Futuro segnato …
Con la pubblicazione della versione 2.0 della gara per l’assegnazione della gestione del sevizio di mensa sociale di Villa Olimpia, per il prossimo quinquennio, che nei fatti rappresenta un nuovo episodio del romanzo a puntate che stiamo vivendo da ormai circa un anno a questa parte è probabilmente arrivato il momento di interrompere il silenzio che per ragioni di opportunità, e di correttezza, abbiamo mantenuto in questa fase tanto delicata per il futuro di Gattabuia..
E’ chiaro che questo intervento in nessun modo vuole andare a turbare le dinamiche e gli esiti della gara stessa, circostanza questa sanzionabile penalmente e di cui siamo pienamente consapevoli.
Ci vogliamo limitare a formulare alcuni rilievi tecnici che, dal nostro punto di vista, forniscono elementi di valutazione utili a mettere in evidenza l’indirizzo fortemente contradditorio assunto dall’ amministrazione cittadina rispetto al futuro prossimo di questo progetto.
Partirei in primo luogo dal rilevare un dato per noi assai significativo reso evidente dall’azione di visibilità pubblica operata da VB70.
Gattabuia, ovvero una piccola iniziativa di senso legata al nostro piccolo carcere cittadino, ha dimostrato di essere un fenomeno comunitario… sono stati sufficienti due richiami a sollevare una folta e qualificata levata di scudi in favore del simbolo, che gattabuia rappresenta per i verbanesi.
Centinaia di firme raccolte in modo spontaneo... persone che offrono solidarietà oltre che disponibilità alla collaborazione... attestazioni di apprezzamento che giungono dalle persone più diverse.. richiami continui al fatto di non interrompere l’esperienza avviata.
Come dire..VB70 è stato capace di rompere la cortina di opacità in cui rischiava di finire il destino di un progetto voluto dall’Amministrazione cittadina 7 anni or sono e che probabilmente ha saputo sul campo meritarsi il riconoscimento che la comunità gli sta tributando.
Questa circostanza riveste per noi un valore decisivo rispetto al tema della dialettica esistente tra le parti in gioco.. da un lato le energie ed poteri propri al funzionamento della macchina amministrativa, dall’altro le sollecitazioni, le preoccupazioni della comunità locale anche attraverso la presa di posizione di autorevoli opinion leader.
Va da sé che non possiamo che essere lusingati dal fatto che la comunità stia decidendo di mettersi in moto per riappropriarsi di spazi che crediamo le spettino in piena legittimità, tanto più in una fase storica di cosi marcata sfiducia nella politica e nei suoi codici espressivi .
Ma veniamo al tema tecnico.. e ad alcune considerazioni comparative sulla gara
Innanzitutto due parole sull’esito della prima procedura ad evidenza pubblica... a cui la nostra cooperativa sociale non ha potuto prender parte in ragione della manifesta incompatibilità tra le richieste economiche fatte dall’amministrazione comunale e la struttura consolidata dei costi del progetto (costi di cui peraltro gli amministratori cittadini erano a conoscenza) ...
Sempre in sede di gara .. non potendo partecipare con un offerta coerente/congrua alle richieste del bando...abbiamo inteso fornire una manifestazione chiara di interesse a proseguire nel lavoro svolto in questi anni, formulando delle ipotesi concrete per poter far fronte all’ aumento dei costi delle utenze oltre dell’affitto (con un aumento complessivo pari a circa il 400%)
Purtroppo, come accade da ormai due anni a questa parte, a questo nostro segnale non è corrisposto nessun riscontro da parte dell’amministrazione comunale.
E giungiamo quindi alla pubblicazione della versione 2.0 della gara .
