GRUPPO CONSILIARE DI FORZA ITALIA
COORDINAMENTO CITTADINO DI VERBANIA
Via XXV Aprile 7 Verbania
Note e osservazioni al bilancio di previsione 2015
Da una disamina analitica del Documento Unico di Programmazione che, come noto ha sostituito la relazione previsionale programmatica e consente una lettura sinottica tra le linee e gli obiettivi che l’Amministrazione si è posta nel proprio mandato amministrativo con l’attuazione operativa delle stesse, vogliamo entrare nel merito di una serie di scelte e di indirizzi che caratterizzano questo strumento finanziario , rispetto ai quali esprimiamo forti perplessità
a)
Nel Programma Segreteria Generale si ipotizza la Convenzione di segreteria tra il Comune di Verbania e comuni limitrofi.
Ci chiediamo quale possa essere l’utilità per la funzionalità di una macchina complessa ed articolata, quale quella del Comune di Verbania, nella quale per giunta al Segretario Generale competono le funzioni di coordinamento dell’operato dei dirigenti (e nel caso del nostro Comune, a nostro giudizio impropriamente anche deleghe dirigenziali che invece avrebbero dovuto rimanere in capo agli altri dirigenti) di dover condividere l’operatività del servizio di segreteria generale con i comuni limitrofi a Verbania, con ciò inevitabilmente sottraendo un apporto indispensabile al funzionamento ed al coordinamento della macchina comunale. Avremmo voluto leggere a questo riguardo non la semplice enunciazione di un tiolo ma, a dire il vero, una descrizione analitica dei contenuti attraverso i quali dare seguito concretamente all’attuazione di tale obiettivo.
b)
Nel Programma 5 Gestione dei beni demaniali e patrimoniali si ipotizza laValorizzazione del patrimonio comunale (tra cui avvio del progetto di valorizzazione ai fini culturali di Palazzo Cioia) e l’Individuazione degli immobili da alienare (tra cui il complesso immobiliare denominato EX CASENUOVE), ai fini del mantenimento degli equilibri del patto di stabilità.
A questo riguardo abbiamo espresso e rimarchiamo un “no” convinto alla dismissione del plesso di Via Case Nuove in quanto scelta non coerente con la finalizzazione di questo progetto alle esigenze di “housing sociale” per le quali è stato concepito: ricordiamo che esso si iscrive nel programma di edilizia residenziale pubblica “c.d 10 mila alloggi” avviato dalla Giunta Regionale (Giunta Bresso nel 2007) e successivamente implementato negli anni 2009 - 2012 anche per effetto delle misure del c.d. “Piano casa2: la finalizzazione delle risorse sottese al progetto non può giustificare assolutamente una normale dismissione di questo immobile, alla stregua di qualsiasi altro bene immobile ritenuto non più coerente con le finalità istituzionali dell’Ente. Riteniamo che vi possano essere concreti dubbi di legittimità di tale scelta.
Così come altrettanto convinto e motivato è il nostro parere negativo rispetto alla vendita dell’ex casa della gomma che, come noto, non è semplicemente la sede di un’attività commerciale ora in disuso, bensì parte integrante di un plesso storico quale l’ex Palazzo Pretorio di Intra e che, pertanto, deve essere ricondotta ad una riqualificazione coerente e funzionale a quella dell’intero immobile.
