Una interprete d’eccezione: Sonia Bergamasco, voce recitante e cantante. Con lei due mondi musicali a confronto: le composizioni scritte ed eseguite dal pianista Gianluca Cascioli e le pagine rinascimentali dell’Accademia Strumentale Italiana.
Dietro l’annuncio che riecheggia fra le gallerie della metropolitana londinese – Mind the Gap – si nasconde un monito esistenziale. L’avviso, che con tono persuasivo ci ricorda di prestare attenzione al vuoto tra il marciapiede (che ci accoglie) e il mezzo di trasporto (che ci conduce altrove), vuole esortarci oggi a cogliere il “gap” tra la nostra realtà di spettatori e quella presente sulla scena. E forse a superarlo.
Pervase da questo stesso scarto sono le Ladies dell’universo shakespeariano, figure femminili ritratte in una serie di istantanee che radunano in una sola voce le diverse sfumature, le linee individuali, i tagli espressivi. È la voce di una tra le più affermate e raffinate interpreti del teatro e del cinema di oggi, Sonia Bergamasco, a transitare gradualmente o a precipitare rovinosamente in ognuna delle donne di Shakespeare.
Lady Macbeth, Giulietta, Beatrice, Ofelia, Viola, Desdemona ci vengono restituite – nel testo originale di Monica Luccisano – in un particolare momento della loro vicenda, ripercorrendo episodi e tratti emozionali noti, ma anche dando vita a nuovi punti di vista, ricollocazioni.
Attraverso immagini transitorie nell’animo femminile emergono due elementi del teatro shakespeariano, la parola e il sentimento, entrambi ad alto rischio delle medesime trappole dell’ambiguità semantica, etica e di genere.
Il gioco si riflette anche sui fronti musicali, moderno e rinascimentale: un pianoforte e un consort di viole da gamba, strumenti e repertori distanti nel tempo, nel linguaggio, nei colori, che nutrono relazioni sotterranee, imprevedibili, ma a tal punto urgenti da confluire in un’unica forma espressiva, cercando, come la parola “femminile” di Shakespeare, una soluzione al “gap” tra la realtà e le sue interpretazioni.