L’incontro segue la relazione di Alberto Lamberti (professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali presso l’Università di Bologna) che sta realizzando uno studio di fattibilità su incarico della Amministrazione Comunale di Verbania con termini di consegna previsti per il 10 ottobre 2014.
Il Professor Lamberti, con pieno apprezzamento di tutti, ha approfondito le diverse ipotesi progettuali (frangiflutti con elementi galleggianti, articolati o solidarizzati); le modalità realizzative; i benefici diretti dall'affitto dei posti barca; la capienza in tre versioni applicative, ovvero con 153, 180, o 200 posti; il tutto con una spesa comprensiva di ogni onere, che si aggira intorno agli 8 milioni di euro.
Ora l'Amministrazione Comunale si confronterà con l'Amministrazione Regionale - proprietaria del porto - per definire l’opzione più opportuna.
Il Sindaco Silvia Marchionini ritiene importantissimo questo progetto: «Verbania e il territorio devono investire nello specifico nautico, segmento che è fondamentale per lo sviluppo turistico. Possiamo immaginare anche un project financing verso la realizzazione di servizi misti per il turista e un polo per il tempo libero che l'area favorisce. Ora i dati tecnici da approfondire nella parte di impatto economico in una prospettiva di sicurezza e di sviluppo della clientela sono la base per scegliere quale porto realizzare e con quali modalità. Se riusciamo a partire in ottobre, fra iter amministrativi e opere entro 2 anni potremmo finalmente riavere una struttura che qualifica l'offerta turistica di Verbania».
Porto Turistico: Marchionini incontra la Regione
Nelle prossime settimane il Sindaco Silvia Marchionini si incontrerà con l’Assessore Regionale ai Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche, Difesa del suolo Francesco Balocco a valle della precedente riunione operativa avuta con la Direzione Navigazione Regionale e il tavolo tecnico istituito ai primi di luglio con l'Assessorato ai Trasporti.
9 commenti Aggiungi il tuo
responsabilità?
Emanuele Pedretti
23 Settembre 2014 - 11:59
Le responsabilità si stabiliscono in tribunale e non in municipio
Un sindaco,che si proclama sindaco di tutti i cittadini , ha il dovere di fare emergere le singole responsabilità e non fare finta di ignorarle . anzi vorate contro l'accertamento.
Come lo struzzo!
Luciano
24 Settembre 2014 - 00:05
Sarebbe bene venissero rese note le responsabilità e puniti i responsabili e non premiati. Ora pioveranno cause a non finire, contro il comune, da parte di chi ha subito danni grazie a negligenza di chi avrebbe dovuto vigilare. Chi paga? Spero che questi danni non finiscano ancora, come al solito, sulle spalle di noi poveri contribuenti!!!
la responsabilità è di qualche giunta di sinistra che fece costruire il porto da gente incompetente.....
Sx e Dx.....quale la differenza? (indifferenza)
annes
24 Settembre 2014 - 09:55
Mi pare che tra DX e SX poca differenza ci sia.
I dirigenti sono rimasti gli stessi nonostante il turn over di Zacchera (vedasi beata...)
I pasticci non hanno colore o connotazione politica....è una questione di buon senso (per non chiamarla intelligenza).
E pare che in pochi ce l'abbiano.
Pari anzi che chi ne sia dotato dalla politica se stia ben lontano.
E cosi, oltre al porto, affonda anche l'Italia.
I dirigenti sono rimasti gli stessi nonostante il turn over di Zacchera (vedasi beata...)
I pasticci non hanno colore o connotazione politica....è una questione di buon senso (per non chiamarla intelligenza).
E pare che in pochi ce l'abbiano.
Pari anzi che chi ne sia dotato dalla politica se stia ben lontano.
E cosi, oltre al porto, affonda anche l'Italia.
risarcimenti
Luca
24 Settembre 2014 - 10:08
Certo che anche la Regione, in qualità di proprietaria del porto, avrebbe dovuto e dovrebbe chiedere spiegazioni dell'accaduto e, verificate le responsabilità, pretendere dal comune chiare prese di posizione.
Invece no.....promette soldi. Che non ha.....ricordo a tutti che recentemente ( settimana scorsa) lo stesso Chiamparino ha detto che il palazzetto di Gravellona rimarrà incompiuto ( stato avanzamento lavori al 40%) per totale mancanza dei fondi necessari.
OTTO MILIONO DI EURO????? Solo?????