Nulla vediamo rispetto al futuro di Villa Simonetta: per quanto l’alienazione di questo immobile è assai difficile (prova ne sia che i precedenti tentativi di alienazione sono andati deserti – ultimo quello del 2011 al prezzo di perizia di 1.140.000 euro) crediamo che l’Amministrazione debba farsi cura o di inserire il recupero di questo immobile nel contesto di qualche progetto di rigenerazione urbana – o, in alternativa, di rinegoziare con la Soprintendenza – che ha rilasciato nel 2010 il nulla osta all’alienazione – i limiti entro i quali l’eventuale recupero del bene sarebbe stato possibile una volta alienato: infatti la prescrizione della Soprintendenza rispetto alla preservazione dell’attuale suddivisione degli spazi interni seppure è funzionale a non alterare l’originalità del bene, ne preclude le possibilità di alienazione ad esempio a finalità residenziali dal momento che non trovano spazio possibilità di recupero del bene ad uso uffici o di sede di servizi terziari,
Apprezziamo il riferimento alla necessità di una riqualificazione di PalazzoCioja – peraltro ormai inagibile: il riferimento è tuttavia generico e crediamo che la finalizzazione della candidatura ai bandi emblematici della Fondazione Cariplo di Villa San Remigio – bene peraltro non del Comune ma della Regione – abbia di fatto costituito la perdita di un’occasione irripetibile per costruire una sinergia tra Comune e più Fondazioni al fine di attuare l’indirizzo di realizzare a Palazzo Cioja la scuola di formazione dei maestri d’orchestra con la Fondazione “La Verdi” – (progetto sul quale la precedente Amministrazione nel 2011 aveva stretto uno specifico accordo di collaborazione con tale Fondazione): recupero del bene a questa finalità culturale e formativa per giunta costruendo una sinergia con il CEM, dotato di golfo mistico, consentirebbe di radicare a Verbania in modo stabile una presenza orchestrale di livello.
c)
Nel programma Ufficio Tecnico condividiamo il riferimento all’esigenza di una riqualificazione dell’area compresa tra Villa Giulia e Largo Tonolli. Certo il riferimento appare alquanto generico: va detto che occorre affrontare coerentemente e preliminarmente, rispetto all’eventuale chiusura al traffico di questa parte del lungolago di Pallanza per farne eventualmente, attraverso un concorso di idee il salotto di Pallanza, il problema della ricollocazione a monte degli stalli di sosta dei veicoli che, per effetto della realizzazione di una grande area pedonale, dovrebbero essere rimossi. Il nuovo parcheggio dell’ospedale infatti non può essere ritenuto sufficiente ad assorbire gli stalli di sosta dei veicoli che dovrebbero essere rimossi dal lungolago, dal momento che anzi tale infrastruttura è funzionale all’utenza dell’Ospedale stesso. In questo contesto, rispetto al tema della riqualificazione e/recupero del patrimonio immobiliare del Comune avremmo voluto leggere specifici riferimenti al plesso delle x Scuderie Branca (alle spalle di Villa Giulia) ed all’eventuale indicazione di utilizzo di questa strutture a finalità coerenti con la ipotizzata riqualificazione urbanistica dell’area del lungolago di Pallanza. Viceversa, due realtà che per vicinanza potrebbero essere complementari in questo progetto, rischiano al contrario di essere slegate l’una dall’atra senza una coerente strategia di insieme.
La limitata capacità di indebitamento dell’ente, anche in ragione del rispetto degli stringenti parametri del Patto di Stabilità, non consente purtroppo l’impiego di significative risorse nella realizzazione di opere pubbliche di rilievo, salvo dover concentrare le disponibilità esistenti nella manutenzione del patrimonio comunale e nei necessari piani annuali di asfaltature. In questo contesto, progetti pur importanti e condivisibili quali quelli che nascono dalla necessità di riqualificare Piazza Fratelli Bandiera e, a nostro avviso, di completare il recupero e la riqualificazione dell’argine del San Bernardino dal terzo ponte sino al Plusc – per dare continuità al primo asse di intervento da poco realizzato, impongono di individuare forme di finanziamento alternativo similari al PISU che tanto è servito alla nostra Città per le opere degli ultimi anni. Viceversa, il rischio sarà quello di lasciare sulla carta linee progettuali di sviluppo importanti per la nostra Città nei prossimi anni.
Vorremmo inoltre conoscere in dettaglio a che punto sia lo stati di svincolo delle risorse per il finanziamento della pista ciclopedonale tra Fondotoce e Suna – necessaria a convogliare i campeggiatori nell’area commerciale di Verbania e ad assicurare che il turismo camperistico possa costituire un polmone utile allo sviluppo ed alla sostenibilità del commercio cittadino: sul tema sappiamo che la provincia svolge un ruolo di regia fondamentale ma nulla è dato conoscere rispetto ai tempi di disponibilità delle risorse necessarie, posto che l’alternativa era quella di reperire queste risorse dalle opere compensative di cui anche Verbania avrebbe dovuto beneficiare in conseguenza delle azioni di risarcimento per i danni derivanti dall’inquinamento da DDT del Lago Maggiore nel 1996. Due filoni di finanziamento diversi per tempistica e modalità sui quali tuttavia manca una chiara informazione da parte dell’Amministrazione, di tal che il richiamo a questa opera rischia di essere nulla di più che una mera petizione di principio.
