TRE PIANI
Genere:Drammatico Anno:2021 Regia:Nanni Moretti Attori:Margherita Buy, Nanni Moretti, Alessandro Sperduti, Riccardo Scamarcio, Elena Lietti, Chiara Abalsamo, Giulia Coppari, Gea Dall’orto, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini, Alice Adamu, Letizia Arnò, Denise Tantucci, Anna Bonaiuto, Paolo Graziosi, Stefano Dionisi, Tommaso Ragno Paese:Italia, Francia Durata:119 min Distribuzione:01 Distribution Sceneggiatura:Nanni Moretti, Federica Pontremoli, Valia Santella Fotografia:Michele D'Attanasio Montaggio:Clelio Benevento Musiche:Franco Piersanti Produzione:Sacher Film e Fandango, con Rai Cinema e Le Pacte
L’ingresso dello spettatore nel microcosmo di Tre piani si consuma attraverso una lunga inquadratura fissa della palazzina romana che, come si scoprirà di lì a poco, ospita quattro nuclei familiari appartenenti a una borghesia più alta che media. È sera, e pare quasi di osservare un presepe che prende vita concedendo qualche suggestione qua e là: una luce si accende nel corridoio, qualcuno sale le scale. A prenderlo alla larga, Tre piani potrebbe benissimo passare per la versione “puzza sotto al naso” di Favolacce (ossia di Fuga da Spinaceto, ma questa è un’altra storia). Strutturalmente siamo davanti a un dramma borghese in odore di tragedia composto dai canonici tre atti tra tesi, antitesi e sintesi; separati da stacchi di cinque anni e che, attraverso gli intrecci a volte lievi, altre decisamente più ingombranti che coinvolgono i residenti della palazzina esplora sotto molteplici punti di vista il tema delle conseguenze dei comportamenti e delle decisioni umane.
Senza giudicare o altro, ma con un rigore talmente imparziale da sfociare nella tenerezza soprattutto a fronte della percezione che la vita a volte sia semplicemente inevitabile, e sotto sotto siamo tutti in balìa di pulsioni, ossessioni o disordini capaci di spingerci verso situazioni spigolose e crepare irrimediabilmente i nostri animi e quelli di chi ci sta attorno.
Tutto il discorso su cause, effetti e lasciti è stato dichiarato anche dallo stesso Moretti: “In un momento in cui si parla molto di cosa lasceremo ai nostri figli in termini ecologici, si parla poco di cosa lasceremo loro in termini etici e morali. Ogni gesto che noi compiamo anche nell’intimità delle nostre case ha conseguenze che si ripercuoteranno sulle generazioni future”.
Si tratta di una leva chiara che parte dall’incidente ma progressivamente finisce per evocare anche le situazioni – familiari, morali, sociali – che ne hanno preparato il terreno, in una ruota di figli destinati a diventare a loro volta genitori e a confrontarsi con le stesse problematiche. Tutto questo il film lo racconta servendosi di una messa in scena asciutta e formalmente impeccabile anche per quanto riguarda il montaggio e l’uso delle musiche, mentre il ritmo non fa una piega nonostante i (o grazie ai) continui slittamenti tra una linea narrativa e l’altra.