La regola può essere intesa come ciò che permette di proteggere un gruppo sociale, nel nostro caso la famiglia, e garantirne la sopravvivenza, infatti è proprio il gruppo sociale che decide di normarsi tramite alcune regole specifiche; nello stesso tempo la regola è creata all’interno delle relazioni e di esse ne fa parte; parlare di regole significa parlare di relazioni.
Quando si parla di regole in famiglia, però, ecco che quasi subito si affianca il tema della trasgressione di esse, in particolare per chi ha figli adolescenti. I genitori vivono come minaccia la spinta dei figli a trasgredire le regole, come una rottura all’interno del loro rapporto; nonostante sia di senso comune pensare alla regola come qualcosa che si possa trasgredire: “l’eccezione alla regola” come modo di dire, per fare un esempio semplice, è talmente riconosciuto da far parte del linguaggio comune.
Anche il linguaggio delle fiabe, che vengono lette ai bambini, parlano di regole, anzi iniziano generalmente con la violazione di una regola, alla quale violazione segue l’avventura, il rischio e l’esperienza. La Bella Addormentata, Cappuccetto Rosso e molte altre, trasgredendo una regola, stanno provando a cambiare, a dire qualcosa di nuovo proprio nel rapporto in cui la regola è nata, e provano a fare un passo verso una dimensione nuova, a volte più adulta. La necessità di cambiare, di sfidare per sfidarsi, magari alla ricerca di nuove regole, convenute insieme.
Di solito i genitori si affrettano a trovare soluzioni per il ripristino delle regole precedenti e di comportamenti “adeguati”, ricorrendo a divieti, proibizioni, minacce. Ma spesso il livello di tensione non si abbassa, anzi sembra crescere.
Lo sperimentare sentimenti di fallimento all’interno del rapporto con le regole e i figli, porta i genitori a chiedersi cosa realmente stia succedendo e, di conseguenza, nella ricerca del senso che la trasgressione di quella singola regola in quel singolo rapporto può svelare, di quel rapporto, e cosa può arricchire in esso.
Buona settimana
Mara Rongo
Fonte:
Accade in famiglia, blog Ordine Psicologi del Lazio