Il possibile ingresso di Cossogno nel Comune di Verbania, attraverso una fusione per incorporazione, è stato oggetto poche sere fa di un dibattito pubblico. La notizia è così giunta alle cronache locali, imponendo di capire se si tratti di una proposta avanzata dall’Amministrazione di Cossogno o, non anche, il frutto di un lavoro sotterraneo di contatti e confronti tra le Amministrazioni dei due Comuni.
È importante saperlo e capirlo poiché passaggi amministrativi così delicati per un territorio non possono certo essere il semplice frutto di un conciliabolo tra un ex sindaco di Cossogno, ora impegnato a fare il sindaco di Verbania, e il suo successore.
Una fusione per incorporazione prefigura un confronto tra i due Enti, un referendum nei due comuni ed una legge regionale che ratifichi l'eventuale decisione dei cittadini. Questo il metodo. Nel merito, se da un lato si possono comprendere ragioni di opportunità legate a misure di natura finanziaria che per alcuni anni avvantaggerebbero, in termini di incentivi statali e regionali, il processo di fusione, dall’altro lato occorre valutare il senso di questa scelta. Cossogno non costituisce la proiezione urbanistica di Verbania, a differenza ad esempio di realtà quali Arizzano e in parte Cambiasca, il cui tessuto urbano non presenta soluzione di continuità con Verbania: al contrario Cossogno appare un'entità a sé, completamente distinta e distante dall'abitato verbanese. a maggior ragione questo dato emerge considerando le frazioni di Cossogno quali Cicogna o Ungiasca.
Questo tratto distintivo, rispetto al capoluogo provinciale, unito alla connotazione spiccatamente montana del Comune dal quale si accede ad una delle porte della Valgrande, dovrebbe a nostro giudizio far riflettere sull'esigenza di un percorso volto a valorizzare l'apporto di Cossogno all'Unione dei Comuni limitrofi quali Cambiasca o Miazzina: realtà morfologicamente assai più compatibili con Cossogno, rispetto a quanto non sia Verbania.
In ogni caso, riteniamo che sia questa vicenda sia il tema del rafforzamento delle unioni dei Comuni possano e debbano costituire motivo di riflessione ed approfondimento, al fine di evitare che scelte amministrative forti per realtà territoriali oggi in crisi e prive di risorse, siano sacrificate a scelte emozionali del momento, non sufficientemente ponderate.
Coordinamento cittadino Verbania e Coordinamento provinciale Forza Italia Vco
"Cossogno: con Verbania o nell'Unione dei Comuni?"
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Coordinamento cittadino Verbania e Coordinamento provinciale Forza Italia Vco, riguardante il possibile ingresso di Cossogno nel Comune di Verbania.
11 commenti Aggiungi il tuo
Per quanto mi riguarda già nel 2012 scrissi questo post: http://www.verbaniafocuson.it/n40911-quando-la-politica-egrave-debole-le-idee-non-camminano.htm , tutte cose che pensavo da molto tempo prima di scriverlo.
Il problema è che il livello politico locale è normalmente poco lungimirante, il tema dei confini, dei fondi ( € ) ai Comuni, viene sempre trattato partendo dal fondo, ovvero chiedendosi quanti soldi arriveranno. Fosse per me , anche non arrivassero incentivi economici, avrei da tempo avviato una strategia politica per ampliare i confini di Verbania, per diverse ragioni:
Prima di tutto, essere una città che ha una parte di territorio nel Parco Nazionale della ValGrande, ci consentirebbe un unicità assoluta. Bagnati da uno dei più bei laghi del mondo e inseriti in un parco wilderness tra i più famosi d'Europa... Solo in termini di buona comunicazione questa cosa potrebbe farci svoltare in termini turistici.
Più pragmaticamente, la nostra storia è tra i monti, solo a metà ottocento circa, la popolazione del lago è divenuta maggiore di quella residente in montagna. Il progetto dell'Associazione Terre Alte Laghi, sta dimostrando che il connubio laghi montagna, in termini di turismo "slow" è vincente, e loro (terre alte intendo) si sono solo guardati in giro per capire (e lo dico in termini assolutamente positivi) questa ovvietà.
La politica potrebbe fare di più, con un territorio più ampio e anche montano, potrebbe ragionare di progetti innovativi (per noi innovativi, in altri posti già ampiamente collaudati) come una gestione responsabile ed economica della filiera del legno, trattamento energetico delle biomasse, agricoltura di montagna (per nicchie interessantissime di mercato) , valorizzazione delle strutture rurali decadenti...
Tutto ciò, con una Verbania sensibile e lungimirante non solo sarebbe fattibile (anche in termini di ricerca di fondi comunitari), ma sarebbe auspicabile.
