Gli anni passano ma le guerre, rimangono. L’umanità avverte la necessità di annientarsi. Ma cos’è la guerra e perché la lingua italiana ha scelto questa parola (originaria dal tedesco antico werra) pur avendo a disposizione il latino bellum? L’idea di un combattimento ordinato, tipico dei Romani, non era forse sufficiente? No, non era e non è, sufficiente. Werra significa infatti mischia, groviglio, lotta di corpi che provano a distruggersi l’un l’altro, eclissi di ogni barlume di umanità. Questa, è la guerra. E questa è anche la riflessione che attraversa i libri di Erich Maria Remarque, una riflessione che ci conduce nei recessi piu profondi dell’animo umano. Il libro si ispira a questa tematica per rappresentare in modo originale, nella forma del racconto lirico, il dramma interiore dei soldati-uomini di tutte le guerre.
Agostino Roncallo è docente di Letteratura e Storia. Ha pubblicato volumi dedicati allo studio e all’insegnamento linguistico tra i quali Lingua variabile. Sociolinguistica e didattica della lingua (La Nuova Italia 1992), La scrittura emergente (Rubbettino 2002), Il Linguaggio ritrovato (Zanichelli 2004). Negli ultimi anni ha rivolto l’attenzione alla narrazione pubblicando per l’editore Morlacchi Nomina Nuda Tenemus (2006), La linea Diaz (2014), Alighieri (2016) e Gli amori di Alberto Pisani (2017). Per l’editore Pietro Macchione è autore del volume storico In guerra con gli alpini del battaglione Intra (2016).