Il libro:
Con questo saggio, efficacemente intitolato La linea sottile. Il fascismo, la Svizzera e la frontiera. (1925-1945) Donzelli Editore. Lo storico Francesco Scomazzon rivolge la propria attenzione al tema del confine e, in particolare, alle complesse vicende che caratterizzarono quello tra l’Italia e la Confederazione Elvetica durante il ventennio indicato nel sottotitolo: una linea di demarcazione diventata talvolta impenetrabile, talvolta decisamente permeabile.
Scritto in maniera scorrevole, frutto di attente ricerche nonché di approfondite valutazioni, lo studio di Scomazzon, può vantare un indubbio merito, giacché esamina i due versanti della frontiera definendo quest’ultima una «fenditura che taglia una regione aperta, battuta da pattuglie incapaci di arginare fughe disordinate e occasionali diserzioni». Egli osserva inoltre come quella linea divisoria abbia visto tanto il fiorire di numerose attività assistenziali a favore dei perseguitati quanto il moltiplicarsi delle «attenzioni» di una dittatura che, andando via via radicalizzandosi, tendeva a considerare il confine italo-elvetico un luogo di collegamento tra gli antifascisti ancora attivi nel Regno d’Italia e quelli già presenti nella Confederazione.