d)
Ridefinizione delle competenze degli uffici e dei servizi comunali. Sul tema suggeriamo calma e gesso all’Amministrazione: abbiamo assistito nel 2014, e per giunta in pochi mesi, alla disarticolazione ed allo spacchettamento di veri settori della macchina amministrativa. Sottrazione della Polizia Amministrativa al Comando Vigili e successiva marcia indietro, sottrazione delle piccole manutenzioni all’Ufficio Tecnico e passaggio delle stesse a due diversi dirigenti in successione, frazionamento dell’ufficio tecnico con la sottrazione al medesimo delle strade e dei servizi cimiteriali. Ci è parso, solo per fare questi esempi, di cogliere una fretta eccessiva nell’intervenire in assenza tuttavia di un preciso e coerente disegno di riorganizzazione che avrebbe richiesto probabilmente un tempo preliminare di osservazione e di studio della struttura ereditata prima di dar luogo ad una sua funzionale rivisitazione. Al contrario si è preferito optare per una pioggia di interventi a spot che non poca confusione e disorientamento hanno creato tra dipendenti e dirigenti della macchina comunale.
e)
Centro Eventi Multifunzionale (CEM): condividiamo la realizzazione del parcheggio nell’area ex gasometro che diventa opera complementare rispetto alle esigenze del CEM ma anche, quando il CEM è chiuso, un ulteriore polmone di aree di sosta rispetto alla zona di Intra, specie nel giorno di mercato. Siamo perplessi rispetto agli indirizzi di gestione del CEM: un giorno apprendiamo dagli organi di stampa che l’Amministrazione vorrebbe gestire direttamente il CEM, ora nelle linee di indirizzo del DUP leggiamo che si vorrebbe attivare un band esplorativo per la gestione del CEM e quindi di uno studio per la costituzione di una Fondazione per la gestione del CEM: tante idee e tanta confusione. Se forse l’Amministrazione ha compreso che è impensabile gestire direttamente il CEM, riteniamo che debba essere fatta assoluta chiarezza rispetto al come gestirlo. Che senso hanno un bando esplorativo per la gestione ed uno studio di fattibilità per costituire una Fondazione? Sono due strumenti molto diversi tra loro e che portano a conseguenze diverse poiché uno e causa ed uno effetto dell’altro. Riteniamo che si debba procedere con un bando esplorativo di gestione e, solo successivamente all’esito di questo, valutare la costituzione di una Fondazione. A questo riguardo ci dobbiamo chiedere se il Comune abbia già in mente quali possano essere gli eventuali partner di una fondazione, se abbia già sviluppato contatti od interlocuzioni con soggetti idonei e preposti. Viceversa rischiamo di rimanere nel campo della genericità che, a pochi mesi dal completamento dell’opera, non può essere consentita vista la necessità di assicurare che il CEM dall’anno prossimo sia in grado di funzionare.
In relazione ai possibili contenuti ed allo sviluppo delle sinergie di inserimento del CEM nei percorsi di collaborazione con il Teatro Coccia di Novara – a cui si è fatto riferimento nella serata di presentazione dell’opera a gennaio – nulla vediamo ora, seppure si trattava di uno spunto di lavoro interessante e che avrebbe dovuto affiancare le altre indicazione previste a tale riguardo nel DUP
f)
Programma giovani Kantiere: ci preoccupa l’estrema limitatezza degli indirizzi relativi allo sviluppo di una politica giovanile e, aggiungiamo, dello sport in Città se legata solo all’esperienza del Kantiere. Di fatto scorgiamo rispetto ad una fascia demografica importante della nostra Città una totale assenza di indicazioni progettuali che lascia a dir poco perplessi.
