I consigli di amministrazione di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza, nell’ultima seduta, hanno deliberato una massiva operazione di ristoro delle perdite subite dai soci che, nel giro di pochi anni, hanno visto quasi azzerarsi il capitale investito nell’acquisto di azioni delle due banche venete.
L’operazione deliberata in Veneto, che prevede il rimborso del 15% del capitale investito, interessa da vicino anche i risparmiatori piemontesi.
Veneto Banca ha infatti nella nostra regione 51 sportelli bancari, frutto dell’acquisizione anni or sono della Popolare di Intra. Oltre 1225 soci piemontesihanno visto svanire nel nulla 575 milioni di risparmio: un’enormità se si pensa che l’intera operazione di rimborso prevede indennizzi per un totale di 600 milioni in tutta Italia.
La Popolare di Vicenza è invece meno radicata sul territorio piemontese avendo due filiali, una a Torino ed una ad Asti, città dove l’ex presidente Zonin, oltre ad avere una delle sue aziende agricole, è stato insignito nel 2014 dal sindaco Fabrizio Brignolo della cittadinanza onoraria. Il totale dei soci piemontesi della popolare vicentina si aggira su circa 500 soci.
“La proposta delle due banche venete va valutata - spiega Stefano Santin, presidente della Casa del Consumatore del Piemonte - tenendo in considerazione che è bassa rispetto a quanto perso dai risparmiatori. Bisognava fare un’attenta distinzione degli investitori perché non mi pare possibile che su circa 200.000 investitori oltre 170.000 fossero all’oscuro del rischio che comportasse un investimento azionario. Pertanto - continua Santin – non si può prescindere dai gradi di educazione finanziaria dei risparmiatori. Non si può paragonare, ad esempio, il pensionato ottantenne al quale sono stati investiti tutti suoi risparmi in azioni rispetto a soggetti che avevano la dimestichezza negli investimenti. Dare un indennizzo a pioggia penalizzerebbe i soggetti deboli”.
Recentemente l’Antitrust ha inoltre multato per 4,5 milioni di euro la Popolare di Vicenza per la vendita cosiddetta “baciata” delle azioni abbinate a mutui ipotecari o prestiti personali, contratti dai consumatori anche se questi non ne facevano esplicita richiesta.
“I soggetti che avessero subito il comportamento scorretto della Banca - conclude Santin - sanzionato dall’Antitrust, vivrebbero una situazione kafkiana. La banca, sanzionata, darebbe loro solo il 15% dell’investimento mentre i consumatori dovrebbero rimborsare il mutuo senza alcuno sconto sugli interessi da riconoscere alla Popolare di Vicenza. Siamo tornati alla socializzazione delle perdite sulle spalle dei consumatori”.
I consumatori interessati a ponderare la propria decisione facendosi consigliare da esperti in tematiche bancarie possono rivolgersi con fiducia alla Casa del Consumatore del Piemonte telefonando al numero 0141/530197 o via e-mail: info@casadelconsumatore-piemonte.it
Casa del Consumatore: No indennizzi a pioggia banche venete
Casa del Consumatore Piemonte: “I mini rimborsi delle banche venete interessano anche i piemontesi. No indennizzi a pioggia, penalizzano soggetti deboli”. All'interno il comunicato completo.
9 commenti Aggiungi il tuo
sono convinto che le succitate banche abbiano gettato "l'amo" constatato l'enorme quantità di ricorsi e pensando anche alla disperazione di alcuni soggetti propongono una mancia del 15% che è un insulto all'intelligenza di ciascuno di noi.....che venga restituito in toto (senza interessi)il maltolto!
Ciao livio
Devo però fare presente che i soggetti che dovrebbero restituire il maltolto coincidono con i soggetti beneficiari della restituzione. Soci che chiedono soldi alla banca che possiedono. Se la banca non ha sufficiente patrimonio chiederà ai soci di partecipare ad un nel aumento di capitale.
Un po' come se una madre multasse il proprio figlioletto perché ha fatto un danno e il figlioletto per pagare la multa (e quindi il danno) chiedesse i soldi alla madre.
Devo però fare presente che i soggetti che dovrebbero restituire il maltolto coincidono con i soggetti beneficiari della restituzione. Soci che chiedono soldi alla banca che possiedono. Se la banca non ha sufficiente patrimonio chiederà ai soci di partecipare ad un nel aumento di capitale.
