Molti segnali confermano che sui vertici dell’amministrazione comunale di Verbania si sta addensando un brutto temporale. Il “nodo” politico è se il PD sosterrà ancora a lungo la sindaco Marchionini con tutte le implicazioni e le responsabilità conseguenti, ma o si cercheranno al più presto alternative future – magari il più possibili condivise - o si delineano davvero brutti periodi per la nostra città..
L’ultimo comunicato odierno del PD verbanese conferma che i giochi si stanno chiudendo e la pesante censura espressa nei confronti del capogruppo consiliare PD Tartari (che si era opposto a discutere al più presto una richiesta di convocazione straordinaria del consiglio comunale sul teatro da parte di tutte le opposizioni) ne è puntuale conferma.
Intanto i rapporti all’interno stesso della struttura comunale sono andati in tilt: dissidi profondi, “tutti contro tutti”, autentico disagio da parte di dirigenti, funzionari e dipendenti soprattutto per il carattere del primo cittadino che ha una interpretazione tutta personale dei rapporti e anche, a volte, delle stesse normative. Il risultato è un meccanismo che progressivamente si sta bloccando.
Per il lancio del teatro CEM - “Maggiore” ritengo si sia persa nei mesi scorsi una opportunità enorme con spese scoordinate ed assurde e con altri aspetti di carattere giudiziario che credo emergeranno presto.
Soprattutto non si è stati capaci di programmare, immaginare e impostare su questa struttura il rilancio della città con una amministrazione che intanto - anziché diventare aggregante nel territorio - è riuscita incredibilmente a litigare con tutti: dal Consorzio Turistico dei Laghi al ConserVCO praticamente tutti i comuni della provincia sono schierati contro il capoluogo. Domandiamoci perché questo accade, pur in presenza di un partito unico (il PD) che teoricamente vuole, può, dispone e comanda.
Forse è un fattore culturale, di limiti personali, di difficoltà nel scegliere persone all’altezza dei ruoli (come è stato anche il problema fondamentale del centro-destra!), fatto sta che senza attori nuovi non se ne esce e – anzi – l’involuzione è purtroppo crescente ed evidente.
Al di là di ogni opinione ciascun verbanese che ha veramente a cuore il futuro della propria città ha il dovere – io credo - di interrogarsi, di proporre, di discutere.