Abbiamo appreso della volontà del Collegio Docenti delle Scuole Medie di Pallanza “Luigi Cadorna”, avallata dal Consiglio d’Istituto e dalla Giunta Comunale, di mutare l’attuale denominazione dell’Istituto assumendo quella di “Gino Strada”.
L’iniziativa desta grande preoccupazione e pone un interrogativo sulla qualità della proposta educativa e culturale che i docenti intendono offrire ai propri alunni. Queste nuove forme di epurazione della storia vogliono colpire, con una insensata damnatio memoriae, personaggi che, avendo vissuto il loro tempo, hanno avuto indiscutibile peso per il territorio e per la Nazione tutta.
Leggendo con gli occhi dei contemporanei le scelte e la condotta del Maresciallo d’Italia Luigi Cadorna si può facilmente cadere nell’errore di non “storicizzare” il personaggio valutandolo con criteri validi solamente nell’attualità. Cadorna fu un generale, al pari dei suoi pari grado e contemporanei, formato con metodi ottocenteschi e immerso in un conflitto moderno, brutale e in continuo divenire.
I condottieri francesi, inglesi, tedeschi e austriaci non furono meno rigidi nell’applicazione della disciplina o più caritatevoli nell’impiego degli uomini all’assalto. Quella era la visione tattica del tempo e sarebbe storicamente ed eticamente ingiusto condannarla esclusivamente sulla base di valori che animano l’odierna società.
È bene che i nostri ragazzi sappiano che fu un illustre pallanzese a condurre i loro bisnonni sui campi della Grande Guerra e che imparino a leggere la biografia di un personaggio storico analizzandone i pregi e i difetti in maniera oggettiva e non viziata dai sentimenti contemporanei.
Epurare, cancellare, nascondere non significa quindi educare a una visione critica della storia ma è arte manipolatoria delle coscienze e tentativo di annullamento di un senso di appartenenza che è alla base della coscienza civica e patriottica.
Ai Cadorna Pallanza ed il Paese devono moltissimo e questa proposta inevitabilmente offende la memoria e il sacrificio di un casato che ha contribuito ad unire, fare grande e liberare l’Italia. Ci domandiamo dunque quale possa essere il legame diretto che unisce Pallanza al nome di Gino Strada e come la sua figura, indubbiamente meritoria, possa accrescere la cultura ed il senso identitario dei nostri ragazzi.
La scelta sembra invece viziata da un pacifismo ideologico che volutamente dimentica il sacrificio di migliaia di nostri soldati attualmente impegnati nei peggiori teatri di guerra del mondo. E se oggi la pace è per noi un bene e un valore che merita tanta importanza lo si deve all’orrore di due guerre mondiali che hanno insanguinato l’Europa e che, nel dramma, tanto ci hanno insegnato.
Fu proprio un Cadorna, il generale Raffaele jr, figlio del tanto vituperato Maresciallo d’Italia e comandante del C.V.L., ad essere valoroso protagonista della Guerra di Liberazione e della faticosa ricostituzione di quel regime democratico che ha garantito gli ultimi 76 anni di pace europea.
Ai docenti rivolgiamo dunque l’invito di ritirare l’iniziativa proponendo ai propri allievi la figura di questo nostro illustre concittadino con la giusta chiave di lettura e il rispetto che il Maresciallo Cadorna merita.
Ci appelliamo infine a Sua Eccellenza il Prefetto, che secondo la norma ha il potere di autorizzare l’intitolazione di spazi pubblici a personalità decedute da meno di dieci anni, affinché respinga questa insensata proposta valutando il fondamentale apporto dato dalla famiglia Cadorna nelle vicende pallanzesi ed italiane dal Risorgimento alla Liberazione.
I rappresentanti delle Associazioni del Verbano
Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon
Associazione Arma Aeronautica
Associazione Nazionale del Fante
Comitato “10 febbraio”
Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Associazione Nazionale Forestali
Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia
Associazione Nazionale Marinai d’Italia
Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia
Associazioni d'Arma su proposta intitolazione scuola a Gino Strada
Riceviamo e pubblichiamo, una nota di alcune Associazioni d’Arma verbanesi sulla questione della dedicazione delle Scuole Medie “Cadorna” a Gino Strada.