Un po' come se una madre multasse il proprio figlioletto perché ha fatto un danno e il figlioletto per pagare la multa (e quindi il danno) chiedesse i soldi alla madre.
Scusa Hans,ma io non ho fatto le scuole alte e quindi perdonami ma non capito un acca del tuo prezioso commento ma forse puoi chiarirmi meglio e ti descrivo la mia situazione
ho delle azioni della Veneto Banca la quale, come tu ben sai, le ha azzerate nel giro di una notte,adesso mi propone di restituirmi il 15% del valore dato che i truffati si sono consociati e stanno per intraprendere azioni legali,io mi sento umiliato e beffato e non accetterò cosa che spero facciano anche la maggior parte degli azionisti.Hanno avuto soldi dal governo, hanno grossi possedimenti aerei, sedi faraoniche,che vendano il tutto e restituiscano il maltolto sono fuori pista?
ho delle azioni della Veneto Banca la quale, come tu ben sai, le ha azzerate nel giro di una notte,adesso mi propone di restituirmi il 15% del valore dato che i truffati si sono consociati e stanno per intraprendere azioni legali,io mi sento umiliato e beffato e non accetterò cosa che spero facciano anche la maggior parte degli azionisti.Hanno avuto soldi dal governo, hanno grossi possedimenti aerei, sedi faraoniche,che vendano il tutto e restituiscano il maltolto sono fuori pista?
Ciao livio
semplice, e in questo caso HAVF ha ragione.
Quando compri un'azione, diventi proprietario di una quota di quell'azienda. Questo ti da diritto a votare nell'assemblea dei soci. Quindi, sono gli azionisti che approvano il bilancio, nominano il consiglio di amministrazione, etc.
In qualche modo, ma questo solo in linea teorica, sono stati gli azionisti ad approvare quello che poi a portato al dissesto della banca. Tieni presente, che nelle popolari, fino alla legge dello scorso anno, un azionista vale un voto, indipendentemente dal numero di azioni possedute.
Quindi, sempre in linea teorica, il risarcimento non ha una logica, mi risarcisco per aver approvato il lavoro di una persona che m ha messo sul lastrico!
Se un'azionista non ha partecipato alle assemblee, verrebbe da dire, peggio per lui.
Poi, in realtà, le cose sono andate diversamente, quindi il discorso di HAVF è teorico e molto semplificato, però sta in piedi!
Saluti
Maurilio
semplice, e in questo caso HAVF ha ragione.
Quando compri un'azione, diventi proprietario di una quota di quell'azienda. Questo ti da diritto a votare nell'assemblea dei soci. Quindi, sono gli azionisti che approvano il bilancio, nominano il consiglio di amministrazione, etc.
In qualche modo, ma questo solo in linea teorica, sono stati gli azionisti ad approvare quello che poi a portato al dissesto della banca. Tieni presente, che nelle popolari, fino alla legge dello scorso anno, un azionista vale un voto, indipendentemente dal numero di azioni possedute.
Quindi, sempre in linea teorica, il risarcimento non ha una logica, mi risarcisco per aver approvato il lavoro di una persona che m ha messo sul lastrico!
Se un'azionista non ha partecipato alle assemblee, verrebbe da dire, peggio per lui.
Poi, in realtà, le cose sono andate diversamente, quindi il discorso di HAVF è teorico e molto semplificato, però sta in piedi!
Saluti
Maurilio
Ciao livio
Se tu non hai fatto le scuole alte, io non ho fatto nemmeno le scuole basse però cerco di rispondere alla tua richiesta di chiarimento.
Tu hai comprato delle azioni, comprando le azioni sei diventato uno dei proprietari della banca (immagino perché tu credevi nel business e perché si poteva avere una buona rendita).
Hai investito in una banca come potevi investire in un centro abbronzatura o in un bar, in pratica è la stessa cosa.
Quando entri in banca e vedi una sedia puoi tranquillamente pensare "è mia".
Ora tu liberamente hai comprato delle azioni ad un certo prezzo. Ora per una serie di motivi quelle azioni non valgono più il prezzo iniziale perché prima tu hai comprato un pezzo di una banca che valeva 100 ora quella banca vale 1 e di conseguenza anche il tuo pezzettino vale meno.
