Ci sarebbe da ridere se non venissimo da tre anni di pandemia che hanno mostrato quanto la sanità pubblica debba essere in cima ai pensieri degli amministratori piemontesi.
La sanità piemontese non se la sta passando bene, tra richiami della Corte dei Conti sui ritardi nell’edilizia ospedaliera, interi reparti appaltati alle cooperative di gettonisti per la mancanza di personale - ma non si può chiamare privatizzazione – liste d’attesa con tempi biblici ed una sanità territoriale da ripensare.
Proprio quella sanità territoriale che avrebbe dovuto essere, secondo le dichiarazioni di molti, la base di un sistema sanitario rinnovato che ha imparato la lezione della pandemia.
Invece, a quanto pare, la medicina territoriale non rientra tra le priorità del centrodestra al governo della Regione Piemonte.
Con una nota del 19 dicembre le opposizioni in Consiglio Regionale fanno sapere che in Commissione Sanità i partiti del centrodestra hanno fatto mancare il numero legale in una seduta che aveva all’ordine del giorno proprio la discussione sulla medicina territoriale, il personale delle case di comunità che, a quanto pare, dopo essere state annunziate con i soliti toni trionfali, non rientrano nelle grazie del nuovo ministro della salute.
Insomma, ce ne sarebbe stato di materiale per la discussione, invece la sanità e la medicina territoriale pare che non rientrino tra le priorità della maggioranza che dovrebbe governare il Piemonte e il suo sistema sanitario.
Segreteria Grande Nord Piemonte
Roberto De Magistris