Per non parlare del fatto che la macchina amministrativa, tanto bistrattata da alcuni, ha bisogno di organico , e che attualmente le assunzioni sono difficili, quindi un inserimento dell'organico in forza a Cossogno nella struttura verbanese, potrebbe fare solo un gran bene.
Se questo progetto riuscisse bene, potremmo davvero iniziare a scrivere una nuova e bella pagina politico/economica del territorio.
L'unica cosa che mi lascia perplesso è il fatto che la proposta parta da Cossogno e non da Verbania, a significare che l'attuale Sindaco di Cossogno ha una aperture mentale e una visione decisamente più ampia di quella che dovrebbe avere il Sindaco del capoluogo di provincia , notoriamente più incline ad essere poco collaborativo... speriamo.
Il problema è che il livello politico locale è normalmente poco lungimirante, il tema dei confini, dei fondi ( € ) ai Comuni, viene sempre trattato partendo dal fondo, ovvero chiedendosi quanti soldi arriveranno. Fosse per me , anche non arrivassero incentivi economici, avrei da tempo avviato una strategia politica per ampliare i confini di Verbania, per diverse ragioni:
Prima di tutto, essere una città che ha una parte di territorio nel Parco Nazionale della ValGrande, ci consentirebbe un unicità assoluta. Bagnati da uno dei più bei laghi del mondo e inseriti in un parco wilderness tra i più famosi d'Europa... Solo in termini di buona comunicazione questa cosa potrebbe farci svoltare in termini turistici.
Più pragmaticamente, la nostra storia è tra i monti, solo a metà ottocento circa, la popolazione del lago è divenuta maggiore di quella residente in montagna. Il progetto dell'Associazione Terre Alte Laghi, sta dimostrando che il connubio laghi montagna, in termini di turismo "slow" è vincente, e loro (terre alte intendo) si sono solo guardati in giro per capire (e lo dico in termini assolutamente positivi) questa ovvietà.
La politica potrebbe fare di più, con un territorio più ampio e anche montano, potrebbe ragionare di progetti innovativi (per noi innovativi, in altri posti già ampiamente collaudati) come una gestione responsabile ed economica della filiera del legno, trattamento energetico delle biomasse, agricoltura di montagna (per nicchie interessantissime di mercato) , valorizzazione delle strutture rurali decadenti...
Tutto ciò, con una Verbania sensibile e lungimirante non solo sarebbe fattibile (anche in termini di ricerca di fondi comunitari), ma sarebbe auspicabile.
Per non parlare del fatto che la macchina amministrativa, tanto bistrattata da alcuni, ha bisogno di organico , e che attualmente le assunzioni sono difficili, quindi un inserimento dell'organico in forza a Cossogno nella struttura verbanese, potrebbe fare solo un gran bene.
Se questo progetto riuscisse bene, potremmo davvero iniziare a scrivere una nuova e bella pagina politico/economica del territorio.
L'unica cosa che mi lascia perplesso è il fatto che la proposta parta da Cossogno e non da Verbania, a significare che l'attuale Sindaco di Cossogno ha una aperture mentale e una visione decisamente più ampia di quella che dovrebbe avere il Sindaco del capoluogo di provincia , notoriamente più incline ad essere poco collaborativo... speriamo.
nessuno dica alla sindaca che il pioniere assoluto di questa idea è proprio Renato Brignone,che ne parla da tempo immemore,perchè se no la cestina ancora prima di esaminarla!
Peccato, un altro bel paesino destinato ad essere fagocitato ed a divenire una delle tante periferie!Invece di aiutare i borghi più piccoli aiutandli economicamente, salvaguardando le loro caratteristiche, le loro unicità, le loro tradizioni, un'insulta politica tende a far credere ai gonzi che "grande è bello". Questo misurare tutto e solo in termii economici si rivelerà ben presto un boomerang.
Credo che i cossognesi non sarebbero felici di essere fagocitati da Verbania, Sono molto gelosi della loro tranquillità e delle loro abitudini. Farei anch'io come loro. Cioè, vale sempre il vecchio adagio " meglio pochi, ma buoni !!!! ".
Sono sempre d'accordo per ogni unione di comuni che rappresenta una giusta razionalizzazione di costi, personale e competenze.
Mantenere piccoli comuni non ha senso e dovrebbe essere imposta per legge.
Mantenere piccoli comuni non ha senso e dovrebbe essere imposta per legge.
Beh, tante teste, tante ipotesi !!!!! Io sono per mantenere le tradizioni, e quindi le abitudini popolari e secolari. Sarebbe opportuno chiedere agli abitanti di Cossogno, cosa ne pensano tramite un referendum. Non credo sarebbero contenti di una unione tra Verbania e Cossogno. E neppure io.
Ciao Vermeer
magari non con Verbania ma con Mazzini e Cambiasca come è stato giustamente già scritto.
magari non con Verbania ma con Mazzini e Cambiasca come è stato giustamente già scritto.
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