8 commenti Aggiungi il tuo
questi benpensanti perché non impiegano il loro tempo a convincere il oro commilitoni no vax, magari in un ritiro ascetico sulla famigerata Linea alpina? Quella di sicuro rimarrà intitolata a chi ha dato spunto al Deserto dei Tartari…
Punto primo: se dai rappresentanti di quegli enti di varia origine la missiva fosse partita dal presupposto "il medico che rischiava la vita per gli ultimi, e che era un pacifista assoluto" ha tutte le caratteristiche perchè Verbania gli dedichi una strada, un edificio... avrei escluso la parte sulla malafede... peccato che non ci sia.
Resta il punto due, la poca conoscenza. Sia della storia contemporanea (la cosiddetta cancel culture si pone l'obiettivo di eliminare i modelli, non di sostituirli, rinominare una scuola non è cancel culture, è una pratica molto normale nella vita di tutti i giorni, da che esistono le intitolazioni) sia, e visti gli scriventi più grave, della storia.
Partiamo dalla giustificazione ascritta alla deidca della scuola al Cadorna (da loro non da me): perchè non avrebbe fatto peggio degli altri generali stranieri, e perchè suo padre e suo figlio hanno fatto cose che val la pena ricordare ed additare come modello. Ma scherzate vero?
Se io volessi giustificare, in senso storico (scusate è la mia passione) la figura di Cadorna direi che è stato molto bravo a mobilitare le armate in tempi brevissimi nel 1915, quando il Governo lo ha messo di fronte al fatto compiuto.
Forse pure una certa capacità nella riorganizzazione delle terze linee sia a seguito della Spedizione Punitiva che della rotta di Caporetto.
A parte questo... davvero... vale questo l'intitolazione di una scuola? Che valori deve suggerire ai ragazzi della scuola? Che cosa si perde rinominando la scuola? Io davvero non trovo nulla... se non il fatto che il nome si accosta bene ad una scuola che sembra più una caserma di cavalleggeri del XIX secolo che non un istituto di formazione.
Passiamo invece alle ragioni storiche (e non cronistiche) per cui il Gen. Cadorna non dovrebbe venir utilizzato a modello: durante la guerra aveva istituito un attivissimo ufficio con il quale spiare e screditare i politici (eletti) che non la pensavano come lui. Una cosa ben oltre il limite dell'alto tradimento, messa a tacere come tante altre...
L'assoluta incapacità di selezionare corpi dirigenti di livello, circondandosi di lacchè insulsi che vennero messi a comandare reggimenti e corpi d'armata. E la scusa di aver avuto una formazione ottocentesca non vale molto. Se avesse studiato strategia e non solo disciplina, magari all'estero, avrebbe imparato le tecniche napoleoniche ma soprattutto la guerriglia delle battaglie della guerra di secessione, o l'indipendenza dei gruppi d'attacco utilizzata dai giapponesi contro i russi e dai prussiani coi francesi già trent'anni prima. Ma per Cadorna, noblesse oblige, era impensabile lasciare ad un bifolco messo a fare il sergente un minimo di autonomia. Così come era il proponente del divieto di invio di vettovaglie ai prigiuonieri italiani nei campi austriaci (e l'Italia fu l'unica nazione a scegliere deliberatamente di far morire di fame i propri soldati nei campi).
Ed è lì che stà la povertà dell'uomo (storica), condannata da Gadda e dai tanti che soffrivano le sue insulse scelte.
Se ci fosse stato un'altro, più sveglio e preparato al suo posto le cose sarebbero andate diversamente e meglio? chi lo sa. Non è il punto. Di sicuro i bisnonni citati sopra (meglio dire trisavoli) sarebbero stati i primi ad abbattere a picconate l'epitaffio... dato che è fatto storiograficamente ben noto che Cadorna, tra le truppe, era considerato una sciagura al pari delle mitragliatrici austriache e dei gas tedeschi.
Poi, resterebbe comunque il "bel" monolito sul lungolago a ricordare il personaggio... e quello lo notano tutti...
Personalmente credo sia in ogni caso inopportuno dedicare scuole ai militari, indipendentemente, così come non esistono le caserme Montessori o Rodari...
Resta il punto due, la poca conoscenza. Sia della storia contemporanea (la cosiddetta cancel culture si pone l'obiettivo di eliminare i modelli, non di sostituirli, rinominare una scuola non è cancel culture, è una pratica molto normale nella vita di tutti i giorni, da che esistono le intitolazioni) sia, e visti gli scriventi più grave, della storia.
Partiamo dalla giustificazione ascritta alla deidca della scuola al Cadorna (da loro non da me): perchè non avrebbe fatto peggio degli altri generali stranieri, e perchè suo padre e suo figlio hanno fatto cose che val la pena ricordare ed additare come modello. Ma scherzate vero?
