Ecco i risultati dell’attività ispettiva condotta nel 2014 dalla Direzione Territoriale -Ispettorato del Lavoro del Verbano Cusio Ossola (Direttore Dott.Ange1o Serina - Capo Servizio Ispezione Dott. Diego Fomara - Capo Unità Vigilanza Dott.ssa Domenica La Rosa - Capo Nucleo Carabinieri Ispettorato M.llo Nicola Travaglini, con undici ispettori del lavoro, di cui tre appartenenti al Nucleo Carabinieri Ispettorato Lavoro).
Nel 2014 sono state eseguite 509 ispezioni. I settori controllati sono il terziario (per il 67% dei controlli), l’edilizia (per il 23% dei controlli), l’industria (il 9% dei controlli), altri settori (l’ 1% dei controlli).
Durante tali controlli, in 284 ispezioni (il 56%) sono emerse situazioni di irregolarità.
Delle aziende che presentavano irregolarità, il 62% erano nel terziario, il 26% in edilizia, l'11% nell’industria, 1’1% in altri settori.
Le posizioni lavorative irregolari a vario titolo sono state 259.
In particolare sono stati trovati 97 lavoratori totalmente in nero, con applicazione di sospensione dell’attività di 45 imprese.
Sono stati disconosciuti 77 rapporti di lavoro con tipologia di lavoro irregolare (grigio).
E’ stato contestato un extracomunitario senza permesso di soggiorno.
Inoltre, sono state contestate 19 violazioni in materia di orario di lavoro e 306 violazioni della disciplina dei regolamenti Cee sugli autotrasporti.
Sono state contestate 108 violazioni della normativa che tutela la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sono state accertate evasioni per contributi previdenziali e premi INAIL per 5.279.870,00 euro mentre sono stati effettivamente introitati nelle casse dello Stato 415.231,29 euro di sanzioni amministrative.
Ispettorato del Lavoro: dati dei controlli 2014 nel Vco
Riceviamo e pubblichiamo, il comunicato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Territoriale del Lavoro di Novara - Verbania Cusio Ossola, riguardante i dati dei controlli dell'Ispettorato del Lavoro nel territorio del Vco per l'anno 2014.
13 commenti Aggiungi il tuo
Lavoro nero e hotels
Carlo Repossi
28 Gennaio 2015 - 06:25
Ci sarebbe da controllare tutti gli alberghi della zona, in quanto piangono miseria, poi puntualmente a fine stagione hanno i soldi per ristrutturare. Lavori 12 ore e te ne pagano 6 (altrimenti a casa) e lasciamo perdere il resto.
A seguito di Mia e nostra denuncia dettagliata, mai nessun esito di controlli.
Alcuni grandi alberghi ti obbligano a emettere conti proforma non fiscali uguali all'originale per poi azzerare l'incasso a sospeso, (prassi usuale) e questa è evasione. per non parlare come trattano il personale........
E poi si parla dello sviluppo del turismo a Verbania. Sarebbe più corretto definirlo sviluppo dello sfruttamento giovanile, con paghe da vergogna e trattamento da schiavi.
Nel nostro territorio i controlli fanno ridere anzi piangere ,veramente vogliono farci credere che si fanno i controlli,io quando giro nella nostra ex provincia vedo situazioni lavorative da terzo mondo,sono un tecnico e quindi ne capisco abbastanza.
Concordo
Giovanni %
29 Gennaio 2015 - 10:01
In questo caso (vecenda asai rara) concordo pienamente con Vermeer e poi anche con l'altro Giovanni
Negli altri paesi d'Europa (...ma non siamo un'"Europa unita"?) , come ad esempio la Germania, gli ispettori del lavoro sono molto più numerosi in proporzione agli abitanti; da noi sono pochi e mal organizzati: rendiamo grazie a chi ha bloccato le assunzioni ed il turn over e chi preferisce cazzeggiare occupandosi di tutt'alto, come del successore di Napoitano ad esmpio, anzichè occuparsi delle problematiche serie.
Avevo una piccola attività artigianale. Avrei avuto bisogno come l aria di una ragazzina che mi aiutasse. Avrei potuto insegnarle l abc del mio lavoro, peraltro quasi estinto. Non potevo permettermelo. Assolutamente. E avevo la fila di mamme che mi dicevano che avrebbero mandato le figlie gratis. Come si faceva una volta. Come ho fatto io. I piccolissimi artigiani, quelli che lavorano con le loro mani, i liutai, i sarti, le rammendatrici, le magliaie non ce la possono fare. E restano a lavorare da soli o prendono in nero. Vi assicuro non c'è scelta.
Mi risulta che un artigiano al giorno d'oggi non insegni il proprio lavoro ad un giovane apprendista, perchè non vuole rischiare che questo successivamente apra la stessa attività e gli faccia una concorrenza spietata. Non puoi smentirmi, perchè è una triste squallida realtà. Il pizzaiolo non permette al suo aiutante di imparare ad impastare e cuocere la pizza, come il restauratore non insegna ai suoi operai certe tecniche di conservazione, perchè altrimenti loro possono aprire una attività analoga, e rubargli i clienti, oppure possono essere assunti da un altro restauratore che li paghi di più. Ecc.Ecc......... Ad libitum.
Se ti devo pagare ti insegno il minimo sindacale per cui tu mi possa essere d aiuto. Se vieni gratis ti pago trasmettendoti il mestiere. Una volta si faceva così. Poi era l ambizione dell apprendista che estrapolava cose non dette e non viste. Ora, la giusta tutela del lavoratore, ha tolto questa opportunità. A compensazione di questo apprendistato ci sono vari corsi. Poi ti arrivano stagisti per tre mesi che non sanno nulla... Forse era meglio alla moda vegia.... Ciao.
No, Lady oscar, da molto tempo gli artigiani non insegnano più alcunchè , per i motivi che avevo accennato. Non parliamo dei corsi di formazione, che sono delle vere e proprie prese per i fondelli. Questi sono gestiti da ditte di tipo artigianale, che raffazzonano pseudocorsi di formazione con docenti spesso incompetenti e privi di titoli specalistici, mal pagati e mal controllati dai responsabili della gestione. Ne so qualcosa, perchè diversi anni fa ne ho frequentati alcuni per tentare di rientrare nel mondo del lavoro, ed erano una vera beffa. Spesso gli artigiani non hanno adeguata preparazione neppure per il loro mestiere, per cui come puoi pretendere che insegnino ad altri ciò che non sanno fare neppure loro ?
Corsi di formazione
Giovanni %
30 Gennaio 2015 - 14:52
Ho la sensazione che i corsi di formazione servano soprattutto aremurare docenti e agenzie varie e costituiscono inltre uno strumento comodo per i vari enti di riferimento per far credere ai cittadini di aver fatto qualcosa per il lavoro.
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