Autonomia differenziata; l’ennesima presa in giro/spot elettorale dei leghisti di Saivini
Per noi farci prendere in giro dobbiamo sapere che la concessione di una o più “forme di autonomia” è subordinata, per le materie che implicano prestazioni sociali per i cittadini, come la sanità, alla determinazione dei LEP (Livelli Essenziali delle prestazioni), una sorta di “livello minimo garantito” su tutto il territorio nazionale.
Il governo entro 24 mesi dall’entrata in vigore del DDL dovrà varare uno o più decreti legislativi per determinare livelli e importi dei LEP.
L’articolo 4 stabilisce che l’autonomia alla Regione sarà concessa solo successivamente alla determinazione dei LEP nei limiti delle risorse rese disponibili per i LEP in legge di bilancio.
Le intese potranno durare fino a 10 anni e potranno essere rinnovate, oppure terminare prima con un preavviso di almeno 12 mesi.
L’Ufficio Parlamentare di Bilancio chiedendo una valutazione preliminare dell’impatto finanziario ricorda che il DDL Calderoli identifica tre tipi di funzioni trasferibili alle Regioni, quelle legate a diritti civili e sociali richiedono una preventiva definizione dei LEP ma non lo stanziamento di risorse aggiuntive di bilancio.
In pratica; se vuoi un minimo di autonomia devi raggiungere i livelli minimi previsti di prestazioni sanitarie, ma nei limiti del bilancio attuale, non ci sono risorse aggiuntive.
(al sud state sereni l’autonomia differenziate non la vedrete mai, continueranno a pagare i soliti contribuenti.)
Roberto De Magistris
Segretario Regionale
Grande Nord Piemonte