L’incontro, aperto anche ad aziende non associate, è stato un utile momento di confronto tra gli operatori del mondo delle costruzioni, per condividere preoccupazioni e avanzare proposte in un periodo complesso come quello attuale. L’Assemblea è stata aperta da Rino Porini, Presidente ANCE VCO. Dopo un saluto di benvenuto ai presenti ha ceduto la parola al Vice Presidente ANCE VCO e referente commissione Opere Pubbliche ANCE Piemonte, Mauro Piras, il quale ha iniziato delineando il contratto collettivo dell’edilizia che il 3 marzo scorso è stato siglato dalle parti datoriali e dal sindacato di categoria.
“La firma del contratto collettivo va incontro alle esigenze dei lavoratori – spiega Mauro Piuras – è in corso di trattativa la stesura del contratto provinciale. In questo senso stiamo dando grande attenzione alla sicurezza e alla formazione: proponiamo un maggior numero di corsi, un sostegno ai figli dei lavoratori con borse di studio e un aiuto maggiore ai lavoratori con a carico familiari portatori di handicap. La grande problematica resta la mancanza di mano d’opera. Mancano operai comuni e quelli specializzati, i muratori, gli autisti, geometri ed ingegneri. Sono figure che sul mercato non ci sono e che spesso vengono assorbite dalla concorrenza Svizzera. Abbiamo portato queste criticità nel dialogo con Ance Piemonte ed è stato stipulato un accordo con il Politecnico di Torino per realizzare aziende del VCO dei tirocini formativi per i laureandi e laureandi in ingegneria”.
Grande attenzione è stata poi rivolta ad un tema che sta fortemente preoccupando la categoria: quello del caro materiali. Dal confronto tra gli imprenditori è emersa una grande apprensione all’attuale contesto che coinvolge i costruttori in modo netto, non permettendo una regolare prosecuzione dei lavori in atto e inficiando quelli futuri.
“Il settore edile sta facendo i conti con aumenti vertiginosi – spiega Rino Porini, presidente ANCE VCO – il ferro e il calcestruzzo quasi del 60% e il bitume del 75%. Poi ci sono gli aumenti relativi all’energia elettrica, ai costi dei trasporti, ai ponteggi irreperibili e ai macchinari che non arrivano. Occorrono misure per calmierare i prezzi e compensare i maggiori costi sostenuti dalle imprese. Le stazioni appaltanti devono prendere atto che siamo in presenza di cause di forza maggiore che rendono impossibile il normale proseguimento dei lavori. Come Ance Vco in questo momento ci stiamo occupando soprattutto di questo tema”.
Alla chiamata di ANCE VCO gli industriali edili della provincia hanno quindi risposto con grande interesse, tanto da auspicare in futuro nuovi incontri come questo, che possano rappresentare dei momenti di confronto per far emergere idee, proposte e iniziative comuni per l’edilizia.