Sono stati numerosissimi, ben 44, i partecipanti al concorso ideato per valorizzare un patrimonio locale fortemente legato ai territori su cui operano i tre soggetti promotori. Il concorso prevedeva due sezioni, la prima dedicata ai voti della giuria popolare (che poteva esprimere le proprie preferenze con un “mi piace”), la seconda frutto delle valutazioni di una giuria tecnica.
La giuria, composta da tre soci dell'Associazione La Lencistra di Esio, Laura Minacci per l'Ecomuseo della pietra ollare e degli scalpellini di Malesco, Cristina Movalli in rappresentanza del Parco Nazionale Val Grande e Fabio Copiatti, scrittore ed esperto di storia locale, si è riunita lo scorso venerdì per valutare i contributi (fotografie e cesti) pervenuti entro il termine del concorso (fissato per il 31 gennaio).
I 44 partecipanti, provengono da diverse valli della Provincia del VCO: varie zone dell’Ossola, Valle Formazza, Valle Antrona, Valle Vigezzo, Valle Cannobina, Valle Intrasca e da altre aree del Verbano e del Cusio.
Il miglior cesto e relativo racconto è risultato essere quello di Simona Silvestris di Trontano, che ha presentato un pregiato cesto con coperchi e bordo a treccia proveniente da una cascina di Masera, accompagnandolo da una storia di scoperta legata alla tradizione (riportata in fondo a questo comunicato).
Simona Silvestris si è quindi aggiudicata la borsa di tela con le pubblicazioni del Parco Val Grande.
La giuria ha inoltre voluto assegnare due menzioni speciali: il cesto con il racconto n. 29 di Danila Massara è stato scelto per l'originalità del racconto mentre il testo di Roberta Perelli - abbinato alla cavagnina n. 30 - è stato riconosciuto come il miglior ricordo associato a un cesto.
I numerosissimi voti della giuria popolare hanno invece decretato vincitore il Sig. Mario Ferrari – cesto n. 2 – acclamato con 223 “mi piace” dai fan della pagina Facebook. Ha partecipato con un cesto della Val Cannobina, un cavahn finemente intrecciato con struttura ad arco e con un racconto apprezzato anche dalla giuria tecnica.
Il Sig. Ferrari si aggiudica così uno splendido cesto – realizzato con maestria dai membri dell'Associazione La Lencistra – contenente una ricca offerta dei produttori dei Comuni del Parco (Azienda Vitivinicola Edoardo Patrone, Mulino San Giorgio, Apicola Fantoli, Agriturismo Rossolampone, Pastificio Ossolano, Valentino Pasticceria, Cantine Garrone, Azienda Agricola Pizzato, Azienda Agricola Marisa Cottini).
Il cesto accanto – di Simona Silvestris
L’astrico era buio e polveroso. Il muro perimetrale, in parte crollato, aveva lasciato spazio ai giochi di vento e intemperie ed ogni cosa era coperta dal passaggio del tempo.
Il cesto era lì, color del buio e della polvere, posato in un angolo . Silenzioso, dimesso, rassegnato. Rotto in più parti, rosicchiato dai topi, dal freddo, dall’umidità. Non ci ho pensato molto, l’ho afferrato e sono uscita. Il sole tiepido gli ha restituito un poco di dignità e con grande sorpresa ho scoperto al suo interno un carico prezioso di gomitoli di canapa. Fili sporchi, filati con precisione e sapienza. Il cesto aveva sicuramente vissuto nell’angolo di una cucina, accanto a un filarello. Un tempo era stato un bel cesto, intrecciato con abilità, utile a custodire storie di mani antiche di donne contadine. Trame perse e ritrovate che con pazienza cercherò di recuperare, col cesto accanto.