Nella giornata di ieri, quasi in contemporanea, due procedure di accertamento di morte cerebrale che hanno impegnato per circa otto ore la Commissione nominata dalla Direzione Sanitaria Ospedaliera ed il personale medico ed infermieristico del reparto. Grazie alla sensibilità dei familiari i Medici hanno ottenuto in entrambi i casi il consenso alla donazione degli organi.
Non appena ricevuto il consenso sono iniziate in stretto contatto con il Coordinamento Regionale Prelievi e Trapianti, tutte le procedure necessarie alla valutazione della idoneità dei vari organi e tessuti prelevabili.
“Nel caso del donatore più giovane – riferisce il Coordinatore Ospedaliero delle Donazioni e dei Prelievi Dott. Paquale Toscano - un uomo di 62 anni di Omegna, sono stati ritenuti idonei per l’età e per la loro buona funzionalità il fegato, i reni, le cornee e la cute. Nel secondo caso il donatore è stato un uomo di 80 anni di Ornavasso; data l’età e la presenza di alcune condizioni cliniche che necessitavano di ulteriori approfondimenti è stato possibile solo il prelievo del fegato. L’equipe di Chirurghi epatici in tal caso è giunta a Domodossola nelle prime ore del mattino del 23 febbraio, proveniente da Bologna, ove successivamente gli stessi hanno trasportato l’organo per essere trapiantato.
Le operazioni di prelievo nel caso del donatore di Omegna sono avvenute durante la notte del 22 febbraio e hanno impegnato Chirurghi epatici provenienti dalle Molinette di Torino, per il prelievo di fegato, due Urologi della nostra Azienda per i reni, il Dr. Antonio ROSA e il Dr. Francesco MARANGI, il Dr. Giuseppe MINICUCCI, Oculista della nostra ASL per il prelievo delle cornee e il Dr. Vincenzo TROTTA e il Dr. Orazio GERACI rispettivamente Anestesista e Chirurgo della nostra ASL per il prelievo della cute.”
Encomiabile, per l’impegno profuso, tutto il personale che ha partecipato all’enorme lavoro che sta intorno a queste procedure dall’accertamento di morte encefalica alla fase finale in sala operatoria. La Direzione Generale ringrazia tutti per la professionalità dimostrata e in modo particolare i familiari dei donatori, anche per conto dei diversi riceventi che hanno usufruito di questi doni di vita.