Grande e commossa la partecipazione di ieri presso la Parrocchia di San Leonardo a Pallanza, dove sono convenute numerse autorità insieme a semplici cittadini che hanno voluto salutare Franca Olmi, prima Presidente del nostro Parco Nazionale, dal 1994 al 2004.
Significativa anche la presenza del gruppo delle "Donne del Parco", volute proprio da Lei 25 anni fa, a testimonianza delle tradizioni locali e del valore delle donne nella cultura montana dei nostri territori.
Domani, 18 novembre, in occasione del convegno organizzato per il Trentennale, sarebbe stata anche la Sua festa: 30 anni di Parco Nazionale delle Val Grande, con un collegamento da remoto, per ripercorrere la nascita e i primi anni di quello che, a ragione, può essere considerato un po' come un suo figlio.
Il Presidente del Parco, Luigi Spadone, racconta che "prova del suo amore per la Val Grande sono le tante telefonate in cui mi ricordava la fatica nel costituire il Parco e l'importanza di preservarlo per le future generazioni. Sempre evidenziando l'obiettivo di un turismo integrato, indispensabile per la crescita del nostro territorio, con la forza e la lucidità, tipicamente toscane, degli anni della sua presidenza.
Se oggi abbiamo il Parco Nazionale della Val Grande lo dobbiamo anche a Lei che lo ha strenuamente difeso in momenti non sempre facili. Pensare a un riconoscimento di Presidenza Emerita del Parco, seppure postuma, sarebbe un modo per ricordarLa e ringraziarLa per quanto fatto.
La vogliamo ricordare anche con questa poesia, tratta dal suo libro "Mi arrabbio domani" (ed. Press Grafica, 2013)
Aspre, nude, maestose cime, svettanti contro il cielo,
superba muraglia di rocce impervie,
avvolte in una leggera nebbia rosata.
Al di là, il Parco Nazionale della Val Grande,
il mondo del mistero.
Il cuore mi batte, mentre percorro la superstrada dell’Ossola.
E penso al Sempione, all’Alpe Veglia e al monte Leone,
al Devero, ai ghiacciai, ai crepacci.
Penso al Monte Rosa e al Laghetto delle Locce
E con la mente ripercorro tutta la mia vita.
Rivivo la grande passione civile e politica che mi animava,
le fatiche fisiche e mentali,
gli ideali e i sogni.
Voglio ancora innamorarmi del cielo,
solcato da nuvole parlanti, in movimento,
foriere di sogni inespressi,
e vivere appassionatamente il momento che passa.
Franca Olmi