Presenti alla serata, la figlia Stefania Craxi e Nicola Carnovale della Fondazione Craxi, mentre non è giunto a Verbania l'autore del libro causa indisposizione.
Questo libro rievoca la vicenda giudiziaria di Bettino Craxi, senza riaprire le vecchie polemiche, bensì proponendo una riflessione serena perché, dopo vent'anni, ora che i Tribunali degli uomini hanno esaurito il loro compito, sia il Tribunale della Storia a esprimere un giudizio obiettivo.
L'autore si sofferma sul clima violento da tempo di guerra, con cui la pubblica opinione e gran parte dei mass media hanno pesantemente condizionato lo svolgimento dei procedimenti, rendendo difficile l'opera dei magistrati e la ricerca di una giustizia non condizionata politicamente. Tratta anche il giustizialismo che ha limitato la lotta dello Stato contro il terrorismo, la mafia e la corruzione. "Un po' di verità per Bettino": è questo l'obiettivo del libro. E la conclusione è che Craxi è stato ingiustamente condannato e merita di riprendere il suo posto nella storia d'Italia.
Nel dibattito sono intervenuti Valter Zanetta, Michael Immovilli e Antonio Tambolla, e il pubblico ha partecipato ponendo domande.