalla cittadina che l'ha visto nascere 80 anni fa e da allora diventare punto di riferimento degli istituti alberghieri italiani, famoso in Europa e nel mondo. A rappresentare l’Istituto Erminio Maggia erano la Dirigente, professoressa Manuela Miglio,e il presidente di HOSPES Riccardo Fava Camillo (l’associazione HOSPES - Centro per gli Studi Turistico Alberghieri e per lo sviluppo dell’Istituto “Erminio Maggia” è nata con l’obiettivo di supportare la scuola e i suoi allievi).

Il problema

Il Maggia è attualmente suddiviso in quattro sedi diverse (sede centrale di via Mainardi, Collegio Rosmini, scuole elementari, Europeum), che presentano numerose criticità sul fronte della sicurezza e disagi quotidiani per chi lo frequenta e per chi ci lavora. La nuova scuola viene promessa da anni, ma nulla si è mai concretizzata. “Sono preoccupata per i miei studenti,anzi mi scuso con loro perché ho fatto il possibile in questi anni, ma i risultati sono questi”, ha dettola Dirigente, professoressa Manuela Miglio, da 14 anni alla direzione del Maggia e in prima linea per arrivare a una soluzione.

L’incontro pubblico

A presiedere la conferenza erano i tre Consiglieri comunali, affiancati dall’architetto Paolo Bonazzi, autore di un progetto che prevede la costruzione della nuova scuola nell’area del Collegio Rosmini. Oltre al presidente di HOSPES Riccardo Fava Camillo, accompagnato dal Vice Presidente Ermanno Gafforini, c’eranoil presidente della Provincia Stefano Costa e il presidente del Comitato genitori Angelo Colombo, mentre era assente il sindaco di Stresa, Giuseppe Bottini. In platea sedevano alcuni cittadini stresiani e tanti professori, impiegati e alunni del Maggia. La consigliera Marcella Severino ha spiegato che il Gruppo Progetto Comune ha chiesto più volte senza successo all’amministrazione un consiglio comunale aperto per parlare della situazione e si è poi rivolta ai padri rosminiani per studiare una soluzione alternativa.

La nuova proposta “Collegio Rosmini”

Severino ha in seguito illustrato un progettoper tenere il Maggia a Stresa, che prevede la costruzione della nuova scuola in zona Collegio Rosmini: comprenderebbe il campus e il convitto, più un parcheggio a due piani interrato, a disposizione della cittadina di Stresa. “Sarebbero 400 posti auto che - ha sottolineato Severino - frutterebbero 375mila euro all’anno al Comune”. L’architetto Bonazzi, autore di questo progetto risalente a qualche anno fa e “ripescato” dal Gruppo Progetto Comune, ha aggiunto che il torrente intubato di cui si è parlato in questi giorni non comporta rischi.

Le reazioni

Dopo la presentazione del progetto, il presidente di HOSPES Fava, è entrato nel vivo della questione: “In questi anni ci sono passate davanti agli occhi tante, troppe soluzioni, c’è stata solo latitanza da parte di tutte le amministrazioni comunali di Stresa. A questo punto non so se rimarremo a Stresa, non è detto che il Maggia debba continuare a stare qui, visto che non ha più una casa, soprattutto ora che un Comune a pochi chilometri di distanza è disposto a ospitarci”. Fava ha poi portato l’esempio del comune di Gattinara (Vercelli), cittadina molto meno turistica di Stresa, che si è però fatta carico della costruzione di una nuova scuola in grado di ospitare 500 alunni.

La questione sicurezza

“Hospes denuncia che Stresa non vuole la scuola, questa è la verità, visto che in tutti questi anni non si è riusciti a trovare un sito adatto in cui costruirla”, ha commentato Fava, in seguito mettendo l’accento sui rischi che gli studenti corrono ogni giorno in edifici non sicuri, puntando il dito soprattutto sulla pericolosità di viale Mainardi: “Bisogna mettere in sicurezza viale Mainardiprima che succeda una tragedia. Dove i ragazzi entrano a scuola, ci sono i pullman che vanno a parcheggiare, i camion che servono gli hotel e le betoniere del cantiere vicino, che ha creato disagi, basti pensare che gli alunni hanno dovuto fare la maturità con 40 gradi a finestre chiuse per via del rumore”.

