I metalmeccanici hanno quindi deciso di incrociare le braccia per 16 ore anche a livello locale, con sciopero dei lavoratori come Lagostina o Alessi per la giornata di venerdì 23 marzo.
Una mobilitazione che però era iniziata anche nelle scorse settimane, quando il 9 marzo la manifestazione a livello nazionale aveva visto anche una folta partecipazione del VCO.
Altre due ore di sciopero erano state indette martedì scorso, occasione in cui si erano fermate anche la Perucchini e Fornara & Maulini, ma anche alla Lagostina dove il 70% dei lavoratori aveva deciso per lo stop, così come per l’Amea. Il 30 era invece stata la percentuale dell’Alessi.
Le ore di sciopero, 16 in tutto, verranno frazionate in pacchetti di due ore, occasione che porterà le maestranze a dibattere anche della modifica all’articolo 18 non condivisa dalla Fiom secondo cui non si andrebbero a ridurre la precarietà o le forme di assunzione temporanee oppure nulla si andrebbe ad aggiungere a livello di estensione degli ammortizzatori sociali.
“Se a tutto questo – dice la Fiom VCO – aggiungiamo la recente riforma delle pensioni, è evidente che la crisi economica e finanziaria la si vuol far pagare interamente ai soliti noti”.”A livello locale – commenta Marco Cristina segretario della FIOM CGIL VCO – un provvedimento di questo tipo pesa ancora di più perché il territorio è tra i più fortemente toccati dalla crisi. Se sarà possibile licenziare come giusta causa per motivi economici, nel nostro territorio la situazione si farà ancora più drammatica”
Articolo 18, scioperi nel VCO
Ferma opposizione da parte della FIOM CGIL del VCO alla modifica dell’articolo 18 presentata dal Governo alle parti sociali, una misura ritenuta inaccettabile nel merito e nel metodo.
Fonte di questo post