Si inserisce nella seconda parte della quarta edizione del Festival dell’illustrazione Di-Se, Di-Segnare il territorio.
Le tavole del grandissimo Hugo Pratt, uno degli autori di fumetti più noti del mondo, dialogano con gli acquarelli di Nicola Magrin, artista e illustratore per tanti grandi autori, da Primo Levi a Paolo Cognetti, da Jack London a Robert Macfarlane. A esplorare e (s)velare il cammino, i testi di Marco Steiner, scrittore e studioso, uno dei più stretti collaboratori di Pratt.
Passi silenziosi nel bosco è un percorso che intreccia Natura e Storia, temi che hanno da sempre affascinato Pratt e che sono fondanti della ricerca artistica di Magrin che qui si fa suggestionare proprio dagli scenari di Pratt. Un dialogo tra due artisti accomunati da una profonda sensibilità e connessione spirituale verso la natura e la complessità delle culture indigene. La ballata Il respiro del bosco è stata scritta da Marco Steiner che, affascinato dalle immagini di Pratt e Magrin e dalla loro sintonia, ne ha sentito pienamente il mondo poetico e lo ha espresso con parole toccanti e ricche di significati.
Lungo il percorso espositivo il visitatore entra con passo delicato e rispettoso nel “bosco”, ammira gli originali a china di Pratt insieme ad alcune grandi riproduzioni dei suoi acquarelli realizzati, come le tavole esposte, per Wheeling. Wheeling, il romanzo d’avventura e formazione disegnato e scritto da Pratt, è un vero omaggio agli autori che hanno marcato la sua infanzia e la sua adolescenza come Kenneth Roberts, James Fenimore Cooper, James Oliver Curwood e Zane Gray. Wheeling ha accompagnato il maestro veneziano lungo tutta la sua carriera, dalle prime tavole disegnate nel 1962, alle ultime pagine create negli anni ‘90 poco prima della sua scomparsa. Nicola Magrin si ispira al romanzo di Pratt, alle lotte tra i nativi e i coloni, al paesaggio del Nord America e crea i bellissimi acquarelli per Passi silenziosi nel bosco. In mostra sono esposti anche gli acquarelli creati da Magrin per il volume Ancora poche lune. La risposta di capo Seattle, un vero inno poetico indiano alla Natura e quelli realizzati per Il richiamo della foresta di Jack London. I tre volumi da cui provengono le opere sono ideati per Edizioni Nuages da Cristina Taverna, storica gallerista e amica di Hugo Pratt.
Sul libro e sull’omonima mostra che ne è nata così scrive Cristina Taverna: “Penso a questo libro e a questa mostra come a una eredità di Hugo Pratt. Pratt amava mettere insieme le persone che stimava, appassionate delle cose che lo avvincevano, amava creare occasioni, indicare un cammino. Marco Steiner ha iniziato a scrivere per lui, la passione per la letteratura d’avventura li infiammava. Nicola Magrin ha incontrato presto l’opera di Pratt, ne è rimasto subito affascinato e da allora sparge di acquarello le sue carte dando loro vita. Ama il bosco, gli animali, le storie raccontate da Pratt, anche lui è un suo erede”.
Un’installazione con grandi teli in stile kakemono ci fa immergere nelle betulle dipinte da Magrin perché, con le parole di Steiner, “per vivere il bosco bisogna essere bosco”. L’esposizione raccoglie infine un video del reportage realizzato nel 1983 da Vincenzo Mollica per la Rai sui luoghi delle storie di Pratt nello stato di New York, e un secondo video, girato da Nicolò Piazza, che mostra Magrin mentre dipinge.
Paolo Lampugnani, presidente di Associazione Musei d’Ossola: “In questo momento Hugo Pratt è in mostra a Roma e a Parigi. Domodossola si posiziona come collegamento ideale, ma anche profondamente concreto, tra le due capitali: si uniscono Italia e Francia passando dal tunnel del Sempione. Una grande celebrazione della figura di Pratt e della nona arte: venite al Collegio Rosmini a Domodossola e, se potete, raggiungete anche le altre due città”.
L’esposizione è a cura di Associazione Musei d’Ossola in collaborazione con Galleria Nuages Milano, straordinario spazio espositivo che ha ospitato e continua ad accogliere i più importanti nomi dell’illustrazione nazionale e mondiale, e Cong Edizioni, con il contributo di Fondazione Comunitaria del VCO e il supporto della Proloco di Domodossola.
Il Festival Di-Se di Domodossola è nato nel 2021 nell’ambito del progetto Interreg Italia-Svizzera “Di-Se – DiSegnare il territorio”, è un festival giovane che continua a tessere una valida e vivace rete di artisti e creativi intorno al tema del disegno e dell’illustrazione. Continua la proposta dell’Artoteca Di-Se, progetto che, primo in Piemonte, promuove il prestito domestico gratuito di opere d’arte. Maggiori informazioni su: artotecadise.it