Le tappe della vicenda

Fava ha anche ripercorso la lunga storia della costruzione della nuova scuola, rilevando il grande impegno di Hospes per trovare una soluzione. “Come Hospes, abbiamo donato l’edificio dell’ex cinema Italia al Comune e la sede della scuola alla Provincia (valutata 3 milioni di euro, ndr), abbiamo pagato l’Ici dello stabile per tutti questi anni. Perché siamo ancora qui? Basta aspettare”, ha incalzato Fava, che poi ha ricordato le difficoltà del percorso: “Nel 2008 abbiamo votato la proposta di donare l’immobile di via Mainardi alla Provincia, che ha vinto per tre voti e in quell’occasione abbiamo perso 120 soci. Non bisogna poi dimenticare che grazie alla vendita dell'ex cinema Italia il Comune di Stresa ha incassato circa 650mila euro”. Guardando solo ai tempi recenti, nel 2006 la Provincia fece un accordo per costruire la nuova scuola, ma l'area destinata all'edificio venne poi scartata per motivi tecnici, tra cui l'impatto ambientale.

La scuola e/o lo stadio

La successiva amministrazione provinciale nel 2012 stipulò un altro accordo di programma con il Comune, retto dall'ex sindaco Canio Di Milia: la scuola sorgerà nell'area dello stadio Forlano, che a sua volta verrà ricostruito in un'altra area all'interno del terreno comunale. Sembrava che tutto potesse partire, ma la società che vinse l'appalto fallì causando problemi giudiziari. Nel frattempo i costi si sono alzati e ora la Provincia chiede al Comune di farsi carico della costruzione dello stadio perché i soldi(13 milioni e 660mila euro, ha specificato il presidente della Provincia Costa) bastano solo per la scuola e la palestra. Costa ha fatto anche notare che il campo sportivo previsto ai tempi dell’accordo è poi diventato uno stadio del valore di 5,1 milioni di euro per uno Stresa calcio che è in serie D. Lo scontro si accende proprio su questo punto: il sindaco di Stresa Bottini chiede la costruzione dello stadio. “E’ vergognoso che in Italia il calcio sia più importante di una scuola”, ha commentato il presidente del Comitato genitori Angelo Colombo durante l’incontro pubblico.

Il punto di vista della Provincia

Il presidente della Provincia Stefano Costa ha espresso dubbi sull’opzione dell’area Rosminiproposta dal Gruppo Progetto Comune per via del vincolo monumentali e del rischio idrogeologico collegato al fiume intubato. Anche l’opzione di Baveno allungherebbe i tempi: “Almeno un anno e mezzo per richiedere autorizzazioni. A Baveno la superficie è adatta ed è compatibile, ma ha dei costi di demolizione dell’esistente ed essendo un sito ex industriale necessiterà di un approfondimento ambientale”. Costa ha spiegato: “La soluzione migliore e più veloce è realizzare la nuova scuola nel luogo in cui è autorizzata, cioè lo stadio Forlano, e con i soldi che ci sono, che sono destinati all’edilizia scolastica. Mi rendo conto che sia pesante per il comune di Stresa costruire uno stadio a proprie spese, ma sicuramente ha più risorse della Provincia. Bisogna usare il buon senso, non possiamo lasciare gli studenti in questa situazione”.

Aspettando la nuova scuola

Anche se fosse allo stadio Forlano, ci vorrebbero comunque 4 o 5 anni per completare il nuovo stabile. Nel frattempo, la Provinciaricorda che dovrà sostenerele(costose) spese di messa in sicurezza e manutenzione degli edifici attuali. L’Europeumè la struttura che destapiù preoccupazionee all’incontro è stata dibattuta l’ipotesi di spostare provvisoriamente le classi ospitate in quella sede in altri edifici comunali, come le aree inutilizzate della sede Asl o del Palazzo dei Congressi. Dalla platea si sono alzate molte voci, compresa quella della professoressa Silvia Offria, referente del plesso Europeum, che ha lamentato la scarsità di parcheggi a Stresa, soprattutto ora che il Comune ha convertito l’area esterna all’Europeum in un parcheggio a pagamento. Ha sollevato la questione sicurezza anche l’intervento di Alessandro Porrini, giovane ex allievo del Maggia e oggi consigliere di amministrazione di Hospes: “Ero studente all’Europeum e ricordo che crollò un pezzo di intonaco vicino a me. Poi sono stato al plesso Rosmini, è una fortuna che lì non sia mai scoppiato un incendio. Arrivati a questo punto, non possiamo augurarci di cavarcela, bisogna intervenire. Genova insegna, come è crollato un ponte, può crollare una scuola”.



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