g)
Ideazione e realizzazione di una nuova segnaletica turistica per la città che prevede pannelli generali, pannelli di quartiere, pannelli puntuali e pannelli delle principali attrattive turistiche. L’idea di costruire una cartellonistica uniforme sotto il profilo turistico ci piace e vorremmo che fosse implementata anche rispetto ad una migliore caratterizzazione delle stesse aree di accesso a Verbania da Ghiffa e da Fondotoce che devono diventare le porte di accesso alla Città anche per i turisti, con adeguate indicazioni legate alle peculiarità del territorio. Se la partecipazione di Verbania ad Expo si può tradurre in un’opportunità di visibilità mediatica importante per la nostra Città, crediamo tuttavia che sia opportuno, data la inevitabile conclusione dell’esperienza dell’Expo a Ottobre, che l’Amministrazione valuti la fattibilità di studiare la messa a punto di un brand “Verbania- Lago Maggiore” da connotare ed utilizzare in via permanente come veicolo di comunicazione turistica del nostro territorio in modo che i benefici di conoscenza che potranno essere acquisiti con Expo, divengano permanenti nel tempo.
Sollecitiamo l’Amministrazione anche a dare segnali di vita rispetto al tema della costruzione del piano particolareggiato dei dehor, finalizzato a dare una veste elegante, coerente ed uniforme ai dehor degli esercizi commerciali di Suna, Pallanza ed Intra sulla traccia di analoghe iniziative intraprese con successo da tempo da alcuni comuni rivieraschi quali Cannobio.
h)
Servizio necroscopico cimiteriale: se appare positiva l’eventuale ipotesi di esternalizzazione della gestione del forno crematorio va detto che occorre a nostro avviso un bando complessivo finalizzato ad esternalizzare l’intera manutenzione dei cimiteri, con riferimento ai servizi di pulizia, custodia, esumazioni. Non avrebbe infatti senso limitarsi ad esternalizzare la gestione del forno crematorio – che presenta cespiti di entrate significative – lasciando nelle mani del Comune i cimiteri, ben sapendo che ad oggi l’organico di personale che deve sovrintendere ai 9 cimiteri cittadini è limitato a soli due operai che al contrario potrebbero essere assegnati a tempo pieno alla squadra operaia comunale per le altre incombenze.
i)
Trasporto pubblico locale: al di là del fatto che non è chiaro a quale“precedente Amministrazione” ci si riferisca nell’indicare quest’ultima come autrice dell’introduzione di un sistema totalmente gratuito di utilizzo dei bus per i residenti, posto che solo con l’Amministrazione Zacchera si è intervenuti per correggere le storture derivanti dall’applicazione di Liberobus che, di fatto, consentiva l’utilizzo gratuito dei mezzi pubblici indiscriminatamente anche ai non residenti a Verbania, ci appare alquanto confusa l’indicazione di una previsione di “un servizio potenzialmente perfetto con un sistema che indichi le potenzialità massime dell’utenza e verifichi l’uso del bus”: concretamente non è dato cogliere gli elementi dai quali comprendere la previsione del costo del biglietto applicato e ovviamente le ricadute finanziarie di tale misura sulla società partecipata VCO Trasporti che gestisce il servizio.
j)
Da una disamina del piani lavori pubblici per l’anno 2015 osserviamo positivamente la previsione della sistemazione di Via Martiri di Pogallo, in ordine alla quale avevamo lo scorso anno presentato una specifica interpellanza rispetto all’esigenza di assicurarne l’inserimento nel Piano delle asfaltature, ma abbiamo constatato con una certa preoccupazione l’assenza di previsioni rispetto al piano annuale delle asfaltature dove gli interventi riguardano la sistemazione di alcune piccole strade o , positivamente, la scalinata di Via Motta Santa a Fondotoce. L’ammaloramento progressivo dovuto al gelo ed alla posa del sale, al contrario imporrebbe di proseguire nella previsione del piano annuale delle asfaltature dell’articolata rete viaria cittadina. Per contro, abbiamo constatato la mancata previsione, contrariamente agli annunci, di un intervento di riqualificazione di Via Madonna di Campagna, successivo alla demolizione della “Casa Squassoni”: detto intervento non viene enunciato nemmeno con riferimento agli anni 2016 e 2017 nel piano pluriennale degli investimenti. Ci preoccupa altresì – e lo sottolineaiamo – come solo nella previsione del 2017 del Piano Pluriennale degli Investimenti trovi indicazione la riqualificazione di Palazzo Cioja per 1 milione di euro: un’indicazione di massima assai lontana per entità e tempistica di realizzazione dall’impegno espressamente indicato al riguardo nel DUP.