Inizialmente scritte per pianoforte a quattro mani, sono state ispirate dalle Danze Ungheresi di J. Brahms e poi orchestrate su richiesta dell'editore Simrock, subito dopo la loro composizione. Nel 1875 Dvorak presentò domanda per una borsa di studio statale. Brahms che faceva parte della commissione, analizzò le opere da lui presentate e non solo gli fece assegnare per cinque anni consecutivi la borsa di studio, ma consigliò al suo editore F. Simrock di pubblicarne i lavori. Fu lo stesso editore, nel 1878, a proporre a Dvorak di applicarsi ad una raccolta di danze per pianoforte a quattro mani, su temi "popolari", raccolta che fosse in qualche modo ispirata alle Danze ungheresi di Brahms.
L'Invito alla danza è una composizione per pianoforte scritta da C. M. von Weber nella forma di rondò brillante. Il brano inizia con una introduzione lenta che vuole rappresentare la domanda-invito di un gentiluomo a una donna per danzare insieme. La donna esita, l'uomo insiste e infine lei accetta: inizia il ballo. Alla fine ritorna il gentile tema dell'inizio, il gentiluomo riaccompagna la donna al proprio posto e si congeda.
Le Danze ungheresi sono state scritte da J. Brahms agli inizi della sua carriera musicale. Per guadagnarsi da vivere suonò con piccoli complessi che si esibivano nel porto di Amburgo. A questa esperienza di genti, culture e musiche eterogenee è da attribuirsi la fonte delle sue prime ispirazioni etnomusicali. Ebbero in tutta Europa un notevole successo e furono immediato oggetto delle più svariate trascrizioni. Nella partitura originale le danze venivano qualificate come ungheresi perché in quel tempo il folklore magiaro era del tutto sconosciuto e confuso con la musica zigana