Da una parte viene riconosciuto un principio crediamo importante, ovvero la centralità della relazione tra carcere cittadino e Villa Olimpia... sul piano dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. In sede di capitolato di oneri infatti si fa espressa menzione al fatto che all’ente gestore “Nella sostituzione di personale, è fatto obbligo di verificare preventivamente con la Casa Circondariale di Verbania e con l'Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE) la disponibilità di persone con requisiti professionali adatti: solo in caso di risposta negativa, l'appaltatore potrà assumere altro personale, peraltro sempre raccomandando attenzione alle fasce deboli della popolazione e in particolare alla categoria degli ex detenuti.”
Dall’altra a fronte del riconoscimento di questo principio, il contestuale decadimento del valore della proposta sociale, ovvero del valore della progetto sociale collegato alla gestione che passa dal pesare 40 punti sui 70 complessivi dell’offerta tecnica della precedente versione, ai 15 punti su 60 dell’attuale.
Riesce davvero difficile cogliere il nesso che lega queste due circostanza tra di loro. Da una parte si sancisce che per la sostituzione del personale ci si debba rivolgere al carcere, dall’altra si diminuisce il peso specifico della progettualità sociale a supporto dell’offerta tecnica. Verrebbe da chiedersi a quale tipo di modello di relazioni l’amministrazione comunale stia facendo riferimento, con un carcere assimilato ad una sorta di agenzia di lavoro pronta all’occorrenza a fornire le professionalità necessarie al lavoro della mensa. Evidentemente in questi anni non abbiamo ben afferrato quale fosse la modalità corretta per gestire le relazioni tra il mondo della penalità ed il territorio. E dire che ad un certo punto ci eravamo perfino considerati degli esperti in questo campo.
Di più, la nuova versione della gara premia aspetti dell’offerta tecnica del tutto sganciati dai tratti caratteristici che avevano contrassegnato l’esperienza di Gattabuia (vedi la capacità di apporto di migliorie alla dotazione strumentale della mensa). Sarebbe invero interessante capire inoltre a cosa faccia riferimento la gara nella parte in cui afferma di premiare “l’organigramma del personale che si intende impiegare nella gestione in aggiunta al personale a tempo indeterminato”. Di regola ci si attenderebbe di dover valutare profili professionali di persone impiegate o da impiegare .. come del resto era previsto nel testo precedente .. l’idea di mettere a valutazione e poter attribuire un punteggio alla qualità di un organigramma lascia del tutto dubbiosi…
Un altro aspetto centrale riguarda, a nostro avviso, la questione della tutela del personale attualmente impiegato presso Gattabuia. La prima gara imponeva piena tutela per tutte le persone assunte dalla cooperativa e impiegate in Gattabuia, tanto a tempo indeterminato, quanto a tempo determinato. Questa nuova versione esclude questi ultimi, le persone con contratto a tempo determinato che, guarda caso, sono proprio le persone che dovrebbero essere più tutelate .. ovvero i detenuti della Casa Circondariale di Verbania, assunti gioco forza con contratti a tempo determinato coerentemente ai loro programmi di reinserimento. Ancora una volta una contraddizione .. da una parte si afferma di voler tutelare il rapporto con il carcere, dall’altra si fa di tutto per negarne le sue manifestazioni più evidenti .. in questo caso le persone stesse che dovrebbero beneficiare del progetto.
A fronte di questi mutamenti è rimasta invariata la previsione relativa al rimborso delle utenze, senza alcuna possibilità di prevedere piani concordati per la definizione di interventi di miglioramento della struttura, ed è diminuita la quota di affitto prevista da 6.000 a 3.000 euro annui.
Che dire, l’impressione è che questa nuova versione della gara renda ancora più difficile, nei fatti, poter immaginare una continuità di vita all’esperienza di Gattabuia, che probabilmente, nella mente di qualche interprete dell’amministrazione cittadina, ha esaurito il proprio ciclo di vita e deve quindi essere, più o meno garbatamente invitata a togliere il disturbo.
Quello che ci domandiamo è .. perché attendere fino ad oggi per rendere manifesta tutta questa ostilità verso il lavoro fatto?
Perché non affrontare per tempo le questioni problematiche che evidentemente stavano prendendo forma nelle rappresentazioni di taluni amministratori ?
