Fra loro due neofiti della discesa, Davide Iacchini e Lorenzo Locatelli e due veterani, Dante Pozzi e Enzo Bonini.
Il racconto è affidato a Davide Iacchini, maestro di sci della Scuola Sci Macugnaga: «Montate le pelli, abbiamo dapprima raggiunto il rifugio Gnifetti. Un po’ di riposo, un leggero sonno e sveglia alle 6.15 diretti al colletto della Zumstein.
Sci ai piedi, saliamo con buona lena. La neve è leggermente dura e compatta. L’aria è frizzante. Dopo circa due ore e trenta di buon passo, eccoci nel punto prefissato. Tutto procede per il verso giusto. Rimaniamo vigili nell’uscire dal cornicione. Sotto di noi uno spettacolo indescrivibile. Sotto di noi Macugnaga e uno splendido sole sorto da poco che pian piano trasforma il manto nevoso. Sotto di noi un immenso mare bianco. Sotto di noi la Est del Rosa.
Uno sguardo d’intesa e via. Apriamo le danze io e il veterano ed esperto Dante Pozzi, subito dietro Lorenzo Locatelli giovane ragazzo di Verbania chiude Enzo Bonini anche lui ottimo conoscitore della discesa. Curve morbide ma decise. Qui l’errore non è ammesso. La neve è fantastica. Le curve si susseguono, regolari e sinuose. Il silenzio regna assoluto.
Alle 10.00 siamo alla Zamboni. Una stretta di mano, una pacca sulle spalle, una bevuta e poi giù fino a Pecetto. Oltre tremila metri di dislivello, un’emozionante discesa».
Foto Davide Iacchini