Ora tu vuoi che la banca che tu possiedi ti restituisca il valore iniziale di quanto investito. Il tuo discorso potrebbe avere senso se tu fossi l'unico proprietario ad averci smenato e quindi gli altri proprietari potrebbero smenarci qualcosina per risarcirti. Invece siete tutti sulla stessa barca e quindi state chiedendo i soldi a voi stessi. Ipotizziamo che in un'eventuale causa, il giudice vi dia ragione, come farà la banca a risarcirvi senza fallite? Chiederà i soldi ai proprietari della banca!
In pratica se tutti i proprietari ottenessero 100 di rimborso, gli stessi dovrebbero finanziare di 100 la banca altrimenti questa fallirebbe.
Poi la realtà è molto più complessa ma il principio che t'ho espresso, è inattaccabile
Se tu non hai fatto le scuole alte, io non ho fatto nemmeno le scuole basse però cerco di rispondere alla tua richiesta di chiarimento.
Tu hai comprato delle azioni, comprando le azioni sei diventato uno dei proprietari della banca (immagino perché tu credevi nel business e perché si poteva avere una buona rendita).
Hai investito in una banca come potevi investire in un centro abbronzatura o in un bar, in pratica è la stessa cosa.
Quando entri in banca e vedi una sedia puoi tranquillamente pensare "è mia".
Ora tu liberamente hai comprato delle azioni ad un certo prezzo. Ora per una serie di motivi quelle azioni non valgono più il prezzo iniziale perché prima tu hai comprato un pezzo di una banca che valeva 100 ora quella banca vale 1 e di conseguenza anche il tuo pezzettino vale meno.
Ora tu vuoi che la banca che tu possiedi ti restituisca il valore iniziale di quanto investito. Il tuo discorso potrebbe avere senso se tu fossi l'unico proprietario ad averci smenato e quindi gli altri proprietari potrebbero smenarci qualcosina per risarcirti. Invece siete tutti sulla stessa barca e quindi state chiedendo i soldi a voi stessi. Ipotizziamo che in un'eventuale causa, il giudice vi dia ragione, come farà la banca a risarcirvi senza fallite? Chiederà i soldi ai proprietari della banca!
In pratica se tutti i proprietari ottenessero 100 di rimborso, gli stessi dovrebbero finanziare di 100 la banca altrimenti questa fallirebbe.
Poi la realtà è molto più complessa ma il principio che t'ho espresso, è inattaccabile
Ciao livio
Rileggendo "ora" il mio precedente scritto m'accorgo d'averlo infarcito con tantissimi "ora".
Ti faccio un esempio....
Tu hai un appartamento in un condominio di 10 unità. Ti arriva un tegola In testa che ti fa un danno di 10. Li chiedi al condominio e il condominio paga. L'amministratore di condominio aumenta le spese condominiali di 10 quindi 1 a testa. Alla fine tu hai avuto un danno di 10 ma hai contribuito con 1 a risarcirlo. Alla fine della fiera hai avuto un danno di 10 ma ne hai incassati 9.
Questo meccanismo regge perché le richieste danno sono un piccola parte.
Facciamo che tutto i condomini abbiano avuto la tegola in testa è ognuno abbia avuto un danno da 10. Tutti fate causa al condominio e a tutti il giudice vi dà ragione. A fine anno le spese condominiali aumentano di 10 a testa. Incassate 10 come risarcimento è spendete 10 In spese condominiali
Rileggendo "ora" il mio precedente scritto m'accorgo d'averlo infarcito con tantissimi "ora".
Ti faccio un esempio....
Tu hai un appartamento in un condominio di 10 unità. Ti arriva un tegola In testa che ti fa un danno di 10. Li chiedi al condominio e il condominio paga. L'amministratore di condominio aumenta le spese condominiali di 10 quindi 1 a testa. Alla fine tu hai avuto un danno di 10 ma hai contribuito con 1 a risarcirlo. Alla fine della fiera hai avuto un danno di 10 ma ne hai incassati 9.
Questo meccanismo regge perché le richieste danno sono un piccola parte.
Facciamo che tutto i condomini abbiano avuto la tegola in testa è ognuno abbia avuto un danno da 10. Tutti fate causa al condominio e a tutti il giudice vi dà ragione. A fine anno le spese condominiali aumentano di 10 a testa. Incassate 10 come risarcimento è spendete 10 In spese condominiali
Davvero grazie per il chiaro contributo che non fa una piega,mi resta l'amaro in bocca per essermi fidato "dell'amico" di sempre che stava al di là dello sportello che mi consigliava di non lasciare sul conto corrente troppi soldi e quindi di investirli in azioni..ne ho sempre avute anche della BPI da sempre banca di famiglia (nonno, papà,io e figlia),dovrò sperare nelle class action,ma chi vive sperando spesso muore a Montecatini Terme buongiorno a tutti
Ciao livio;
hai toccato uno dei perni centrali della vicenda.
