“Ci vogliono le mani per costruire un’abitazione, ma solo il cuore può costruire una casa” (Anonimo), ed è proprio per questo che ho deciso, di focalizzare i riflettori su di una problematica sociale molto sentita tra la nostra gente ossia l’accesso in una casa popolare.
Nel dettaglio a Verbania, in Piazzale degli Artigiani, sono stati realizzati ben 10 appartamenti, dall’Agenzia Territoriale della Casa, pronti per l’ assegnazione da circa un anno. Purtroppo le difficoltà economiche in cui versa la ATC nei riguardi dell’impresa di costruzione, hanno condotto anche a seri danni al Comune, il quale ha stipulato una Convenzione di importo superiore ai 300.000 Euro, che prevede la gestione degli affitti e la manutenzione degli appartamenti, che scadrà a Settembre.
E’ già stato emanato un bando per mettere a disposizione gli appartamenti nei casi di emergenza come ad es. per sfratto. Tuttavia sarebbe opportuno impiegare le risorse comunali, quali l’avanzo di Amministrazione, in regime di bilancio armonizzato, per dar vita ad investimenti nell’edilizia residenziale pubblica, realizzando futuri appartamenti comunali e soddisfacendo i bisogni dei cittadini.
Sarebbe opportuno modificare i parametri nell’ambito dell’edilizia residenziale pubblica, auspicando che le Regioni impartiscano linee guida sempre più chiare e trasparenti affinché in un periodo di grande bisogno per le famiglie italiane, gli appartamenti popolari del Comune, vengano messi a disposizione dei nuclei non abbienti, attraverso le opportune modifiche ai regolamenti comunali e assicurando la stabilità nel tempo degli importi accordati per gli affitti. In particolare è fondamentale la messa a disposizione in tempi celeri delle case, perché per chi ha bisogno di un tetto, il tempo sembra non trascorrere. Kathleen Norris asseriva che “Pace è l’altro nome di una casa”, ed è proprio per dare pace alle categorie più bisognose, sopra menzionate, che le istituzioni hanno il dovere morale di non perdere di vista la questione “case popolari” per la nostra gente, malgrado si sentano sobbarcati da impegni legati alla sicurezza e all’accoglienza degli extracomunitari.
Il tema inerente le case popolari è sicuramente, nel contempo, delicato e scottante, vista la necessità di numerosi concittadini che presentano i presupposti relativi al reddito, al numero dei componenti della famiglia, alla percentuale di invalidità, ai figli minori a carico, all’anzianità e a fattori quali disabilità, senza fissa dimora e coppie giovani, per poter aderire ai rispettivi bandi.
Con questo comunicato si intende sensibilizzare le Autorità Regionali e Locali ma soprattutto Nazionali affinché, ovunque siano presenti discrasie nell’assegnazione delle case popolari, si ponga rimedio, possibilmente modificando la normativa che allo stato attuale prevede la vendita degli alloggi comunali sia agli inquilini che a terzi, affinché questi siano sempre destinati ai non facoltosi, con controlli periodici dello stato di non abbiente.
Tuttavia riteniamo opportuno che vengano emanati bandi speciali per andare incontro alle giovanissime famiglie dai 18 ai 30 anni, con minori a carico e serie difficoltà economiche, per dare un barlume di speranza a chi si affaccia a serie responsabilità e dovrà maturare sul “campo” il vero senso della vita.
“Le case saranno in grado di volare…” affermava Arthur Charles Clarke e nell’ immaginare una casa con le ali, dovremmo tutti avere un nido da cui poter spiccare il volo.
Dr.ssa Magistrale in Giurisprudenza Accetta Francesca