In risposta alla ridotta presenza di fauna ittica nelle acque superficiali piemontesi che crea un danno al comparto della pesca dilettantistica, nel mese di marzo 2021 la Regione Piemonte ha richiesto al Ministero dell’Ambiente una deroga temporanea al divieto di immissione nelle acque superficiali piemontesi delle specie Salmo trutta (trota fario ceppo atlantico) e Oncorhynchus mykiss (trota iridea).
Pur non essendoci stato un riscontro a livello ministeriale, e al momento nessuna Regione che ha avviato la stessa procedura ci risulta che abbia avuto una risposta positiva, l’Assessorato regionale sta lavorando assiduamente avvalendosi di tecnici esperti per proporre delle soluzioni idonee per il territorio piemontese e in linea con le richieste pervenute dal mondo della pesca.
Sostanzialmente deve essere presentato al Ministero dell’Ambiente ora Ministero della Transizione ecologica uno studio del rischio a supporto della richiesta di autorizzazione di immissione di fauna ittica non autoctona (ovvero non naturalmente presente). La redazione dello studio, preceduto da un iniziale confronto con i componenti del Comitato tecnico-scientifico e con i competenti uffici pesca provinciali, è stato completato grazie anche al contributo del gruppo tecnico costituito da alcuni funzionari delle province.
Lo studio è stato poi oggetto del confronto con la Direzione regionale all’Ambiente e con l’Arpa. L’iter prevede inoltre un parere consultivo del Comitato regionale tecnico-scientifico e del Comitato consultivo regionale come prevede la Legge regionale n. 37/2006 “Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca”.
Il 7 giugno la Regione Piemonte in merito alla richiesta di autorizzazione avrà un confronto con il Ministero alla Transizione ecologica e con Ispra.
“A livello regionale stiamo portando avanti tutte le azioni necessarie affinché non venga respinta la nostra richiesta di autorizzazione di immissione ma dando una risposta concreta alle esigenze degli operatori e agli sportivi del settore e con il documento relativo allo studio di rischio mantenendo l’attenzione alla tutela della fauna ittica autoctona”, sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca Marco Protopapa.
Fauna ittica in calo: al lavoro per immissioni
Riduzione della fauna ittica nelle acque piemontesi. La Regione al lavoro per ottenere dal Ministero l’autorizzazione di immissione.
2 commenti Aggiungi il tuo
i costi dei ripopolamenti dovrebbere essere a carico dei pescatori di professione, gente che posa kilometri di reti e si lamenta del fatto che non si prende più come una volta. I costi dei controlli pagati con le licenze dei dilettanti, il cerchio si chiuderebbe. Tutti ne avrebbero benefici. Ora è solo un tirare avanti fino alla fine. Chi mette le reti deve farsi carico dei ripopolamenti, è l'unica soluzione. Se il mettere le reti non risulta conveniente che restituiscano le licenze, ma si sa, ci prendono per i fondelli.......
Se non ho capito male si tratta di ripopolamento di "acque superficiali", quindi non laghi ma fiumi, rii e torrenti e, immagino, si intenda ripopolare trote e salmerini, per cui i pescatori professionisti in questo caso non sono da chiamarsi in causa
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