Il sistema di collocamento dei risparmi e la consulenza finanziaria farlocca allo sportello erogata non a favore del cliente ma degli interessi delle varie istituzioni bancarie.
hai toccato uno dei perni centrali della vicenda.
Il sistema di collocamento dei risparmi e la consulenza finanziaria farlocca allo sportello erogata non a favore del cliente ma degli interessi delle varie istituzioni bancarie.
Ciao livio
Purtroppo vi sono molte lacune nella tutela del risparmio, tutela garantita in costituzione ma non nei fatti, da qui le varie critiche alla riforma costituzionale, dove si diceva che bastava rispettarla la carta anziché cambiarla. E menzionando la class action hai toccato un altro tasto dolente, in Italia passano leggi che nel titolo dicono una cosa, ne abbiamo una ma nei contenuti è ben diversa, la class action come dovrebbe essere, per intenderci e quella del film dove Julia Roberts nel 2000 è stata Erin Brockovich. Bene gli avvocati si sono consociati ed hanno chiesto ed ottenuto risarcimenti milionari, permettendo a semplici cittadini di unirsi in un unica causa, e gli avvocati non chiedono nulla, se non una percentuale, anche importante, ma solo se vincono la causa. Così si checontrasteremmo le solite lobby, anche finanziarie. Sarebbe ora che i vertici ed i responsabili di queste truffe legalizzate, insieme a parte delle costose ed inutili authority pagassero in prima persona, anche con il pignoramento di tutti i loro beni, cosa che le banche fanno regolarmente con i piccoli debitori. Una dimostrazione di come funzionano le cose in Italia. Un certo Massari presidente di MPS acquista da Santander con una telefonata Antonveneta, una banca che poco prima gli spagnoli compra toni a 3 miliardi, lui ne sborso il triplo ben 9, ma non basta, si fece anche carico dei suoi debiti per 7 miliardi. Quindi si spendono con una telefonata ben 16 miliardi, e sapete cosa è accaduto al grande finanziere? E stato eletto presidente ABI la quale dovrebbe agire per la correttezza delle banche. Ed ora noi dovremmo sborsare più di 100 euro a testa, per salvarla, compresi bambini disoccupati e senzatetto.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/24/mps-antonveneta-mussari-spese-nove-miliardi-soltanto-con-telefonata/689987/
Purtroppo vi sono molte lacune nella tutela del risparmio, tutela garantita in costituzione ma non nei fatti, da qui le varie critiche alla riforma costituzionale, dove si diceva che bastava rispettarla la carta anziché cambiarla. E menzionando la class action hai toccato un altro tasto dolente, in Italia passano leggi che nel titolo dicono una cosa, ne abbiamo una ma nei contenuti è ben diversa, la class action come dovrebbe essere, per intenderci e quella del film dove Julia Roberts nel 2000 è stata Erin Brockovich. Bene gli avvocati si sono consociati ed hanno chiesto ed ottenuto risarcimenti milionari, permettendo a semplici cittadini di unirsi in un unica causa, e gli avvocati non chiedono nulla, se non una percentuale, anche importante, ma solo se vincono la causa. Così si checontrasteremmo le solite lobby, anche finanziarie. Sarebbe ora che i vertici ed i responsabili di queste truffe legalizzate, insieme a parte delle costose ed inutili authority pagassero in prima persona, anche con il pignoramento di tutti i loro beni, cosa che le banche fanno regolarmente con i piccoli debitori. Una dimostrazione di come funzionano le cose in Italia. Un certo Massari presidente di MPS acquista da Santander con una telefonata Antonveneta, una banca che poco prima gli spagnoli compra toni a 3 miliardi, lui ne sborso il triplo ben 9, ma non basta, si fece anche carico dei suoi debiti per 7 miliardi. Quindi si spendono con una telefonata ben 16 miliardi, e sapete cosa è accaduto al grande finanziere? E stato eletto presidente ABI la quale dovrebbe agire per la correttezza delle banche. Ed ora noi dovremmo sborsare più di 100 euro a testa, per salvarla, compresi bambini disoccupati e senzatetto.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/24/mps-antonveneta-mussari-spese-nove-miliardi-soltanto-con-telefonata/689987/
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