L’evento è promosso da: ARCI, ANPI, NOVACOOP, VERBANIA MUSICA, GABARE'
Sarà un'importante momento di aggregazione, a livello provinciale, nel quale ritrovarsi ad ascoltare sette grandi artisti che interpreteranno un "pezzo della nostra storia".
Sarà fare memoria insieme, attraverso la musica delle radici, per costruire un futuro nel quale i valori della solidarietà e della democrazia rimangano sempre un punto di riferimento.
Sarà un modo per ricordare tutti coloro che sacrificarono la vita per lasciarci in eredità la libertà.
Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione e con il patrocinio di
Consiglio Regionale del Piemonte
Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza
Provincia del VCO
Associazione Casa della Resistenza
Parco Nazionale Val Grande
Città di Villadossola, Verbania, Domodossola, Gravellona Toce, Omegna, Cannobio, Crevoladossola
Teatro La Fabbrica Villadossola
CGIL CISL UIL
AUSER VCO
Oscella Felix
Emergency
UNIPOL
SER-CAF, REN-CAR, Borgo Agnello, Tipografia TLS, ROX-TEL
INGRESSO EURO 10
PREVENDITA:
TEATRO LA FABBRICA, VILLADOSSOLA
PUNTI VENDITA COOP VCO
ARCI VCO, Cso Cobianchi, Intra Verbania
LIBRERIA MARGAROLI , Intra Verbania
LIBRERIA UBIK, Omegna
UFFICIO TURISTICO, Piazza Matteotti Domodossola
LO SPETTACOLO
Il Nuovo Canzoniere Italiano, con la regia di Roberto Leydi e Filippo Crivelli e su sollecitazione del direttore artistico Nanni Ricordi, presenta al Festival dei Due Mondi a Spoleto, nel 1964, “Bella ciao”: il prodotto di un originale e approfondito lavoro di ricerca sul canto popolare e sulla tradizione orale.
Bella ciao è, storicamente, lo spettacolo che ha segnato l’inizio del folk revival italiano.
Fu accompagnata da furiose polemiche, ma è stato il punto di partenza per il lavoro di tutti i musicisti che, con grande impegno e successo, oggi lavorano portando i valori della musica popolare italiana nelle piazze di tutto il mondo.
L’attuale riproposta dello spettacolo, progettata da Franco Fabbri e Ricardo Tesi, non è archeologia musicale, ma una sollecitazione per il pubblico contemporaneo a rivalutare e rigustare alcune delle canzoni che hanno fatto la storia del popolo italiano.
L’innovazione di questo riallestimento sta nel trattamento musicale affidato a un ensemble eccezionale, diretto e concertato dall’organettista Riccardo Tesi.
Non più dunque l’accompagnamento della sola chitarra, come in origine, ma un lavoro notevole di arrangiamento, che instaura un dialogo più sofisticato fra suoni e significati, per una sinfonia popolare ricca, sostenuta dal chitarrista Andrea Salvadori e dal percussionista Gigi Biolcati.
Bella ciao era e rimane uno spettacolo di canzoni popolari e la centralità del canto viene confermata dalla presenza di alcune delle voci più importanti della musica popolare e del canto sociale italiani negli ultimi trent’anni, che sono i figli diretti della storia iniziata a Spoleto: Lucilla Galeazzi, Elena Ledda, Ginevra Di Marco e Alessio Lega.
Dopo la prima, nel 2104, alla Camera del Lavoro di Milano e una replica al Festival “Sentieri acustici” nella Montagna Pistoiese, “Bella ciao” è diventato anche un CD, che verrà presentato per la prima volta al pubblico nel corso del concerto organizzato nel VCO, in occasione del 70° anniversario della Liberazione.
La tournée della primavera 2015 comprende cinque date:
22 aprile VILLADOSSOLA (VCO)
23 aprile CHIASSO (Svizzera)
26 aprile MONTESOLE (Bologna)
27 aprile PADOVA
28 aprile FIRENZE (Teatro Puccini)
GLI ARTISTI
Lucilla Galeazzi
si è formata con Giovanna Marini e con Roberto de Simone. Vincitrice di una Targa Tenco, come solista, e di un Grammy Award, con l’Ensemble Arpeggiata.
Elena Ledda
è l’ambasciatrice nel mondo della musica popolare sarda. Ha collaborato con molti con artisti, tra i quali Fabrizio De André, Don Cherry, Andreas Vollenweider.
Ginevra Di Marco
ha iniziato la sua storia musicale nel rock indipendente, con i CSI e PGR. Nel corso delle sue ricerche è approdata alla musica popolare, in particolare toscana.
Alessio Lega
è considerato oggi uno tra i più importanti interpreti del canto sociale, a cavallo fra canzone d’autore e riproposta di musica popolare. Vincitore di una Targa Tenco.
Andrea Salvadori
ha registrato 7 album con Ginevra Di Marco. Si occupa intensamente anche di sound design e drammaturgia musicale.
Gigi Biolcati
è percussionista eclettico e creativo. Nel suo originale set percussivo convivono strumenti etnici e altri creati ad hoc.
Riccardo Tesi
è organettista di fama internazionale. E’ il leader fondatore di Banditaliana, una delle formazioni più interessanti nel panorama internazionale della world music.