Perché decidere in modo arbitrario e immotivato che da partner di un progetto di servizio per la comunità, l’amministrazione cittadina diveniva ad un certo punto controparte antagonista ?
Probabilmente queste domande resteranno prive di risposte … così come prive di riscontro sono stati i tanti appelli, e inviti alla tutela di questo patrimonio costruito in anni di impegno e resistenza …
Nulla .. silenzi, silenzi e ancora silenzi .. fino al regolamento dei conti finale ..
forse sarebbe stato enormemente più semplice e lineare avere il coraggio di affermare pubblicamente cosa vi era di sbagliato in questa gestione, in questo progetto, in modo da poter alimentare un confronto, anche duro se del caso, ma chiaro, trasparente, democratico .. fondato su opzioni di contenuto .. su principi .. su valori …
Purtroppo così non è stato .. e ci ritroviamo a dover fare i conti con il passare del tempo e con l’approssimarsi della fine di questa bella esperienza .. che con molta probabilità andrà ad estinguersi perché nessuno è stato capace di affermare il primato del senso sul nonsenso
Grazie di cuore a tutte le persone che ci stanno sostenendo.. che stanno continuando a firmare la petizione .. e gli appelli ad andare avanti .. questo calore che stiamo attorno a noi ci fa capire che siamo andati nella giusta direzione ..
Marco Girardello
Gattabuia: "Futuro segnato"
Riceviamo e pubblichiamo, una la lettera del Presidente della cooperativa "Divieto di Sosta" sulla gara di gestione della mensa sociale di Villa Olimpia, "Gattabuia".
4 commenti Aggiungi il tuo
chiarimenti all'inutile canto del cigno
disilluso
22 Giugno 2013 - 21:21
Egregio Sig. Girardello,
sono stato tra i candidati a sottoscrivere l'appello da Lei menzionato, organizzato dall'ottimo VB70, che però ha avuto l'innapropriata manchevolezza di non pubblicare la mia sottoscrizione perchè avevo aggiunto alcune considerazioni avverse non al lodevole progetto ma alla cattiva gestione da parte della compagine da Lei presieduta.
Gattabuia è stato un ottimo progetto, pensato da un ottimo sacerdote ed avviato con un ottimo connubio di intenti e forze tra l'amministrazione comunale, provinciale ed un'associazione lodevole e meritevole.
Inqualificabile è stata la sua prosecuzione, che purtroppo, come tante tantissime esperienze cooperative di reinserimento, altro non si è dimostrata che la scellerata affermazione di un feudo personale di un signorotto di medievale ispirazione, che ha pensato di poter godere delle vite e dei destini dei suoi sudditi lavoratori a proprio piacimento.
Personale obbligato all'allontanamento per il clima ostile e coercitivo, soci lavoratori costretti a scegliere di licenziarsi da un contratto a tempo pieno per vedersi offerto un contratto part-time e a termine per far posto a persona gradita all'amministrazione locale. Personale che ha dato l'anima che si autoesclude per evitare di rovinare la bontà del progetto nella speranza di un ravvedimento della di Lei persona. L'abbandono di progetti di vera inclusione per abbracciare solo la politica monetaria del biscottificio. l'azzeramento di ogni rapporto umano.
Questo ho voluto criticare, ribadendo l'enorme bontà dell'idea ispiratrice del progetto e l'obbligatorietà di non dissipare gli sforzi profusi da un'attenta amministrazione locale (anche se proprio VB70 ha evitato di pubblicare una voce non perfettamente in linea con le sviolinature), e gli sforzi che persone che vi hanno creduto hanno profuso fino alla fine dei propri giorni.
Grido ancora che continui il progetto, continui pure la filosofia ispiratrice, ma proprio per mantenere quelle premesse, che sia gestita da persone più meritevoli.
sono stato tra i candidati a sottoscrivere l'appello da Lei menzionato, organizzato dall'ottimo VB70, che però ha avuto l'innapropriata manchevolezza di non pubblicare la mia sottoscrizione perchè avevo aggiunto alcune considerazioni avverse non al lodevole progetto ma alla cattiva gestione da parte della compagine da Lei presieduta.
