Che cosa resta del caso dell’antenna telefonica nella frazione di Dumera a Oggebbio?
Una grande lezione di ascolto e comprensione delle istanze di chi vive i luoghi e li conosce bene.
Da quanto emerge dal parere espresso alcuni giorni fa dalla "Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici", che ha detto no all’antenna, esistono responsabilità oggettive dell’amministrazione comunale che. affidandosi ad una documentazione progettuale definita “sviante sotto diversi profili”, ha consentito la posa dell’antenna pregiudicando, evidenziando al contempo un forte impatto sul paesaggio.
Colpisce la caparbietà con cui si è proceduto. Da una parte, si è paventata la reale possibilità di collocare l’antenna in altro sito, dall’altra si è proceduto senza attendere l’esito degli approfondimenti.
Oggi che l’antenna svetta nel paesaggio diventa insindacabile riconoscerne il forte impatto, la pregiudiziale che impone sull’attrattiva turistica di Dumera e, più in generale, sul valore ambientale di questo “quadro naturale di non comune bellezza” che sono le sponde del Lago Maggiore.
Disorienta apprendere che il Comune non informò la sovrintendenza delle prime valutazioni che fece la locale commissione del Paesaggio che in prima istanza non valutò soddisfacente la documentazione e le immagini progettuali prodotte.
Ora, ci aspettiamo che con altrettanta celerità si ripari al maltorto, rimovendo l’antenna, e si riconosca ai cittadini il grande ruolo di promotori di un’istanza legittima e fondata che si ricollega a quanto sostenuto dall’On. Enrico Borghi nella sua visita al sito la scorsa estate: Dumera ha tutte le caratteristiche per partecipare a programmi europei e nazionali che mirano al finanziamento e al recupero dei borghi montani.
Salvaguardare e progettare un futuro compatibile dev’essere il nuovo obiettivo da perseguire.
Antonella Trapani
Segretario Provinciale