Il programma si apre alle 10 con benvenuto e saluti istituzionali; seguono alle 10.10 il conferimento del Premio e una "lectio magistralis" del Premiato. Alle 11.15 spazio alle domande dei partecipanti e in conclusione alle 12 un momento conviviale. Viene anche assegnata una "Menzione d'onore" allo spettacolo "L'ultima estate, Falcone e Borsellino 30 anni dopo" di Claudio Fava nella versione diretta da Chiara Callegari e interpretata da Simone Luglio e Giovanni Santangelo.
La Commissione del Premio Beato Contardo Ferrini ha assegnato il Premio per il 2024 al Professor Giorgio Buccellati. Studioso rigoroso di fama nazionale e internazionale, ha saputo affrontare i temi archeologici, in particolare quello della cultura mesopotamica, con serietà ed al contempo capacità divulgativa, rendendo accessibile l'argomento e facendolo diventare affrontabile e affascinante anche a coloro che non hanno mai affrontato questi argomenti. Proprio il Beato Ferrini, grande studioso delle fonti antiche, ritenne indispensabile conoscere gli scritti antichi e tradurli, in ambito di legge, per riformare il diritto con fonti certe fin dalle minime sfumature linguistiche al fine di arrivare all'interpretazione di regole scritte millenni prima, come il Codice di Hammurabi, che è una fra le più antiche raccolte di leggi scritte, risalente al XVIII secolo a.C. appartenente alla civiltà babilonese, codice di sorprendente freschezza e attualità. Come per Ferrini, il Professor Buccellati non ha anteposto proprie visioni personali, ma ha valutato sempre tutto dal punto di vista scientifico, rendendo il suo studio, se possibile, ancora più credibile perchè non condizionato se non dalla Storia e dalle fonti storiche.
Quest'anno la Commissione ha ritenuto di creare anche una "Menzione d'onore" per lo spettacolo "L'ultima estate, Falcone e Borsellino 30 anni dopo" di Claudio Fava nella versione pluripremiata diretta da Chiara Callegari e interpretata da Simone Luglio (nei panni di Giovanni Falcone) e Giovanni Santangelo (nei panni di Paolo Borsellino), produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale in collaborazione con KNK Teatro. Alla Commissione è parso evidente il collegamento della figura giuridica, etica e sociale di Contardo Ferrini con quella di Falcone e Borsellino, che si facevano guidare da un senso di giustizia al di sopra di ogni prepotenza ed ignoranza e sempre teso al massimo bene per coloro che ne avrebbero beneficiato. Ferrini fu colui che ebbe l'intuizione, per i nostri tempi, dell'avvocato difensore d'ufficio, figura sconosciuta in parecchi contesti in cui un "povero" che non aveva mezzi per potersi difendere da un'accusa avrebbe rischiato pene sproporzionate. Le figure di Falcone e Borsellino, splendidamente interpretate da Luglio e Santangelo, nella loro "santa" normalità, dove per santità si intende un desiderio di bene che affranchi dal male di una società rassegnata, hanno saputo illuminare e scuotere col loro sacrificio ultimo le coscienze sopite di coloro che non pensavano fosse possibile opporsi a tanta ingiustizia. Lo spettacolo ha raccolto consensi ovunque, emozionando non solo per l'argomento ma anche per come è stato affrontato e interpretato in questa bella e toccante versione.
Il Premio Beato Contardo Ferrini è patrocinato da OFS Piemonte Valle d'Aosta, UPM 16 Beato Contardo Ferrini Verbania, Parrocchia di Santa Lucia di Verbania Suna, Centro Italiano di Egittologia Giuseppe Botti CIEB-ETS Domodossola. La Commissione del Premio Beato Contardo Ferrini è composta da Gerta Lipari creatrice del Premio; don Costantino Manea, don Riccardo Zaninetti, don Riccardo Cavallazzi che compongono l'Unità Pastorale 16 "Beato Contardo Ferrini" di Verbania; Sergio Ronchi e Francesco Rossi giornalisti freelance; Renato Ricciardi docente a Pavia. Ad essi si sono uniti come membri esterni Chiara Fluttero Ministro in rappresentanza Ordine Francescano Secolare del Piemonte e della Valle d'Aosta e Marco De Pietri Presidente del Centro Italiano di Egittologia Giuseppe Botti.
BEATO CONTARDO FERRINI
Contardo Ferrini (nato a Milano il 4 aprile 1859 e morto a Verbania Suna il 17 ottobre 1902) fu accademico, giurista ed eccelso studioso di diritto romano, scienziato, nonchè Terziario Francescano. Testimone di un autentico umanesimo cristiano in un’epoca, la seconda metà dell’Ottocento, nella quale i docenti universitari erano sovente anticlericali. La sua vita è stata caratterizzata dall’amore per la Bellezza del Creato e dalla Verità in Cristo. Achille Ratti, futuro Papa Pio XI Pio XI che gli fu amico anche per la comune passione per la montagna, disse di lui: “Mi parve quasi miracolo la sua fede e la sua vita cristiana, al suo posto e nei tempi nostri”. L'Università Cattolica del Sacro Cuore di Padre Agostino Gemelli considerò Ferrini un maestro a cui ispirarsi. Promosse quindi la causa di canonizzazione, che portò il 14 aprile del 1947 alla sua beatificazione da Papa Pio XII che per l’occasione disse: “ I santi sono gli eroi, che hanno il piede in terra e l’animo in cielo: Contardo Ferrini fu uno di questi, fin dalla sua giovinezza. In lui tutto era diafana chiarezza, sicura tranquillità, serena letizia dello spirito, sincera dedizione e inalterato amore per la verità. Esteriormente sobrio e riservato, com’egli era, l’opera di lui però irradiava l’interna fiamma contenuta nell’uomo, e ha dedicato la sua vita alla ricerca del vero, cercando dietro il nobile volto di ogni scienza terrena sempre l’eterna verità di Dio”.
Contardo Ferrini è il Patrono delle Università Cattoliche. Durante una messa celebrata nel 2022 nella chiesa parrocchiale di Santa Lucia a Suna che ne custodisce la reliquia del cuore (mentre il corpo riposa nella cripta dell’Università Cattolica a Milano), è stato anche ufficialmente nominato protettore dell'Unità Pastorale di Verbania. In suo onore è stato istituito il Premio Beato Contardo Ferrini, come premio alla persona che meglio rappresenta gli scopi, gli ideali, le aspirazioni del Professore Beato. Un ritratto di Contardo Ferrini è stato tracciato dal film-documentario “Con il vento nel petto” girato nei luoghi da lui frequentati, diretto e prodotto dal regista Alberto Di Giglio, che ha scritto i testi insieme a Marco Invernizzi, storico e autore di un libro su Ferrini, da un’idea dell’Associazione Piccola Porziuncola di Verbania, in collaborazione con l’Ordine Francescano Secolare di Verbania. Il film ripercorre la parabola umana, professionale e spirituale di Ferrini.