Gattabuia è stato un ottimo progetto, pensato da un ottimo sacerdote ed avviato con un ottimo connubio di intenti e forze tra l'amministrazione comunale, provinciale ed un'associazione lodevole e meritevole.
Inqualificabile è stata la sua prosecuzione, che purtroppo, come tante tantissime esperienze cooperative di reinserimento, altro non si è dimostrata che la scellerata affermazione di un feudo personale di un signorotto di medievale ispirazione, che ha pensato di poter godere delle vite e dei destini dei suoi sudditi lavoratori a proprio piacimento.
Personale obbligato all'allontanamento per il clima ostile e coercitivo, soci lavoratori costretti a scegliere di licenziarsi da un contratto a tempo pieno per vedersi offerto un contratto part-time e a termine per far posto a persona gradita all'amministrazione locale. Personale che ha dato l'anima che si autoesclude per evitare di rovinare la bontà del progetto nella speranza di un ravvedimento della di Lei persona. L'abbandono di progetti di vera inclusione per abbracciare solo la politica monetaria del biscottificio. l'azzeramento di ogni rapporto umano.
Questo ho voluto criticare, ribadendo l'enorme bontà dell'idea ispiratrice del progetto e l'obbligatorietà di non dissipare gli sforzi profusi da un'attenta amministrazione locale (anche se proprio VB70 ha evitato di pubblicare una voce non perfettamente in linea con le sviolinature), e gli sforzi che persone che vi hanno creduto hanno profuso fino alla fine dei propri giorni.
Grido ancora che continui il progetto, continui pure la filosofia ispiratrice, ma proprio per mantenere quelle premesse, che sia gestita da persone più meritevoli.
preoccupazioni
luca
23 Giugno 2013 - 12:38
leggere questo commento apre scenari di dubbi e perplessità che andrebbero approfonditi sia con le figure facenti parte della appena conclusa classe dirigente dell'amminstrazione politica cittadina, sia con quella che ha dato il via al progetto.
Possibile che non abbiano nulla da dire? possibile che tutto questo fosse messo in campo a loro insaputa? eppure i contatti con Gattabuia erano frequenti, sia come sovvenzionatori che come fruitori. Eppure proprio una dipendente del comune è andata a lavorare nell'organizzazione della struttura a fianco dei diretti interessati. Prima di procedere alla crociata di beatificazione o demonizzazione occorre sapere.
facciamo in fretta
Possibile che non abbiano nulla da dire? possibile che tutto questo fosse messo in campo a loro insaputa? eppure i contatti con Gattabuia erano frequenti, sia come sovvenzionatori che come fruitori. Eppure proprio una dipendente del comune è andata a lavorare nell'organizzazione della struttura a fianco dei diretti interessati. Prima di procedere alla crociata di beatificazione o demonizzazione occorre sapere.
facciamo in fretta
ho pensato a lungo se scrivere queste righe, che non saranno piacevoli, ma essendomi occupata della nascita di villa olimpia qualche decennio fa e di gattabuia nell'amministrazione zanotti, credo fosse doveroso accogliere l'invito di luca e dire la mia in una vicenda che mi lascia sconcertata e perplessa.
consentitemi un poco di cronistoria.
appena nominata assessore alle politiche sociali nella giunta presieduta da claudio zanotti ho voluto proporre un progetto sulla mediazione dei conflitti, rivolgendomi a marco girardello la cui professionalità avevo avuto modo di conoscere grazie ad una iniziativa della commissione pari opportunità provinciale.
inizio' cosii' una collaborazione con l'associazione camminare insieme e casa di carità soprattutto sui temi dell'inclusione sociale.