E tutti i risarcimenti che il comune dovrà pagare?? Non li mettono in conto? Le assicurazioni non tireranno fuori un ero su questa faccenda dopo quanto emerso. Statene certi.
PS: ma il progettista eralo stesso del porto di cannobio inabissatosi anch'esso in pochi minuti???
Invece no.....promette soldi. Che non ha.....ricordo a tutti che recentemente ( settimana scorsa) lo stesso Chiamparino ha detto che il palazzetto di Gravellona rimarrà incompiuto ( stato avanzamento lavori al 40%) per totale mancanza dei fondi necessari.
OTTO MILIONO DI EURO????? Solo?????
E tutti i risarcimenti che il comune dovrà pagare?? Non li mettono in conto? Le assicurazioni non tireranno fuori un ero su questa faccenda dopo quanto emerso. Statene certi.
PS: ma il progettista eralo stesso del porto di cannobio inabissatosi anch'esso in pochi minuti???
La regione non si muove perchè c'è un filo conduttore che unisce Comune e regione nel non volere l'accertamento delle responsabilità. Devi leggere uno dei primi commenti ( mai contestato dalla persona chiamata in causa) x capire
il labirinto di niet,niet.... Tanto pagano i cittadini . Devi risalire a chi ha favorito la concessione ad un canone ridicolo.
il labirinto di niet,niet.... Tanto pagano i cittadini . Devi risalire a chi ha favorito la concessione ad un canone ridicolo.
Il fronte del porto
Guardiano del Faro
25 Settembre 2014 - 12:12
Dalla Stampa del 19 settembre, pagina 56, apprendiamo che l'amministrazione è in attesa di un progetto, pronto per ottobre, elaborato dall'Universita' di Bologna, per la ricostruzione del Porto Turistico di Villa Taranto.
Come cittadino di Verbania, ma soprattutto come appassionato di nautica e proprietario di una piccola imbarcazione, non posso che rallegrarmi di questo importante annuncio. Leggendo poi l'articolo, molto poco dettagliato purtroppo, apprendo altre informazioni che fanno scattare qualche campanello d'allarme.
Intanto il costo dell'opera, stimato tra gli 8 e i 9 milioni. Su questo punto faccio notare che la precedente struttura, andata In malora in soli 13 anni, ne costo' circa 5, compresa però tutto l'insieme delle opere fisse a terra. Ora la sostituzione dei soli pontili galleggianti e non meglio precisate altre strutture vanno a costare quasi il doppio. Per dovere di onestà mi riservo di vedere il progetto per dare un commento definitivo, anche se leggendo le cifre in gioco sono piuttosto perplesso. Altro punto di perplessità viene dal finanziamento dell'opera, soprattutto quando si dice " i privati si facciano avanti". Sì, perché i privati possono pure farsi avanti, ma poiché chi investe lo fa per raggiungere un risultato economico positivo, occorre pensare quanti anni debba tenere la concessione per raggiungere il punto di pareggio. Mi sono divertito a fare due conti: se i posti barca saranno 200, ammettendo di riempire da subito ( cosa non facile) la capienza, e ipotizzando un costo medio annuo di euro 2500 per ormeggio, significa incassare euro 500.000 lordi a cui vanno aggiunti i ricavi per la gestione del ristorante, altri 40.000, e tutti gli altri servizi di alaggio, ricovero e manutenzione natanti che stimiamo intorno ai 50.000 euro. Con un investimento di euro 9 milioni stiamo parlando di un tasso di rendimento annuo, al lordo delle tasse e dei costi di esercizio, del 6,5%.
Se ipotizziamo il lavoro di almeno due persone, i costi per il materiale di consumo e l'energia elettrica, non possiamo pensare a meno di 50.000 euro di costi, che riducono il tasso di rendimento al 6%, ancora non male. Pagando poi le tasse, dobbiamo pensare ad un'aliquota del 27,5%, il risultato netto sarà di euro 394000 circa, pari ad un ritorno percentuale del 4,38%.
