Si incontrano due realtà in cui arabi e ebrei provano ad aprire una breccia nei muri che li dividono: una è Nevè Shalom-Wahat as Salam, un villaggio in cui da oltre 40 anni ebrei e arabi sperimentano quotidianamente la coesistenza.
L'altra è Parents circle, un'associazione fondata da persone di entrambe le parti che avendo subito un lutto in famiglia vogliono uscire dalla spirale della vendetta.
Sabato, al circolo di Trobaso, sperimenteremo la coesistenza pacifica anche sul piano gastronomico.
Addio alle armi: sapori, storie e speranze da Israele e Palestina
Addio alle armi: sapori, storie e speranze da Israele e Palestina. Sabato 21 marzo con la Maratonda, per scoprire una prospettiva diversa sui conflitti in Medio Oriente.
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Un paese nato per una religione in cui il terzo partito può chamarsi lega araba è una democrazia fantastica. Nei paesi arabi un partito ebraico o cristiano non sarebbe possibile.
Propaganda..
Micol
21 Marzo 2015 - 09:22
Che meschinità da parte di Obama il non congratularsi con BenjaminNetanyahu per la sua vittoria schiacciante alle elezioni... I mass media continuano a propinare le solite esagerazioni, quando non assolute e smaccate falsità, sul razzismo che ci sarebbe in Israele nei confronti dei palestinesi: aggiungo una notizia in più per Robi su questo Paese speciale: durante le ultime elezioni in Israele, il Presidente della Commissione Elettorale, organismo di sorveglianza delle elezioni, è stato un giudice della Corte Suprema d'Israele, Salim Jubran, arabo israeliano... Alla faccia del razzismo e dalla ghettizzazione della minoranza araba!!! Ma si sa, la propaganda ottusa queste notizie non le riporta mai...
Concordo con Robi e Micol.
Di tutta la vicenda del conflitto israelo-palestinese, la gente ha una visione distorta e inquinata da tutta la propaganda ideologica spesso prodotta come vera è propria arma di guerra.
DI fatto Israele rappresenta un faro di civiltà, progresso e democrazia in una mare di satrapie, regimi teocratici e caos totale.
Viene sempre sminuito il ruolo storico dei regimi arabi che sono stati i veri agenti incendiari del conflitto spingendo, per le loro bramosie di potere, la povera massa palestinese contro uno lo Stato di Israele che poteva rappresentare invece un'opportunità per lo sviluppo civile e economico di tutta la zona.
La gente però non legge i libri di storia.
Di tutta la vicenda del conflitto israelo-palestinese, la gente ha una visione distorta e inquinata da tutta la propaganda ideologica spesso prodotta come vera è propria arma di guerra.
DI fatto Israele rappresenta un faro di civiltà, progresso e democrazia in una mare di satrapie, regimi teocratici e caos totale.
Viene sempre sminuito il ruolo storico dei regimi arabi che sono stati i veri agenti incendiari del conflitto spingendo, per le loro bramosie di potere, la povera massa palestinese contro uno lo Stato di Israele che poteva rappresentare invece un'opportunità per lo sviluppo civile e economico di tutta la zona.
La gente però non legge i libri di storia.
questo ritrattino idiliiaco di Israele patria dei virtuosi dimostra che forse i libri di storia (specie contemporanea) vanno letti meglio.
di sicuro è una democrazia molto evoluta,e di sicuro è un faro che illumina di civiltà aree dove il rischio di totalitarismi è altissimo. però la deriva degli ultimi anni presenta più di un lato oscuro (per altro molto chiaro,paradossalmente!) e il processo di pace faticosamente costruito negli anni 90 è stato vanificato. non guardiamo la storia,e l'attualità,con gli occhi del tifoso di una o dell'altra fazione.
di sicuro è una democrazia molto evoluta,e di sicuro è un faro che illumina di civiltà aree dove il rischio di totalitarismi è altissimo. però la deriva degli ultimi anni presenta più di un lato oscuro (per altro molto chiaro,paradossalmente!) e il processo di pace faticosamente costruito negli anni 90 è stato vanificato. non guardiamo la storia,e l'attualità,con gli occhi del tifoso di una o dell'altra fazione.
Ha ragione anche Paolino. Bisogna anche guardare alla situazione politica attuale. Le ultime elezioni hanno confermato l'appoggio a un blocco di potere conservatore. Un blocco che non solo ricomprende le caratteristiche di movimento conservatore occidentale (mi dispiace per l'Israeliano medio che si vede scippare lo stato sociale) ma assume in se anche le istanze della frange oltranziste e ortodosse dal punto di vista religioso. Paradossalmente un blocco di potere come questo sotto una guida illuminata potrebbe portare portare anche più favorevolmente a un processo di pace in quanto potrebbe dialogare direttamente con le frange israeliane più "calde" ma Netanyahu purtroppo non mi sembra un politico di tal spessore.
sapori, storie, speranze
maria luisa grignaschi
21 Marzo 2015 - 10:37
Il processo di pace può essere costruito anche attraverso piccole iniziative, anche di pochi, come quelle di Nevè Shalom e Parents Circle. Sono esperienze vissute da persone che credono nella possibilità di vivere in pace, pur con storie e culture diverse, e si mettono in gioco di persona. Questa sera siamo tutti invitati, come dice la locandina, ad ascoltare e provare sapori, storie e speranze.
Notizie da Israele
Micol
21 Marzo 2015 - 11:23
Consiglio a tutti la lettura di Israele.net, ben fatto e senza propaganda di parte.
Non credo ci siano sostanziali differenze per quanto riguarda la gestione del conflitto tra destra e sinistra israeliane, almeno quelle moderate. Quando c'erano i laburisti al potere le politiche erano simili. Purtroppo le forze moderate di israele e palestina sono sempre ostacolate dagli estremisti. E l'OLP non riesce mai a smarcarsi dalla frangia degli Hezbollah che di tanto in tanto fanno esplodere pullman di civili o massacrano persone inermi, con la conseguenza che Israele risponde ancor più duramente. Credo che due stati separati e blindati siano l'unica soluzione. ma sarà guerra fredda per sempre.
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