Se io volessi giustificare, in senso storico (scusate è la mia passione) la figura di Cadorna direi che è stato molto bravo a mobilitare le armate in tempi brevissimi nel 1915, quando il Governo lo ha messo di fronte al fatto compiuto.
Forse pure una certa capacità nella riorganizzazione delle terze linee sia a seguito della Spedizione Punitiva che della rotta di Caporetto.
A parte questo... davvero... vale questo l'intitolazione di una scuola? Che valori deve suggerire ai ragazzi della scuola? Che cosa si perde rinominando la scuola? Io davvero non trovo nulla... se non il fatto che il nome si accosta bene ad una scuola che sembra più una caserma di cavalleggeri del XIX secolo che non un istituto di formazione.
Passiamo invece alle ragioni storiche (e non cronistiche) per cui il Gen. Cadorna non dovrebbe venir utilizzato a modello: durante la guerra aveva istituito un attivissimo ufficio con il quale spiare e screditare i politici (eletti) che non la pensavano come lui. Una cosa ben oltre il limite dell'alto tradimento, messa a tacere come tante altre...
L'assoluta incapacità di selezionare corpi dirigenti di livello, circondandosi di lacchè insulsi che vennero messi a comandare reggimenti e corpi d'armata. E la scusa di aver avuto una formazione ottocentesca non vale molto. Se avesse studiato strategia e non solo disciplina, magari all'estero, avrebbe imparato le tecniche napoleoniche ma soprattutto la guerriglia delle battaglie della guerra di secessione, o l'indipendenza dei gruppi d'attacco utilizzata dai giapponesi contro i russi e dai prussiani coi francesi già trent'anni prima. Ma per Cadorna, noblesse oblige, era impensabile lasciare ad un bifolco messo a fare il sergente un minimo di autonomia. Così come era il proponente del divieto di invio di vettovaglie ai prigiuonieri italiani nei campi austriaci (e l'Italia fu l'unica nazione a scegliere deliberatamente di far morire di fame i propri soldati nei campi).
Ed è lì che stà la povertà dell'uomo (storica), condannata da Gadda e dai tanti che soffrivano le sue insulse scelte.
Se ci fosse stato un'altro, più sveglio e preparato al suo posto le cose sarebbero andate diversamente e meglio? chi lo sa. Non è il punto. Di sicuro i bisnonni citati sopra (meglio dire trisavoli) sarebbero stati i primi ad abbattere a picconate l'epitaffio... dato che è fatto storiograficamente ben noto che Cadorna, tra le truppe, era considerato una sciagura al pari delle mitragliatrici austriache e dei gas tedeschi.
Poi, resterebbe comunque il "bel" monolito sul lungolago a ricordare il personaggio... e quello lo notano tutti...
Personalmente credo sia in ogni caso inopportuno dedicare scuole ai militari, indipendentemente, così come non esistono le caserme Montessori o Rodari...
Io penso che sia ora di dare ai ragazzi dei simboli educativi migliori. Meglio chi si è prodigato per salvare migliaia di vite piuttosto di chi ha deliberatamente mandato al macello inutilmente migliaia di nostri bisnonni tenendosi ben lontano dal fronte. Questa è una verità storica accertata di cui non è il caso di essere fieri.
Un fermo oppositore della prima guerra mondiale fu sicuramente il Papa Benedetto XV che la definì "l'inutile strage" educhiamo i nostri ragazzi alla visione critica della storia dicendogli che tanti erano contrari all'interventismo nazionalista che ha dato posto poi le basi anche della seconda guerra mondiale, dove i paritgiani come il figlio del generale Cadorna dovettero combattere per la libertà dal nazifascismo. Ciò ci insegna ai nostri ragazzi che gli errori dei padri ricadono sui figli. accontentatevi voi dell'orribile monumento del lungolago di Pallanza spiegandogli che fu inaugurato da mussolini.
Il dottor Gino Strada ha indubbiamente svolto egregiamente la sua attività medica nel Mondo ma ritengo assolutamente inopportuno cambiare il nome della scuola. Questo è paragonabile ai gesti dei telebani che distruggono quanto non è conforme alla loro idea. Infine, con tutti i problemi, questa ammininistrazione non ha niente di meglio da fare ??????
Ciao Filippo
dovresti rivolgere la medesima domanda all'opposizione, che ha innescato l'inutile polemica....
Ciao Filippo
ed è ancora peggio chi, essendo a corto di argomentazioni da una vita, va ancora dietro a certe formalità....
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