E’ di questi giorni l’annuncio dei comuni di Baveno, Stresa e Verbania della promozione di un Accordo di Programma “per approfondire la possibilità di lavoro comune per incentivare iniziative di riqualificazione territoriale, di promozione ambientale e comportamenti virtuosi di mobilità sostenibile”.
In particolare l’obiettivo è quello di “definire una pista ciclabile unica per consentire il potenziamento dell’attività turistica, dell’attività sportivo/ricreativa, della mobilità sostenibile e della fruizione dei percorsi e dei luoghi storici e naturalistici presenti sul territorio”.
Tutte le persone che hanno a cuore le sorti dell’ambiente non possono che gioire di fronte a questo annuncio tanto appassionato ed impegnato (non perché vedono la continuazione coerente di consolidate politiche comunali a favore della sostenibilità, ma per le altisonanti dichiarazioni di principio che sembrano sostenere l’annuncio).
BICINCITTA’ ha inviato nell’agosto 2020 la proposta di 10 interventi di completamento della rete dei percorsi ciclopedonali della Piana del Basso Toce che coinvolgono i Comuni di Baveno, Gravellona Toce, Mergozzo, Ornavasso e Verbania attraverso la riedizione di un nuovo Accordo di Programma analogo a quello già attivato 20 anni fa.
Con la formazione nel 2000 di un Piano da parte della Provincia e, attraverso la LR n. 33/90 ed altri finanziamenti europei, tra il 2000 ed il 2010 è stata realizzata l’attuale rete di percorsi ciclabili nella Piana da parte dei Comuni di Baveno, Gravellona Toce, Mergozzo e Verbania.
L’interruzione dei flussi finanziari regionali ha fermato la realizzazione dei percorsi da circa 10 anni ed il rischio concreto è la dispersione di un grande patrimonio infrastrutturale e la sua mancata valorizzazione a causa del suo mancato completamento.
I percorsi della Piana del Basso Toce rappresentano un pezzo significativo dei valori ambientali e paesistici della nostra provincia da spendere nella competizione turistica internazionale (come più volte sostenuto dagli stessi operatori del settore), ma anche al servizio dei comuni che circondano la piana.
Persa comunque ogni speranza di ricondurre ad un dibattito provinciale o intercomunale le scelte dei grandi investimenti infrastrutturali (ed il tema delle reti della mobilità sostenibile di questa scala le appartiene interamente), andrebbe comunque salvato uno dei cardini di politica territoriale acquisito in questi ultimi decenni che individua nella integrazione delle varie componenti paesistiche e naturali della nostra provincia la piattaforma in cui collocare una seria politica di marketing territoriale nel panorama nazionale ed internazionale, oltre al sano criterio della diversificazione dell’offerta e delle opportunità.
Integrazione che deve quindi vedere affiancate le promozioni delle componenti montane e dell’entroterra con quelle dei litorali lacustri. L’iniziativa dei Comuni di Baveno, Stresa e Verbania di promuovere un Accordo di Programma alternativo e parziale, escludendo gli altri della piana, sembra andare in direzione opposta e contraria a questo concetto di integrazione privilegiando quella componente territoriale di più facile “consumo” e di maggior richiamo.
La collocazione di massicce risorse finanziarie su un’opera così impegnativa in competizione con altre di minor impegno finanziario, ma di minore competitività ed effetto comunicativo, rischia di compromettere per molti anni il completamento della rete dei percorsi della piana ed aumentare così il gap, già elevato, della capacità attrattiva tra le diverse componenti territoriali (basti
osservare la concentrazione delle strutture turistico ricettive alberghiere ed extralberghiere lungo i litorali).
Tutto ciò considerando anche che il mercato internazionale del ciclo turismo offre ormai opportunità consolidate da decenni e di grande richiamo ed attrazione internazionale quali, ad esempio, i circuiti della Loira e del Danubio o anche solo del nostro Trentino o della vicina Lombardia.
Impietoso il confronto tra queste realtà e la nostra: la frammentarietà dei percorsi, l’incuria, la scarsa sicurezza, la manutenzione non risolta, gli scempi edilizi del contesto, il degrado e la scarsa o nulla informazione segnaletica che caratterizzano la nostra rete la fanno da padroni.
Tutto ciò considerato, nulla impedisce che la rete della piana possa ampliarsi verso sud in direzione di Stresa, anzi ne costituirebbe la sua “naturale” prosecuzione, senza però lasciare incompiuta la rete già realizzata che vedrebbe, tra i vari tratti, il mancato collegamento con la rete dell’Ossola lungo il Toce attraverso i Comuni di Mergozzo ed Ornavasso.
Tracciato ossolano che appartiene al circuito BICITALIA proposta da FIAB e fatto proprio dal MIT nell’ambito della rete delle ciclovie nazionali, mentre il tracciato del litorale viene indicato come Via del Ticino e del Lago Maggiore nella Rete Ciclabile Regionale approvata nel maggio 2019.
Collegamento ossolano su cui si fondano da qualche decennio molte ipotesi di sinergie tra la capacità attrattiva del lago e le suggestioni paesistiche e naturalistiche del fiume Toce e le montagne ossolane.
Pertanto proponiamo:
1) che l’Accordo di Programma annunciato venga formato con i Comuni di Baveno, Gravellona Toce, Mergozzo, Ornavasso, Stresa e Verbania con criteri di ripartizione che tenga conto delle diverse capacità economico finanziarie dei comuni in campo;
2) che venga acquisito il patrimonio progettuale elaborato sulle stesse tratte promosso da parte di molti enti nel corso degli ultimi 10/15 anni;
3) che lo studio di fattibilità del percorso che si intende avviare comprenda i 10 interventi proposti necessari al completamento della rete dei percorsi della Piana del Basso Toce ed il tracciato lungo la SS 33 per collegare il litorale di Stresa (quello di Baveno è già compreso);
4) che venga individuato un Programma attuativo sulla base di priorità concordate ed una griglia di valutazione tra cui il rapporto costi/benefici e gli effetti sulle tratte esistenti.
Associazione BICINCITTA’ VERBANO CUSIO OSSOLA
P.S.
Agli amici ciclisti nostrani diciamo di non disperare, usate la bici in città con prudenza ma continuate ad usarla, prima o poi anche i nostri paesi diventeranno bike friendly; nel frattempo travestitevi da turisti, meglio se tedeschi.