nei giorni in cui stavamo discutendo sulla scadenza dell'appalto della mensa di villa olimpia, servizio quasi inesistente e da riqualificare, ci trovammo io e la mia dirigente ad una riunione provinciale proprio sull'inclusione sociale, a cui partecipavano anche don donato e marco. chiacchierando di questi temi alla fine della riunione a me venne un'idea, che sembro' un po' folle a tutti, ma che accettarono di approfondire: quella appunto di unire la gestione di qualità professionale che una mensa deve avere con un progetto di inclusione che vedesse coinvolti i carcerati impegnati nella scuola culinaria all'interno del carcere.
non tutta la giunta accolse la mia proposta con lo stesso entusiasmo, ma anche grazie alla piena condivisione del sindaco, il progetto parti' ed essendo un progetto dell'amministrazione e non di un soggetto privato decidemmo che il coraggio di chi aveva accettato di iniziare un percorso che poteva essere fallimentare dovesse essere premiato con condizioni particolarmente favorevoli.
due anni dopo che fosse un successo era ormai abbastanza chiaro anche se molte cose erano ancora da sperimentare e fare, cosi' il bando di gara fu fatto in modo che chiunque vincesse non corresse il rischio di non farcela.
sono passati sette anni, gattabuia ha molti clienti, fa da mensa scolastica per le scuole cadorna, è aperta parecchie sere.
molte cose ci sarebbero da dire sulla gestione ma non voglio parlarne qui.
questo dibattito, a gara aperta, ha a mio parere molti aspetti scorretti, voglio credere in buona fede.
marco girardello, a cui voglio bene come persona e che stimo per parecchi aspetti, sa bene che negli anni della nostra collaborazione abbiamo spesso discusso sulla sua incapacità di distinguere i ruoli istituzionali e politici e sulla sua voglia di volersi occupare di mille filoni di interventi, da verbania a torino, con il rischio di non seguirne bene nessuno.
ho avuto modo, negli anni di collaborazione in giunta, di apprezzare claudio zanotti per il suo senso delle istituzioni, per la correttezza, per saper essere uno dei pochi politici che ancora interpretava la politica come servizio, per essere sempre dalla parte dei cittadini.
io vengo dalla scuola del partito comunista, a cui devo molto, e che mi aveva insegnato i doveri di un politico e di una persona impegnata nelle istituzioni.
ero convinta che se claudio fosse stato sindaco oggi avrebbe non sottoscritto ma preteso una gara come quella che è stata fatta.
nessuno, mi pare, vuole chiudere gattabuia.
gattabuia è un progetto vincente, ma ormai una impresa che deve essere in attivo; sarebbe bello e forse giusto che continuasse a gestirla chi ha avuto il coraggio di avviarla, ma, che vincano loro o altri, oggi non sarebbe piu' giusto godessero di vantaggi allora doverosi, ora privilegi ingiusti.
la crisi economica ha fatto si' che ormai molti ristoratori propongano menu' a 10 euro, o anche a meno: pagano affitti salati, acqua, luce, gas, personale, senza avere un'amministrazione compiacente che spesso ha mandato anche dei tirocinanti ad aiutare la mensa, senza costo alcuno per la gestione.
mi stupisce che nessuno dei ristoratori verbanesi si sia ancora espresso su cio'.
marco, il coraggio che avete avuto all'inizio, ora non c'è piu'? l'inclusione
consentitemi un poco di cronistoria.
appena nominata assessore alle politiche sociali nella giunta presieduta da claudio zanotti ho voluto proporre un progetto sulla mediazione dei conflitti, rivolgendomi a marco girardello la cui professionalità avevo avuto modo di conoscere grazie ad una iniziativa della commissione pari opportunità provinciale.
inizio' cosii' una collaborazione con l'associazione camminare insieme e casa di carità soprattutto sui temi dell'inclusione sociale.