Franco Fabbri
è musicologo italiano di fama internazionale, docente all’Università di Torino. E’ stato, dal 1966 al 2012, cantante, polistrumentista e autore nel gruppo degli Stormy Six
IL REPERTORIO
1. BELLA CIAO
2. MAREMMA AMARA
3. POVERE FILANDERE
4. AMORE MIO NON PIANGERE
5. MERICA
6. STORNELLI MUGELLANI
7. SANT’ANTONIO A LU DESERTU
8. JOLICOEUR
9. NO MI GIAMEDAS MARIA
10. GORIZIA
11. PARTIRE PARTIRÒ
12. RONDINE
13. MIA MAMMA VEUL CHE FILA
14. DISISPIRATA
15. A TOCCHI A TOCCHI
16. PORTA ROMANA
17. CADE L’ULIVA
18. SCIUR PADRUN
19. CON GLI OCCHI BIANCHI E NERI
20. SON CIECO
21. LA LEGA
22. ADDIO LUGANO BELLA
Figli di "Bella Ciao", quel concerto leggendario 50 anni dopo
di GAIA RAU LA REPUBBLICA 20 agosto 2014
IL 21 giugno 1964, al Festival dei due Mondi di Spoleto, fu un po’ come lo scoppio di una bomba: uno spettacolo-scandalo, accompagnato da polemiche, scontri politici e un clamore destinato ad andare ben oltre la musica.
Ma “Bella Ciao”, concerto di culto che vide sul palco i protagonisti del Nuovo Canzoniere Italiano come Giovanna Marini, Caterina Bueno, Michele Straniero, fu soprattutto l’atto fondante del folk revival italiano, un punto di partenza per un’intera generazione di musicisti che continuano tutt’oggi, con passione e ostinazione, a portare sui palcoscenici le stesse canzoni sul lavoro, l’amore, la lotta.
Ecco allora che, cinquant’anni dopo, i nuovi esponenti del folk nostrano hanno deciso di reinterpretare quello storico concerto...
A raccontare genesi e ispirazione del progetto è Riccardo Tesi, direttore del festival e alla guida, col suo organetto, di un ensemble formato da Alessio Lega, Andrea Salvadori, Gigi Biolcati e dalle voci femminili di Lucilla Galeazzi, Elena Ledda e Ginevra Di Marco: «”Bella Ciao” — spiega il musicista — fu l’evento scatenante del folk revival. Per la prima volta le classi subalterne con i loro canti diventavano protagoniste sul palcoscenico, per di più in un gotha della cultura classica come Spoleto».
«Fu uno spettacolo — continua il fondatore di Banditaliana — che creò un enorme scalpore, con signore indignate tra il pubblico e gli ufficiali dell’accademia di Spoleto che si alzarono durante l’esecuzione di Gorizia dando origine a uno scontro tra fascisti e comunisti. Noi abbiamo deciso di riproporre quel concerto perché in fondo ci sentiamo tutti figli di "Bella Ciao", quell’evento è stato determinante per la nostra carriera. L’idea è stata di Franco Fabbri, ex musicista degli Stormy Six e grande musicologo, che me ne ha affidato la direzione. Per me è stato un grandissimo onore: mio padre, in tutta la sua vita, ha comprato un solo disco, e quel disco era proprio "Bella Ciao", con cui sono cresciuto».
Reinterpretare le canzoni di allora rappresenta, per Tesi e soci, una sfida non soltanto musicale: «Il rapporto con la musica popolare è cambiato profondamente nel corso degli ultimi cinquant’anni. Per questo, abbiamo deciso di conservare inalterata la scaletta del concerto, ma di rileggerne i brani con la nostra sensibilità odierna. Abbiamo arricchito la parte musicale, che all’epoca si basava soltanto sull’accompagnamento della chitarra: questa volta ci saranno percussioni, chitarra e organetto. Ma il canto resterà la componente essenziale, grazie ad Alessio Lega, che è il vero cantante politico di oggi, e alle formidabili voci di Lucilla Galeazzi, Elena Ledda e Ginevra Di Marco. Fra le tre, Ginevra è l’ultima in ordine di tempo ad essersi avvicinata al repertorio popolare, ma lo ha fatto con un talento, una grazia e una forza interpretativa inarrivabili».
Alla base del progetto c’è, soprattutto, l’idea che certi versi «abbiano ancora bisogno di essere cantati»: «La musica popolare si tramanda da secoli, ci sono canzoni dalla storia lunghissima che riescono ad attraversare il tempo rimanendo se stesse, adattandosi senza modificare la loro struttura. Sono canzoni che parlano degli archetipi della razza umana, di temi universali come l’amore, il viaggio, il lavoro.
Raccontano la vita quotidiana di una comunità, narrano storie che si trasformano pur rimanendo uguali a se stesse. Vanno dritte all’essenza, e per capirlo basta osservare la reazione entusiasta dei bambini quando le ascoltano». Una fortuna, quella della musica popolare fra le giovani generazioni, di cui hanno il merito anche tanti artisti contemporanei:
«"Bella Ciao" è stata rifatta dai Modena City Ramblers, da Goran Bregovic, persino da Manu Chao. Come loro, anche noi ci siamo posti il problema di dare a queste canzoni un vestito che ne rispettasse le origini pur essendo in linea con la sensibilità di oggi.
E’ un gioco di equilibrismi tra passato e futuro».