CITTÀ DI VERBANIA
PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA
SPORTELLO UNICO ATTIVITÀ PRODUTTIVE E COMMERCIO
Verbania, 3 novembre 2016
NUOVE NORME IN MATERIA DI APPARECCHI DA GIOCO – LIMITAZIONI DI ORARIO
Con Ordinanza Sindacale n. 32/2016 del 27.10.2016, emanata ai sensi dell'art. 6 della L.R. n. 9/2016, sono stati fissati i seguenti orari di utilizzo degli apparecchi da gioco di cui all'art. 110, c. 6 e 7 del T.U.L.P.S: dalle h. 14,00 alle h. 18,00 e dalle h. 20,00 alle h. 24,00, tutti i giorni compresi i festivi.
Al di fuori delle predette fasce orarie gli apparecchi dovranno essere disattivati. Il provvedimento entrerà in vigore il 13.11.2016, ha validità di un anno. Il mancato rispetto delle limitazioni di orario imposte con la predetta ordinanza, comporterà l'applicazione della sanzione di cui all'art. 11, c. 2 della citata legge regionale che prevede il pagamento di una somma da € 500,00 a € 1.500,00 per ogni apparecchio di cui ai c. 6 e 7 dell'art. 110 T.U.L.P.S.
Con l'occasione si ritiene opportuno segnalare le seguenti ulteriori norme introdotte dalla L.R. n. 9/2016:
- l'art. 5 prevede il divieto di installare apparecchi da gioco di cui all'art. 110, c. 6 e 7 del T.U.L.P.S. negli esercizi che si trovino ad una distanza inferiore a mt 500 (calcolati secondo il percorso pedonale più breve) dai seguenti siti: a) istituti scolastici di ogni ordine e grado; b) centri di formazione per giovani e adulti; c) luoghi di culto; d) impianti sportivi; e) ospedali, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario; f) strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori; g) istituti di credito e sportelli bancomat; h) esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati; i) movicentro e stazioni ferroviarie;
- l'art. 13 dispone l'adeguamento al predetto divieto, per gli esercizi già in attività, con le seguenti scadenze: entro il 19 novembre 2017 per gli apparecchi collocati all'interno di esercizi pubblici e commerciali, di circoli privati ed in tutti i locali pubblici od aperti al pubblico; entro il 19 maggio 2019 per le sale da gioco e le sale scommesse; qualora tali esercizi siano stati autorizzati a partire dal 01.01.2014, il termine per l'adeguamento è previsto entro il 19 maggio 2021;
In proposito si ritiene opportuno evidenziare che nel caso di subingresso in esercizi già esistenti che si trovino in una delle situazioni di incompatibilità previste dall'art. 5 della L.R. n. 9/2016, la rimozione di eventuali apparecchi da gioco dovrà essere contestuale all'inizio dell'attività da parte del subentrante, non essendo prevista la fattispecie di subingresso per quanto concerne le procedure di competenza di A.A.M.S. relative al rilascio dei nulla osta nei confronti del nuovo gestore. Per la medesima motivazione non potranno essere effettuati subingressi in attività di sala giochi che si trovino in una delle situazioni di incompatibilità sopra richiamate.
- l'art. 7 introduce il divieto di effettuare qualsiasi attività pubblicitaria relativa all’apertura o all’esercizio delle sale da gioco e delle sale scommesse o all’installazione degli apparecchi per il gioco di cui all’articolo 110, commi 6 e 7 del r.d. 773/1931 presso gli esercizi pubblici e commerciali, i circoli privati e tutti i locali pubblici o aperti al pubblico;
- l'art. 8 prevede il divieto di utilizzo da parte dei minori di anni 18, degli apparecchi di cui all'art. 110, c. 7, lett. C bis) del T.U.L.P.S. (apparecchi meccanici ed elettromeccanici attivabili con moneta, ovvero con gettone o con altri strumenti elettronici di pagamento, che possono distribuire tagliandi direttamente e immediatamente dopo la conclusione della partita).
Si evidenzia, altresì, che all'art. 3 della L.R. n. 9/2016, la Regione Piemonte ha previsto l'adozione di un “Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico” di durata triennale, che dovrà prevedere, tra l'altro, interventi di formazione ed aggiornamento, obbligatori ai fini dell’apertura e della prosecuzione dell'attività, per i gestori e il personale operante nelle sale da gioco e nelle sale scommesse e per gli esercenti chegestiscono apparecchi per il gioco di cui all’articolo 110, commi 6 e 7 del r.d. 773/1931; all'art. 4, infine, è prevista la predisposizione da parte della Regione di un marchio regionale “Slot no
grazie” da rilasciare, a cura dei Comuni, agli esercenti che scelgono di non installare o di disinstallare gli apparecchi da gioco. Verrà istituito, altresì, un albo degli esercizi che aderiscono a tale iniziativa. L'adesione costituirà requisito essenziale in caso di richiesta di concessione di finanziamenti, benefici e vantaggi economici alla Regione Piemonte.
Apparecchi da Gioco - Limitazioni d'orario
Riceviamo e pubblichiamo, la nota informativa relativa alle limitazioni di orario per l'utilizzo dei video giochi, nonché alle nuove disposizioni in materia emanate dalla Regione Piemonte. Le predette limitazioni entreranno in vigore col prossimo 13 novembre.
7 commenti Aggiungi il tuo
kiuderli tutti,senza pieta'......si arricchiscono sulla pelle della gente,peggio delle imprese pompe funebri............kiuderli e stop.....o fargliela trovar lunga.....controlli...controlli....comntrolli...a tutte le ore................
limitarne l'uso è già buona cosa ma non risolve il dramma della ludopatia,malattia a carico del SSN. che rovina centinaia di persone,sono per l'abolizione perchè ci sono centinaia di metodi per divertirsi in maniera "pacifica" a pelare i cittadini ci sono già i Casinò, ma so di parlare al vento dunque atteniamoci alle disposizioni facendo controlli serrati nel tempo (cosa di cui dubito ...)
