Comunicato di Regione Piemnonte
L’attivazione in Piemonte di un unico centralino per tutte le emergenze ha consentito, nel corso del 2017, di filtrare oltre 682.000 chiamate non congrue, quasi una chiamata su due fra tutte quelle ricevute, evitando di allertare senza motivo mezzi di soccorso e forze dell’ordine e permettendo agli operatori di concentrarsi sulle reali necessità.
Il primo bilancio dell’attività del numero unico 112 è stato tracciato questa mattina dall’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta nel corso della seduta della IV commissione del Consiglio regionale.
Le due centrali uniche di Grugliasco e Saluzzo hanno ricevuto in totale 1.488.759 chiamate. Il 45,9% di queste, 682.884, si sono rivelate inappropriate: semplici richieste di informazioni, segnalazioni di situazioni non emergenziali, errori di chiamata. Sono state effettivamente inoltrate 805.875 chiamate, rispettivamente 362.919 all’emergenza sanitaria, 250.128 ai Carabinieri, 104.950 alla Polizia di Stato, 76.049 ai Vigili del Fuoco e 11.829 alla Polizia locale della Città di Torino.
“Il numero unico è nato dall’esigenza, emersa anche a livello europeo, di creare un maggior coordinamento fra i mezzi di soccorso – sottolinea l’assessore Saitta -. In questo senso è importante il grande lavoro di filtro delle chiamate che viene effettuato e che consente a chi deve intervenire di concentrarsi solo sulle reali emergenze”.
“Dopo questo primo periodo di attivazione – aggiunge l’assessore –, chiederò al Ministero dell’Interno, anche in qualità di coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, di effettuare una verifica del lavoro svolto in tutte le regioni insieme ai responsabili delle forze dell’ordine”.
“In Piemonte – conclude -, siamo pronti a potenziare ulteriormente le due centrali uniche, aumentando il numero degli addetti sulla base del lavoro che stiamo facendo con il tavolo regionale di coordinamento. Le procedure sono in corso: il personale, come è già avvenuto, sarà adeguatamente formato attraverso un corso di circa 200 ore complessive, comprensivo di un affiancamento sul campo”.
L’incremento della dotazione organica prevede il passaggio da 34 a 44 operatori per la centrale di Grugliasco e il passaggio da 32 a 37 operatori per la centrale di Saluzzo.
Comunicato Segreteria provinciale sindacato autonomo CONAPO VV.F.
In sede di audizione tenutasi nella mattinata di ieri 26 marzo, al cospetto della IV Commissione Sanità è stato presentato il rapporto tecnico inerente le criticità del modello organizzativo del 112 ed i criteri generali per attuare sul territorio soluzioni interforze e la riunificazione delle Centrali Operative.
Stigmatizziamo l’ostinazione dell’Assessorato alla Sanità nel negare quanto è visibile agli occhi di tutti: un aumento dei tempi incontestabile, l’inadeguatezza tecnologica che contraddistingue le sale operative (quelle vere), dati tecnici puntualmente forniti su cui attendiamo di essere smentiti.
Abbiamo portato le istanze e le considerazioni di chi nelle Centrali Operative (italiane ed europee) ha fin da subito espresso la necessità di approntare sale unificate per scongiurare quei rischi che in altre regioni sono esitati in tragedie.
La tesi che giustifica il mantenimento di una struttura milionaria per filtrare le chiamate improprie è sconcertante, è una posizione che si colloca a distanza siderale rispetto alle esigenze dei cittadini che, lo ricordiamo, hanno diritto ad essere soccorsi nel più rapido tempo possibile.
Prendiamo atto delle “velleità europeistiche” usate dalla politica per giustificare il perpetrarsi delle strategie scellerate a cui stiamo assistendo, e ricordiamo a tale proposito che il 112 è un numero di emergenza e come tale va utilizzato. Nessun paese della UE
consentirebbe l’accesso al servizio per usi diversi da questo.
In Francia, Belgio Germania, Olanda e Croazia, solo per citare alcuni esempi, non è in alcun modo tollerata la chiamata al 112 per
informazioni sulle farmacie di turno o sulla viabilità, pena sanzioni pecuniarie, l’inattivazione del telefono o in alcuni casi l’arresto.
Se in Piemonte una richiesta su due è inappropriata significa che le autorità non hanno provveduto ad informare i cittadini sul corretto funzionamento del servizio come la legge prescrive.
È un problema scambiato per successo che in qualsiasi altro paese avrebbe costretto alle immediate dimissioni il dirigente che avesse osato vantarsene.
Le nostre organizzazioni, incuranti di queste inopportune manifestazioni di trionfalismo e di ottimismo autoassolutorio, continueranno a denunciare quei disservizi che anche la magistratura ha rilevato, perseguendo esclusivamente l’interesse pubblico, a “tamburo battente”... fino alle prossime consultazioni elettorali.
Dichiareremo chi è al nostro fianco in questa battaglia di civiltà e chi, incurante delle istanze portate, persegue interessi esclusivamente perso nali a danno della collettività, svendendo il servizio pubblico al miglior offerente.
Un anno di numero Unico 112: chi pro, chi contro
Con due comunicati di tenore opposto, Regione Piemonte si dice soddisfatta per il primo anno del numero unico 112, mentre il sindacato autonomo CONAPO VV.F. critica duramente i risultati.
4 commenti Aggiungi il tuo
Io sto con i VVFF: se non si sa fare si sappia almeno copiare da Francia, Belgio, Germania ecc. E non sto parlando per far prendere aria ai denti.
Avendo a che fare quasi tutti i giorni con questo tipo di servizio, posso solo dire che non potevano fare porcata peggiore; basti solo pensare che i tempi d'attesa e d'intervento, anche per chiamate urgenti, si sono quasi raddoppiati.
Certo, in altri Paesi europei, come ad esempio la Germania, questo servizio funziona, ma perchè, perchè chi lo ha pensato sapeva quel che faceva e ha avuto da subito le idee chiare su come andava strutturato tra le diverse realtà operative; qui in Italia invece arriviamo sempre per ultimi e perchè ci sanzionano, cerchiamo quindi di correre ai ripari copiando, ma siamo dei ciucci, o meglio, mettiamo dei ciucci a copiare dagli altri, e questi sono i risultati.
Certo, in altri Paesi europei, come ad esempio la Germania, questo servizio funziona, ma perchè, perchè chi lo ha pensato sapeva quel che faceva e ha avuto da subito le idee chiare su come andava strutturato tra le diverse realtà operative; qui in Italia invece arriviamo sempre per ultimi e perchè ci sanzionano, cerchiamo quindi di correre ai ripari copiando, ma siamo dei ciucci, o meglio, mettiamo dei ciucci a copiare dagli altri, e questi sono i risultati.
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