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Proposta punto nascite pubblico/privato a Domo

Se il Punto Nascite domese venisse chiuso col tempo Verbania resterebbe ospedale di riferimento, mentre l'ospedale di Domo verrebbe progressivamente sminuito. La chiusura del Punto Nascite e' infatti 'propedeutica' alla chiusura del Dea domese.

Ossola
Proposta punto nascite pubblico/privato a Domo
Questi i motivi che spingono i comitati ossolani in difesa del San Biagio ad appoggiare i pediatri che stamane, in un'apposita conferenza stampa, hanno presentato un progetto che attraverso una gestione pubblico- privata consentirebbe di lasciare anche in Ossola la possibilità di partorire in sicurezza, progetto che verra' presto proposto ai sindaci ossolani, alla dirigenza dell'Asl ed alla Regione:

"E' un progetto di country materno pediatrico- hanno spiegato il dottor Fabrizio Comaita e gli altri medici ossolani- con cui dimezziamo i costi, che sarebbero di 1,6 milioni di euro annui, senza toccare il personale".

I medici ossolani hanno quindi spiegato i loro disagi nel lavorare in una struttura come quella domese, con tutti i protocolli ed i limiti imposti: " In un ospedale simile, a Borgosesia- hanno spiegato i medici- i parti sono saliti da da 350 a 473, crescono di 50 parti anno, ma non hanno limitazioni, per esempio possono fare i parti cesarei. Gli accorpamenti voluti tra Verbania e Dono per ora non hanno sortito effetti, non e' migliorata Verbania e Domo e' peggiorato come numeri solo per le scelte politiche. Ci fosse la volontà a Domo si tornerebbe in breve ad avere 450 parti all'anno, e se poi ci fosse anche l'attività chirurgica anche parecchi in piu'".

Si e' quindi accennato al possibile timore dei medici di altri reparti ossolani che potrebbero temere che gli si tolga un giorno di seduta operatoria o personale sviluppando anche a Domo un Punto Nascite:"Con le 5 sale nuove non ci sarebbero problemi- precisano i medici pediatri- se la Regione approverà il nostro progetto saremo pronti per l'estate. Si era impropriamente parlato di Tyssen per paragonare la sicurezza al San Biagio. Ebbene qui non e' mai successo nulla sia per le donne che per i bambini, ed i pediatri che partecipano al progetto operano in ospedali di riferimento e di cardine piemontesi".

Bernardino Gallo di Sos Ossola ha quindi evidenziato come questo porterebbe figure con esperienza e qualità a Domo, ricordando come, intanto, a Verbania: " Si fanno sale operatorie super accessoriate, e si trovano spazi per poi portarci Emodinamica".

Articolo completo su: www.ossolanews.it
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