Dal sito lospiffero.com:
Il mercato del falso è una vera e propria industria con un giro d’affari che in Piemonte ammonta a circa 500 milioni. A fotografare questo commercio parallelo è un rapporto dell’ufficio studi di Confartigianato che stima in oltre 200 miliardi il “fatturato” mondiale di questa “multinazionale”, cifra è destinata a crescere del 74,5% in dieci anni, in linea con la dinamica del commercio internazionale.
“La contraffazione – sostiene il segretario regionale Silvano Berna – è un business colossale e globalizzato che gira a pieno regime ed è tra le cause della crisi delle piccole imprese manifatturiere made in Italy.
Il Piemonte contribuisce con circa 500 milioni ad alimentare il florido mercato della contraffazione. Le imprese artigiane manifatturiere piemontesi esposte alla contraffazione sono 3.642 su 28.133 con un’incidenza del 12,95%.
Tra le province sono Alessandria (30,6%) e Biella (27,4%) quelle che soffrono maggiormente questo fenomeno mentre, al contrario, Cuneo (6,2%) e Verbania (7,2%) sono più al riparo da questo pericolo.
In ogni caso la dinamica delle imprese artigiane registrate vede nell’ultimo anno un calo più o meno consistente in tutte le province, passando da un –6,9% di Alessandria a un –1,3% di Verbania. Se poi estendiamo l’analisi agli ultimi 5 anni il calo è ancora più vistoso, passando dal –22,1% di Alessandria al –0,8% di Asti”.
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Piemonte: cresce il business del tarocco
In Piemonte il mercato del falso è un'industria con un giro d'affari di oltre 500 milioni. I settori più colpiti tessile, calzature, cosmetici e giocattoli.
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