A questo tasso di rendimento, con un semplice calcolo, si può affermare che occorrono, solo per ritornare in possesso del capitale investito, di più di sedici anni. Questo se il comune si accontenterà di avere, alla fine della concessione l'opera a gratis e non richiederà alcun canone annuo. Insomma un imprenditore che si assume tutti i rischi, incluso il fatto di avere il porto nel posto più soggetto a eventi distruttivi di tutto il lago, avrebbe un modesto ritorno (4,38%) . Se poi il comune volesse pure un canone? E se la concessione fosse solo per 10 anni? Quale pazzo potrebbe avere interesse a "imbarcarsi" in una simile avventura? In attesa di ulteriori sviluppi credo non sia il caso di scrivere oltre, se non fare un accenno alle imminenti cause civili per danni in cui il nostro povero Comune sarà coinvolto. Cosa dirà il giudice quando vedrà le ordinanze emanate ma non fatte rispettare? Cosa dirà quando saprà che le compagnie di assicurazione hanno fatto leva proprio su questo per non risarcire nulla ai malcapitati proprietari di barche? ( che per inciso non sono tutti miliardari). Forse ci sono soluzioni efficienti, progetti meno faraonici ma attuabili ( ad esempio sfruttando le strutture già esistenti) con spese più' abbordabili e con maggiore facilità di coinvolgimento dei privati, ma certo questo, avrebbe meno eco sui media.....
Come cittadino di Verbania, ma soprattutto come appassionato di nautica e proprietario di una piccola imbarcazione, non posso che rallegrarmi di questo importante annuncio. Leggendo poi l'articolo, molto poco dettagliato purtroppo, apprendo altre informazioni che fanno scattare qualche campanello d'allarme.
Intanto il costo dell'opera, stimato tra gli 8 e i 9 milioni. Su questo punto faccio notare che la precedente struttura, andata In malora in soli 13 anni, ne costo' circa 5, compresa però tutto l'insieme delle opere fisse a terra. Ora la sostituzione dei soli pontili galleggianti e non meglio precisate altre strutture vanno a costare quasi il doppio. Per dovere di onestà mi riservo di vedere il progetto per dare un commento definitivo, anche se leggendo le cifre in gioco sono piuttosto perplesso. Altro punto di perplessità viene dal finanziamento dell'opera, soprattutto quando si dice " i privati si facciano avanti". Sì, perché i privati possono pure farsi avanti, ma poiché chi investe lo fa per raggiungere un risultato economico positivo, occorre pensare quanti anni debba tenere la concessione per raggiungere il punto di pareggio. Mi sono divertito a fare due conti: se i posti barca saranno 200, ammettendo di riempire da subito ( cosa non facile) la capienza, e ipotizzando un costo medio annuo di euro 2500 per ormeggio, significa incassare euro 500.000 lordi a cui vanno aggiunti i ricavi per la gestione del ristorante, altri 40.000, e tutti gli altri servizi di alaggio, ricovero e manutenzione natanti che stimiamo intorno ai 50.000 euro. Con un investimento di euro 9 milioni stiamo parlando di un tasso di rendimento annuo, al lordo delle tasse e dei costi di esercizio, del 6,5%.
Se ipotizziamo il lavoro di almeno due persone, i costi per il materiale di consumo e l'energia elettrica, non possiamo pensare a meno di 50.000 euro di costi, che riducono il tasso di rendimento al 6%, ancora non male. Pagando poi le tasse, dobbiamo pensare ad un'aliquota del 27,5%, il risultato netto sarà di euro 394000 circa, pari ad un ritorno percentuale del 4,38%.
A questo tasso di rendimento, con un semplice calcolo, si può affermare che occorrono, solo per ritornare in possesso del capitale investito, di più di sedici anni. Questo se il comune si accontenterà di avere, alla fine della concessione l'opera a gratis e non richiederà alcun canone annuo. Insomma un imprenditore che si assume tutti i rischi, incluso il fatto di avere il porto nel posto più soggetto a eventi distruttivi di tutto il lago, avrebbe un modesto ritorno (4,38%) . Se poi il comune volesse pure un canone? E se la concessione fosse solo per 10 anni? Quale pazzo potrebbe avere interesse a "imbarcarsi" in una simile avventura? In attesa di ulteriori sviluppi credo non sia il caso di scrivere oltre, se non fare un accenno alle imminenti cause civili per danni in cui il nostro povero Comune sarà coinvolto. Cosa dirà il giudice quando vedrà le ordinanze emanate ma non fatte rispettare? Cosa dirà quando saprà che le compagnie di assicurazione hanno fatto leva proprio su questo per non risarcire nulla ai malcapitati proprietari di barche? ( che per inciso non sono tutti miliardari). Forse ci sono soluzioni efficienti, progetti meno faraonici ma attuabili ( ad esempio sfruttando le strutture già esistenti) con spese più' abbordabili e con maggiore facilità di coinvolgimento dei privati, ma certo questo, avrebbe meno eco sui media.....
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