Crediamo importante ricordare e puntualizzare ancora una volta quale sia il nostro ruolo con i Gruppi Consiliari "Cittadini con Voi" e "Sinistra & Ambiente" e l'inconsistenza degli attacchi che riceviamo dalla maggioranza e dal Sindaco.
Cari cittadini,
questi chiarimenti vi sono rivolti per fare chiarezza (stante il pretestuoso attacco della lista civica del Sindaco, e le fumose puntualizzazioni del PD) sulla questione da noi sollevata sulle modalità di gestione della spiaggia denominata “Beata Giovannina" in frazione di Suna.
La presa di posizione sul tema sostenuta da grande parte della minoranza consigliare, è rivolta principalmente a richiedere alla Amministrazione politica del Comune, che nella gestione di appalti, delibere, concessioni ecc. si rispettino criteri di correttezza, coerenza e trasparenza, uniti a una visione strategica sul futuro cittadino.
La manutenzione della spiaggia in oggetto, grazie a un finanziamento regionale, è costata ai cittadini oltre 240.000 euro, soldi spesi per trarne un beneficio fruibile sia ai cittadini che all’immagine turistica delle nostre spiagge.
Attualmente la spiaggia "Beata giovannina" non è inserita nei siti di controllo per la balneazione.
Il Comune secondo la norma di riferimento (D.Lgs 116/2008 e D.M. 30.03.2010) dovrebbe promuovere la spiaggia (provincia/regione) per renderla adatta alla balneazione.
Riteniamo che queste siano le giuste premesse che devono essere care a chi attualmente amministra la città di Verbania.
Per questo ci chiediamo: stante che il Consiglio Comunale si è espresso su tale argomento con una delibera che prevede e vincola ( "Si impegna l’Amministrazione a definire una variante che preveda per l'area un utilizzo che garantisca il diritto alla balneazione e al diporto non a motore"), ma la Giunta comunale non ha inteso rispettarla, perché non si è ritirata tale delibera (votata dalla maggioranza) prima dell'assegnazione della spiaggia con attività in evidente contrasto con la citata delibera di Consiglio?
Analizzando in dettaglio le procedure ci si chiede quindi: perché è stata fatta una "concessione ordinaria" quando è evidente che tale concessione sia nei fatti migliorativa e ciò implica doveri differenti per il concessionario?
Per chiarezza ai lettori ecco la definizione tratta da uno stralcio del regolamento regionale:
i) concessione demaniale ordinaria: l’ atto che abilita il possesso e l’utilizzo di un bene demaniale per un periodo superiore ad un anno, e l’occupazione non prevede l’alterazione dello stato dei luoghi, ne’ la trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio e non è soggetta al permesso di costruire di cui all’articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia); riguarda beni che con l’affidamento conservano lo stesso livello di demanialità esistente, ove sono ammissibili esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo;
l) concessione demaniale migliorativa: l’atto che abilita il possesso o l’utilizzo di un bene demaniale per un periodo superiore ad un anno e l’occupazione prevede anche soltanto una delle seguenti caratteristiche.
1)alterazione dei luoghi;
2) trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio;
3) subordinazione al permesso di costruire di cui all’articolo 10 del d.p.r. 380/2001.
m) canone annuo: l’ importo da versare annualmente all’ autorità demaniale per l’occupazione del bene demaniale;
n) deposito cauzionale: l’importo da versare al momento del rilascio della concessione posto a garanzia della corretta occupazione del bene demaniale;
o) unità di navigazione: qualsiasi mezzo atto a navigare quali imbarcazioni, natanti, ecc... .
Poiché a nostro avviso sono evidenti incongruenze sia di natura politica che amministrativa e nostro è il ruolo democratico di sottoporle a discussione, non è chiaro invece l’intento della maggioranza di continuare a gettare discredito indistintamente sulle opposizioni; sono mesi e mesi che l’unico intento è quello di fare chiarezza ai cittadini e di andare nella doverosa direzione della trasparenza amministrativa.
Occorre che l’amministrazione spieghi perché se si sono cambiate le "carte in tavola", ovvero si è data nei fatti la possibilità di fare un bar e di lasciare accedere alla zona le barche a motore, non si è proposto un bando pubblico, consentendo a più soggetti di partecipare con probabile giovamento delle casse pubbliche?
Perché, ad esempio, si propongono a gara tutte le aree demaniali: bar-ristorante-spiaggia del Maggiore; Lido di Suna; Villa Giulia; Imbarcadero di Suna, tranne la Beata Giovannina ed il Tennis Pallanza?
Bene il ritorno della discussione nelle Commissioni, bene se finalmente arriveranno risposte chiare e motivate per tutti.