La lettera di alcuni dipendenti di Acque Nord:
"Siamo convinti che l’unica nostra garanzia sia il doppio ruolo svolto dal nostro attuale presidente.
Sedendo infatti nel Cda di Acque Novara Vco dovrà farsi garante del mantenimento dei nostri posti di lavoro e soprattutto di quel che rimarrà di Acque Novara Vco”.
Il comunicato stampa dell'assessore Massimo Manzini:
"Condivido il parere dei dipendenti, perché il nodo è il destino loro e del servizio.Nel 2006 s’è votato l’accorpamento a Novara, che avviato di fatto la chiusura degli uffici, rinviando il problema occupazionale. Nel 2012 Acque Nord chiuderà. Chi garantirà una sopravvivenza in loco dell’azienda, con uffici decentrati utili per la gestione del servizio in un’area geografica estesa e marginale? Chi garantirà che i dipendenti non debbano trasferirsi a Novara, con la conseguente perdita di posti di lavoro? Ricordo che già in passato i dipendenti hanno lottato per evitare che una gestione scriteriata portasse a tre licenziamenti e che proprio la gestione Gallina ha rimediato a quella situazione.
Condivido i timori dei dipendenti e auspico che la politica svolga il suo ruolo
e gli stia vicino. Invito il PD a mettere da parte l’inutile lotta a Gallina – che
comunque a fine anno lascerà – e di impegnarsi perché la sua presenza a Novara
sia utile a mantenere una qualche autonomia dell’azienda, tanto più che la
dismissione di Acque Nord è iniziata, incontrollata, quando governava la sinistra".
Il comunicato stampa del Pd:
"La creazione di un’unica Società a capitale pubblico – affermano il segretario provinciale del PD Antonella Trapani e del circolo di Verbania Corrado De Ambrogi- è stato l’obiettivo condiviso, ricordiamo a Manzini e a tutto il PDL, dalla grande maggioranza dei Comuni delle province di Novara e del Vco, quindi sia centro-destra che centro-sinistra.
Una scelta compiuta nel 2006, volta a mettere a regime le indifferibili razionalizzazioni organizzative, la riduzione dei costi gestionali e l’eliminazione delle spese per mantenere i posti negli inutili Consigli di Amministrazioni delle Società operative.
Una razionalizzazione che certo deve difendere il posto dei lavoratori di queste aziende, ma non certo il proliferare dei Cda e dei loro presidenti. Non c’entra nulla infatti, con la difesa dei posti di lavoro, il doppio incarico del presidente Gallina che resta per noi e per i comitati dell'acqua locali – concludono Antonella Trapani e Corrado De Ambrogi - una palese violazione delle regole (non si può essere presidente di due società, dove una controlla l’altra) e anche un’esagerazione dal punto di vista economico per la sua doppia indennità da oltre 70 mila euro annui. Se Manzini e il centro destra locale vogliono difendere “carrozzoni e Cda” si accomodino. Noi non ci stiamo."