La dinamica è sempre la stessa: Società (generalmente una S.R.L.) che ha sede nelle zone di Milano-Bergamo-Brescia-Padova-Venezia-Treviso che offre, con “venditori porta a porta”, la possibilità di acquistare un ventaglio di beni (es. arredo, poltrone, sedie, letti, materassi, abbigliamento) a prezzi teoricamente scontati, facendo sottoscrivere un contratto, ove però spesso non viene mostrato nessun catalogo o listino prezzi, impedendo quindi al consumatore di avere l’esatta percezione dell’entità del presunto sconto o dell'affare.
La vicenda si è consumata fra maggio e giugno di quest’anno. Il 5 maggio il venditore porta a porta ha fatto sottoscrivere alla vittima un modulo contrattuale prestampato vincolandola ad una spesa di 3.000 euro per 4 anni. Successivamente in data 17 giugno è stato compilato il buono d’ordine per l’acquisto di 2 materassi e due reti del valore complessivo di 2.500 euro (1.000 alla consegna e 1.500 a rate). La Società venditrice non ha voluto accogliere la richiesta di recesso in quanto sarebbero già decorsi i termini di legge: circostanza, quest’ultima, non vera.
Quindi la mal capitata si è subito rivolta alla Sede di Ferderconsumatori Verbania di Villa Olimpia a Pallanza: ci siamo immediatamente attivati trasmettendo a mezzo pec una diffida alla Società, contestando il comportamento poco trasparente e richiedendo contestualmente il recesso sia dal contratto sia dall’ordine. Recesso, quindi, eseguito ancor prima della consegna e del pagamento dei beni.
Fortunatamente tali contratti, seppur ben congeniati e spesso contrari alle norme di legge, trovano un limite nelle tutele normative previste dal Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005), infatti è sempre possibile esercitare il recesso anche dopo l’apposizione della firma sul contratto: in molti casi è possibile farlo addirittura entro i 14 giorni dalla consegna dei beni.
Fortunatamente fino ad oggi Federconsumatori Verbania è sempre riuscita a risolvere tutti i casi, e gli anticipi in denaro corrisposti dai consumatori al momento della firma sul contratto (assegni, contanti) sono sempre stati restituiti. Il consiglio è sempre quello di diffidare da tali venditori, di non vincolarsi mai ai contratti, di non apporre firme e, se dubbiosi, di contattare gli organi di Polizia.
La truffa del catalogo
L’ultima vittima di tale truffa, che ciclicamente ritorna, è una cittadina di Mergozzo. Riportimao la nota di Ferderconsumatori Verbania.
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Non accettare caramelle dagli sconosciuti, si diceva una volta: mutatis mutandis il consiglio è valido ancor oggi se non di più!
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