“Mi associo e plaudo al comunicato attraverso cui dieci associazioni cittadine si oppongono in queste ore, con motivazioni ferme e condivisibili, all’intitolazione della scuola media Cadorna a Gino Strada”. Lo dichiara Luigi Airoldi, neo segretario della sezione Lega di Verbania.
Aumenta, dunque, il fronte del no verso l’iniziativa assunta dalla giunta Marchionini che vorrebbe, appunto, cambiare il nome del plesso di Pallanza: dal generale Cadorna, al medico di Emergency scomparso di recente. Per il numero uno della Lega verbanese “giusta la presa di posizione dei rappresentanti delle dieci realtà locali che si sono, tra l’altro, appellate al prefetto del Vco per fermare una scelta, quella fatta da sindaco e centrosinistra, che consideriamo sbagliata e contro ogni principio di buon senso.
Si porti la discussione a Palazzo Flaim – dice Airoldi – di modo che possa diventare pubblica. La storia – conclude il segretario della sezione Verbania della Lega Salvini – non la si può cancellare, per meri motivi di opportunismo partitico, con uno sbrigativo colpo di spugna nel chiuso di una riunione di giunta”.
Airoldi: No all'intitolazione scuola a Gino Strada
Airoldi (Lega): “Anch’io dico no all’intitolazione delle scuole Cadorna a Gino Strada, un plauso alle 10 associazioni che hanno manifestato la loro opposizione”.
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questi benpensanti perché non impiegano il loro tempo a convincere il oro commilitoni no vax, magari in un ritiro ascetico sulla famigerata Linea alpina? Quella di sicuro rimarrà intitolata a chi ha dato spunto al Deserto dei Tartari…
Nel novembre del 1916, Cadorna introdusse tramite circolare il ricorso alla decimazione, pratica risalente all'antica Roma e assolutamente non prevista dal codice penale militare, provvedimento che fu disapprovato con fermezza anche dalla Commissione d'inchiesta di Caporetto che la definì un "provvedimento selvaggio, che nulla può giustificare".
Le circolari di Cadorna sul fronte disciplinare cambiarono completamente il modus operandi dell'esercito, se all'inizio della guerra vigeva la prassi di pubblicizzare in tutto l'esercito l'esonero degli ufficiali superiori per manifesta incapacità di comando e di rendere noti i nominativi dei militari che avevano disertato, nel 1916 si iniziarono a diramare ordini del giorno che additavano ad esempio ufficiali che avevano fatto sparare contro militari sbandati o che mettevano all'indice ufficiali colpevoli di non aver saputo mantenere salda la disciplina dei propri reparti:[2]
«In faccia al nemico una sola via è aperta a tutti: la via dell'onore, quella che porta alla vittoria od alla morte sulle linee avversarie; ognuno deve sapere che chi tenti ignominiosamente di arrendersi o di retrocedere, sarà raggiunto – prima che si infami – dalla giustizia sommaria del piombo delle linee retrostanti o da quello dei carabinieri incaricati di vigilare alle spalle delle truppe, sempre quando non sia stato freddato prima da quello dell'ufficiale. Per chiunque riuscisse a sfuggire a questa salutare giustizia sommaria, subentrerà, inesorabile, esemplare, immediata – quella dei tribunali militari; ad infamia dei colpevoli e ad esempio per gli altri, le pene capitali verranno eseguite alla presenza di adeguate rappresentanze dei corpi. Anche per chi, vigliaccamente arrendendosi, riuscisse a cader vivo nelle mani del nemico, seguirà immediato il processo in contumacia e la pena di morte avrà esecuzione a guerra finita.[3]»
Le circolari di Cadorna sul fronte disciplinare cambiarono completamente il modus operandi dell'esercito, se all'inizio della guerra vigeva la prassi di pubblicizzare in tutto l'esercito l'esonero degli ufficiali superiori per manifesta incapacità di comando e di rendere noti i nominativi dei militari che avevano disertato, nel 1916 si iniziarono a diramare ordini del giorno che additavano ad esempio ufficiali che avevano fatto sparare contro militari sbandati o che mettevano all'indice ufficiali colpevoli di non aver saputo mantenere salda la disciplina dei propri reparti:[2]
«In faccia al nemico una sola via è aperta a tutti: la via dell'onore, quella che porta alla vittoria od alla morte sulle linee avversarie; ognuno deve sapere che chi tenti ignominiosamente di arrendersi o di retrocedere, sarà raggiunto – prima che si infami – dalla giustizia sommaria del piombo delle linee retrostanti o da quello dei carabinieri incaricati di vigilare alle spalle delle truppe, sempre quando non sia stato freddato prima da quello dell'ufficiale. Per chiunque riuscisse a sfuggire a questa salutare giustizia sommaria, subentrerà, inesorabile, esemplare, immediata – quella dei tribunali militari; ad infamia dei colpevoli e ad esempio per gli altri, le pene capitali verranno eseguite alla presenza di adeguate rappresentanze dei corpi. Anche per chi, vigliaccamente arrendendosi, riuscisse a cader vivo nelle mani del nemico, seguirà immediato il processo in contumacia e la pena di morte avrà esecuzione a guerra finita.[3]»
Il dottor Gino Strada ha indubbiamente svolto egregiamente la sua attività medica nel Mondo ma ritengo assolutamente inopportuno cambiare il nome della scuola. Questo è paragonabile ai gesti dei telebani che distruggono quanto non è conforme alla loro idea. Infine, con tutti i problemi, questa ammininistrazione non ha niente di meglio da fare ??????
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