nei giorni in cui stavamo discutendo sulla scadenza dell'appalto della mensa di villa olimpia, servizio quasi inesistente e da riqualificare, ci trovammo io e la mia dirigente ad una riunione provinciale proprio sull'inclusione sociale, a cui partecipavano anche don donato e marco. chiacchierando di questi temi alla fine della riunione a me venne un'idea, che sembro' un po' folle a tutti, ma che accettarono di approfondire: quella appunto di unire la gestione di qualità professionale che una mensa deve avere con un progetto di inclusione che vedesse coinvolti i carcerati impegnati nella scuola culinaria all'interno del carcere.
non tutta la giunta accolse la mia proposta con lo stesso entusiasmo, ma anche grazie alla piena condivisione del sindaco, il progetto parti' ed essendo un progetto dell'amministrazione e non di un soggetto privato decidemmo che il coraggio di chi aveva accettato di iniziare un percorso che poteva essere fallimentare dovesse essere premiato con condizioni particolarmente favorevoli.
due anni dopo che fosse un successo era ormai abbastanza chiaro anche se molte cose erano ancora da sperimentare e fare, cosi' il bando di gara fu fatto in modo che chiunque vincesse non corresse il rischio di non farcela.
sono passati sette anni, gattabuia ha molti clienti, fa da mensa scolastica per le scuole cadorna, è aperta parecchie sere.
molte cose ci sarebbero da dire sulla gestione ma non voglio parlarne qui.
questo dibattito, a gara aperta, ha a mio parere molti aspetti scorretti, voglio credere in buona fede.
marco girardello, a cui voglio bene come persona e che stimo per parecchi aspetti, sa bene che negli anni della nostra collaborazione abbiamo spesso discusso sulla sua incapacità di distinguere i ruoli istituzionali e politici e sulla sua voglia di volersi occupare di mille filoni di interventi, da verbania a torino, con il rischio di non seguirne bene nessuno.
ho avuto modo, negli anni di collaborazione in giunta, di apprezzare claudio zanotti per il suo senso delle istituzioni, per la correttezza, per saper essere uno dei pochi politici che ancora interpretava la politica come servizio, per essere sempre dalla parte dei cittadini.
io vengo dalla scuola del partito comunista, a cui devo molto, e che mi aveva insegnato i doveri di un politico e di una persona impegnata nelle istituzioni.
ero convinta che se claudio fosse stato sindaco oggi avrebbe non sottoscritto ma preteso una gara come quella che è stata fatta.
nessuno, mi pare, vuole chiudere gattabuia.
gattabuia è un progetto vincente, ma ormai una impresa che deve essere in attivo; sarebbe bello e forse giusto che continuasse a gestirla chi ha avuto il coraggio di avviarla, ma, che vincano loro o altri, oggi non sarebbe piu' giusto godessero di vantaggi allora doverosi, ora privilegi ingiusti.
la crisi economica ha fatto si' che ormai molti ristoratori propongano menu' a 10 euro, o anche a meno: pagano affitti salati, acqua, luce, gas, personale, senza avere un'amministrazione compiacente che spesso ha mandato anche dei tirocinanti ad aiutare la mensa, senza costo alcuno per la gestione.
mi stupisce che nessuno dei ristoratori verbanesi si sia ancora espresso su cio'.
marco, il coraggio che avete avuto all'inizio, ora non c'è piu'? l'inclusione
marco, il coraggio che avete avuto all'inizio, ora non c'è piu'? l'inclusione sociale è quella dei cittadini svantaggiati, non la vostra, e una amministrazione pubblica sempre, ma soprattutto nei momenti di crisi, deve amministrare al meglio le proprie risorse, senza sprecare neanche un centesimo a svantaggio di tutti i suoi cittadini.
claudio, capisco che le ragioni della lotta politica a volte siano un poco bieche, ma non capisco il senso delle tue posizioni: ho conosciuto un altro sindaco.
scusatemi la durezza, ma gattabuia, nelle poche cose buone e meno buone che sono riuscita a mettere in atto come assessore, è quella di cui vado piu' orgogliosa.
per chiunque voglia parlarne, in pubblico o in privato, per quel che possa contare il mio contributo ed il mio parere, sono qui.
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