La rivista si compone di 328 pagine di cui oltre metà dedicate al Lago Maggiore ed inserite in uno ‘Speciale Verbano’, come in passato è stato fatto per le regioni sesiana, borgomanerese, cusiana, ticinese e del Vergante. Ben 13 articoli sono pertanto dedicati alla costa e alla collina lacuale con frequenti incursioni sulla sponda lombarda culturalmente omologa. Gli articoli sono frutto del lavoro di valenti storici locali.
Proprio di questo ‘Speciale’ vale la pena di citare i contributi più significativi. Si parte dall’evoluzione del popolamento antico della costiera documentato dall’archeologia in un articolo di Carlo Manni, che del Gasma è il presidente. Un itinerario dal Neolitico all’età romana che elenca un fitto tessuto di circa 150 siti archeologici. Aspetti antropologici ricchi di memorie e di folclore sono descritti poi da: Angelo Marzi, Tetti di paglia anche nel Verbano e non solo in Valsesia, con grande dovizia di immagini; da Vittorio Grassi, Fuochi e incendi nel Vergante, ovvia conseguenza delle coperture di paglia; da: Guido Scattolin, Un’antica coltivazione sul L. Maggiore.
L’olivo, che abbraccia compiutamente anche la sponda lombarda del lago dall’antichità ad oggi; da E. Poletti, La raggiera di spilloni sul L Maggiore come in Brianza, quella acconciatura con spilloni d’argento che ricordiamo nella Lucia dei ‘Promessi Sposi’; da Silvano Ragozza, Note sulle parlate del Vergante, i vernacoli che accomunavano le nostre genti; da Paola Borsa Il Lago nella pittura di Penagini, Comolli e Usellini, un’altra ricca messe di immagini filtrate dai sentimenti degli artisti. Pur rimandando all’indice per i titoli e gli autori- come già detto - parecchi sono gli studi su Arona : chiesa di S Giuseppe, Pubblicità ottocentesche, elezioni del 1946, novità su Bartolomeo Tiberino scultore, i fossili del ‘mare di Arona’.
Il restante territorio medionovarese offre studi sugli affreschi di tre antichi oratori: S Cristoforo di Oleggio, S. Maria di Linduno, S Maria ad Nives di Briona, analisi storiche sul Borgomanerese, su Gattico e Castelletto Ticino e Paruzzaro e segnalazioni su una rara moneta medievale di Novara e sulla scoperta al Monte Falò di Armeno di una specie mineralogica nuova a livello mondiale ad opera di Claudio Albertini, un valido amico del Gasma. (E, a proposito di amici, un ultimo saluto viene pubblicato in memoria di 4 mineralogisti ‘storici’ dell’associazione).