Come al solito panni caldi contro la peste , è più che evidente che queste macchine infernali distruggono stipendi e famiglie e andrebbero semplicemente distrutte ed eliminate dalla vista delle persone , ma è altrettanto evidente che alla politica questo denaro serve per i loro privilegi.
Quando vado all'IPER di Gravellona al piano superiore vi è una sala gioco nella quale vi sono già delle piccole macchine da gioco colorate e divertenti che attirano già i piccolo a giocare una cosa disgustosa, purtroppo ci siamo tutti rammolliti e diventati dei mezzi uomini.
Quando vado all'IPER di Gravellona al piano superiore vi è una sala gioco nella quale vi sono già delle piccole macchine da gioco colorate e divertenti che attirano già i piccolo a giocare una cosa disgustosa, purtroppo ci siamo tutti rammolliti e diventati dei mezzi uomini.
Caro Giovanni,
non puoi sempre fare di ogni erba un fascio!
Concordo che le "macchinette" siano l'ennesima ipocrisia italiana, "No ai casino, Si alle slot nei bar"!
Però, non dimenticare che a questa situazione ci siamo arrivati con decisioni politiche prese, o non prese, da ambo le parti e che si perdono nella notte dei tempi!
Che armi hanno i Sindaci e chi sta sul territorio? Poche o nessuna! Una di queste è limitare l'orario, con la speranza che qualcuno vigili sul rispetto di questa ordinanza.
Le vere domande sono:
- Perchè Verbania ci arriva solo ora?
- Perchè sia la maggioranza che l'opposizone (che ci ha riempito le "tasche" con un flusso continuo di interpellanze e comunicati stampa su tutto) non si sono interessate prima del problema?
- Perchè solo pochi comuni applichino questo potente strumento a loro disposizione?
- I comuni, o in generale gli enti locali, quali altri strumenti hanno a disposizione per limitare, e perchè no eliminare, questo tipo di attività?
- ...
Saluti
Maurilio
non puoi sempre fare di ogni erba un fascio!
Concordo che le "macchinette" siano l'ennesima ipocrisia italiana, "No ai casino, Si alle slot nei bar"!
Però, non dimenticare che a questa situazione ci siamo arrivati con decisioni politiche prese, o non prese, da ambo le parti e che si perdono nella notte dei tempi!
Che armi hanno i Sindaci e chi sta sul territorio? Poche o nessuna! Una di queste è limitare l'orario, con la speranza che qualcuno vigili sul rispetto di questa ordinanza.
Le vere domande sono:
- Perchè Verbania ci arriva solo ora?
- Perchè sia la maggioranza che l'opposizone (che ci ha riempito le "tasche" con un flusso continuo di interpellanze e comunicati stampa su tutto) non si sono interessate prima del problema?
- Perchè solo pochi comuni applichino questo potente strumento a loro disposizione?
- I comuni, o in generale gli enti locali, quali altri strumenti hanno a disposizione per limitare, e perchè no eliminare, questo tipo di attività?
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Saluti
Maurilio
Ciao Maurilio,alle prime tre domande e' facile rispondere ,diciamo che ci si muove ''sulle uova'',quindi ,prima di dare limitazioni e quant'altro,i sindaci ci pensano non 2,ma 5 volte,ed i tempi sono quelli che sono,l'importante e' esserci arrivati.Sull'ultima direi che non c'e' giustificazione.Gli strumenti sono molti e molteplici,ad esempio chiuderle per ''motivi di ordine pubblico'',ogni tre per due tenteno di rapinarli,oppure,chiuderle dopo aver ''verificato '' la vicinanza con luoghi di aggregazione,e via dicendo.E' ovvio che lo stato(minuscolo volutamente)e' biscazziere,e trae ingenti somme dal gioco,lo sappiamo.Non ultimo,come si e' visto da varie inchieste,molti personacci (senza G) politici sono parte di societa' riconducibili al gambling,e' risaputo.Per fare certe leggi,tipo fornero,per citarne una,2 minuti et voila'......per questo tipo di leggi ,ovviamente,i tempi sono ''alla morte del venditore'',ed oltre.......che fare......un colpo di mano?......mah............nn ci resta che sperare nell'illuminato di turno,che faccia opera di repressione,con sistemi invasivi,tipo controlli quotidiani e serrati......credetemi,sn esperto del settore,appena appare un vigile,neanche un poliziotto ,un ''vigile'',i giocatori si volatilizzano come d'incanto..........
ennesima pagliacciata italiana.
prima Renzi autorizza 40.101 nuove slot per il 2016 (portandole a una ogni 143 italiani,una gigantesca bisca nazionale),e poi i sindaci mettono il limite orario per far dire ai boccaloni "hai visto che bravi"... penosi.
mandiamoli a casa.
prima Renzi autorizza 40.101 nuove slot per il 2016 (portandole a una ogni 143 italiani,una gigantesca bisca nazionale),e poi i sindaci mettono il limite orario per far dire ai boccaloni "hai visto che bravi"... penosi.
mandiamoli a casa.
Ammiro quei sindaci che almeno tentano di fare qualcosa, ma per esperienza so che è una lotta contro i mulini a vento: lo stato è il primo a guadagnarci e finchè sarà così, chiunque stia o starà nei palazzi romani del potere, le cose non cambieranno. Troppi interessi in gioco (....è il caso di dirlo) e troppi politic sensibili alle lobby delle macchinette.
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